Aggressione ad agenti: domiciliari per i due

A Città di Castello un tunisino aveva dato in escandescenze in piazza Matteotti insieme a una donna. Quattro poliziotti feriti. Sindacati: «Serve taser». Lega incontra vice questore

Condividi questo articolo su

Nel tardo pomeriggio di mercoledì aveva dato in escandescenze in piazza Matteotti a Città di Castello (Perugia) insieme ad una donna. Non solo si era denudato completamente, ma aveva pure aggredito gli agenti del locale commissariato, impegnati in attività di controllo del territorio.

SI SPOGLIA E PICCHIA GLI AGENTI – VIDEO

Un momento della collutazione

Ai domiciliari L’uomo – 47enne della Tunisia – è stato arrestato insieme alla donna, coetanea e di nazionalità italiana. Una volta condotti presso gli uffici del commissariato tifernate, i due hanno continuato ad esercitare violenza e resistenza nei confronti degli agenti. Nei loro confronti sono stati applicati i domiciliari. Il bilancio del pomeriggio di follia è di quattro agenti lievemente contusi e medicati all’ospedale di Città di Castello. Solidarietà agli agenti aggrediti è stata espressa dal sindaco Luciano Bacchetta.

Le reazioni Immediato è arrivato il commento di Valerio Mancini (Lega), che ha condiviso il video sul suo profilo Facebook: «Esprimo massima solidarietà agli agenti intervenuti. Quanto accaduto è l’ennesima dimostrazione che in certe situazioni serve il pugno duro». Il giorno dopo gli ha fatto eco Enea Paladino (consigliere provinciale Fdi): «I fatti avvenuti ieri in pieno giorno in piazza Matteotti a Città di Castello sono davvero gravi, un’aggressione inqualificabile e vergognosa di un algerino ai danni di due agenti della Polizia di Stato, per i quali esprimo la mia totale solidarietà e vicinanza. Sono episodi che non posso e non devono accadere, la pazienza è finita verso chi si sente tutelato e protetto dal ‘buonismo’ delle nostre amministrazioni, è il tempo della “tolleranza zero” verso personaggi di questo genere. Si proceda quanto prima al rimpatrio, assicurandosi il carcere nelle galere algerine (in realtà poi è stato appurato come l’uomo fosse un tunisino; ndr)».

«Serve cambiare politica» Il giorno dopo, lo stesso Mancini, con il capogruppo Marcello Rigucci, ha testimoniato solidarietà al vice questore Lucia Ziliotto e agli agenti del commissariato tifernate coinvolti: «A causa di un’immigrazione incontrollata e di una politica nazionale, fino a ieri, piena di chiacchiere e poco concreta, Città di Castello, così come altre cittadine italiane, sta perdendo quella tranquillità e quella normalità che tanto l’hanno contraddistinta nel tempo, quanto accaduto ieri pomeriggio, davanti a decine di passanti, è l’ennesima prova che di fronte a certe situazione serve il pugno duro, la certezza della pena e l’espulsione di massa»

Il Comune chiarisca se ha privilegi «Vogliamo sapere dall’assessore preposto se il soggetto che ieri ha aggredito gli agenti della polizia di Stato gode di agevolazioni sociali come l’alloggio popolare o i contributi affitto. Qualora la nostra domanda trovasse riscontro positivo chiediamo immediatamente la sospensione delle agevolazioni comunali per lui e per la compagna poiché, con l’episodio di ieri, hanno dimostrato il non rispetto delle regole e della comunità tifernate».

Sindacati: «Serve taser» «In situazioni come questa, dove due agenti non riescono ad immobilizzare una persona che dà in escandescenze, è di fondamentale importanza l’utilizzo della pistola taser – sostiene Stefano Paoloni, segretario generale del Sap – in questo modo si sarebbe evitato quanto più possibile il contatto. È oramai chiaro che in queste dinamiche il taser diverrebbe l’unico modo per risolvere l’intervento. I colleghi non sarebbero stati pestati e il soggetto sarebbe stato immobilizzato risparmiando quell’osceno spettacolo. Ricordiamo a chi è contrario all’introduzione del taser che la gendarmeria del Vaticano ne è già dotata, con lo scopo di ‘salvaguardare la vita».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli