Coldiretti: «Voucher, serve alternativa»

L’allarme dell’associazione in Umbria: «Sistema agricolo doppiamente penalizzato. Nuovo strumento per rispondere alle esigenze di imprese e lavoratori»

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«Occorre ora individuare una valida alternativa perché, con lo stop ai voucher, il sistema agricolo è stato doppiamente penalizzato. Indispensabile costruire ex-novo uno strumento che possa rispondere alle stesse esigenze delle imprese e dei lavoratori». L’allarme è di Coldiretti Umbria e fa riferimento all’impiego dei voucher nel settore dell’agricoltura: il 2.3% su un totale di oltre 2 milioni e e 243 mila buoni per il lavoro accessorio in Umbria nel 2016.

Settore ‘incatenato’ Coldiretti sottolinea – i dati sono dell’osservatorio sul lavoro accessorio, pubblicati dall’Inps – che «l’agricoltura è un settore praticamente ‘incatenato’ all’originaria disciplina ‘sperimentale’ con tutte le iniziali limitazioni: solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito». 

Voucher e agricoltura Nel settore dell’agricoltura, specifica Coldiretti Umbria, «sono stati venduti nel 2016 solo 53 mila e 66 voucher, addirittura in leggero calo rispetto all’anno precedente e soprattutto rispetto al 2012 quando in Umbria ne furono venduti 64 mila e 895, aiutando ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori». Nonostante questo, secondo Coldiretti «l’abrogazione fa perdere opportunità di lavoro a giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati nelle attività stagionali in campagna dove peraltro con l’arrivo della primavera sono iniziati i lavori. Occorre ora individuare una valida alternativa».

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