Comune di Amelia: Sensini fa chiarezza

L’assessore al bilancio accusa il Pd di avere «una memoria selettiva e distorce i fatti. La realtà è decisamente più scomoda»

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di Antonella Sensini
assessore al bilancio e tributi del Comune di Amelia

Capita, particolarmente dopo forti traumi, che ci si ricordi solo una parte dei fatti, quella che più ci piace, ma è solo un ricordo parziale. E dato che, visto l’argomento, anche io mi sento chiamata in causa oltre all’assessore Proietti Scorsoni, mi scuso con chi già sa quanto sto per ridire (già comunicato in consiglio comunale, ripetuto su giornali e post sui social sia da me, dal sindaco che dall’assessore comunale ai lavori pubblici), ma visto che il Pd si diverte ad affiggere continuamente nuovi manifesti che distorcono i fatti, è necessario che anche l’assessore al bilancio, indichi loro che la realtà è decisamente più scomoda.

Grazie al ‘Riaccertamento straordinario dei residui’ avvenuto nel 2015 (amministrazione Maraga) che ha accertato un ‘buco’ tra residui attivi e passivi, di oltre 2 milioni di euro, da ripianare in 30 anni, oggi la finanziaria non consente di utilizzare il così detto ‘bottino dei 750 mila euro di vecchi mutui’, ma solamente la cifra di 71 mila euro circa, che non è altro che la quota di debito annuale del suddetto piano di rientro. Un principio contabile semplice, per il quale chi è in disavanzo non può utilizzare l’avanzo, se non in minima parte.

Il Pd a fine mandato ha creato uno ‘scoperto’ (conosciuto tecnicamente come anticipazione di tesoreria) di altri 2 milioni di euro, che abbiamo faticosamente sistemato in tre anni di oculata amministrazione Pernazza. Applicando un principio semplice di economia familiare alla finanza pubblica: ossia se i soldi in cassa ci sono, posso spendere, altrimenti non lo posso fare. Questa si chiama ‘disponibilità di cassa’ che ci ha vincolato moltissimo.

I ‘debiti fuori bilancio’ spuntano come funghi e sono frutto di una specifica attitudine ad aprire contenziosi legali che le precedenti amministrazioni praticavano sistematicamente, senza mai tentare soluzioni e mediazioni meno costose per le casse comunali, quindi per i cittadini. I vecchi ‘litigi’ finiti in tribunale che hanno coinvolto le amministrazioni che ci hanno preceduto, rappresentano oggi una minaccia quotidiana per gli equilibri di bilancio. Si pensi alla sentenza che ci imponeva di pagare oltre 540 mila euro e che, grazie alla mediazione capace della nostra amministrazione, abbiamo ridotto a 350 mila euro (tutti quest’anno a saldo e stralcio) e che stiamo corrispondendo alla Unicoop Tirreno, per le note vicende del ‘Molino cooperativo’ risalente agli anni ’90, mai sistemate nonostante i gradi di giudizio fossero sempre sfavorevoli all’ente. Nemmeno al momento della vendita di Forte Cesare nel 2005, quando vennero incassati oltre 2.480.500 euro poi spesi per la nuova scuola materna e la piazza di Fornole. Senza considerare altri 300 mila euro di vecchi mutui saldati sempre dal Comune per il Molino cooperativo decurtati al momento della vendita.

Questa è la realtà: un Comune in un delicatissimo equilibrio finanziario che giorno dopo giorno programma il presente sistemando il passato calibrando oculatamente ogni spesa. Chiunque al posto loro avrebbe il buongusto di tacere. Invece il Pd amerino continua a dare lezioni con post, articoli e manifesti. Spero sia chiaro a tutti che si tratta solo di propaganda elettorale e quando dico loro che, hanno una ‘memoria selettiva’ è, come direbbe Andreotti, per non pensare male.

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