Terni, c’è il bilancio di previsione ’19-’21

Ora ci sarà il passaggio in commissione consiliare ed in consiglio: le cifre

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In extremis – tuttavia ci sono ancora da fare i passaggi in III° commissione consiliare e in consiglio, si preannuncia una discussione non troppo ‘serena’ – rispetto ai 120 giorni a partire dall’ok del ministero dell’Interno di fine febbraio, ma alla fine la giunta comunale di Terni ha approvato il bilancio di previsione 2019-2021: l’atto fa seguito al semaforo verde per altri documenti rilevanti come il rinnovato Documento unico di programmazione, il piano delle alienazioni e quello relativo alle opere pubbliche.

COMUNE DI TERNI, ALIENAZIONI E GARE DESERTE: IMMOBILI PER OLTRE 25 MILIONI DI VALORE

Palazzo Spada (foto Nicola Severino)

Le previsioni 2019

Ci sono una valanga di numeri in allegato al previsionale ’19-’21, a partire dal riepilogo delle entrate – presunte – e dei costi. A seguire tutto il discorso legato agli equilibri di bilancio, ai vincoli di indebitamento e ai parametri deficitari rispetto ai vecchi consuntivi. Per quel che concerne i servizi a domanda individuale – tutto invariato rispetto a ciò che fece l’ex commissario straordinario Antonino Cufalo, fatta eccezione per alcune denominazioni relative alla cascata delle Marmore – stesse tariffe: in generale l’amministrazione prevede 3 milioni 661 mila euro di incassi a fronte di uscite per 2 milioni 300 mila. Spicca l’area turistica della cascata con un rapporto di 3 milioni di entrare e 871 mila di spese. Il resto è tutto negativo, come ad esempio i campi sportivi: 155 mila euro di entrate contro 419 mila di ‘negativo’, medesimo discorso per la gestione delle sale culturali, asili nido, fiere, mercati e servizi annonari. Percentuale di copertura definitiva del 157,95%, grazie appunto al sito turistico più visitato dell’Umbria.

IL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2019-2013: L’ATTO COMPLETO

La previsione 2019 per i servizi a domanda individuale

Il pareggio di bilancio: le cifre 

Nel triennio c’è ovviamente il pareggio tra entrate ed uscite per le varie previsioni di competenza. Per quel che concerne il primo caso gli ingressi di maggior portata (sopra i 240 milioni) arrivano dalle entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa più le anticipazioni di cassa per oltre 330 milioni, quindi 60 milioni extratibutari (ad esempio la vendita di beni e servizi, oppure proventi per gestione beni); in quanto alle spese previste ci sono quasi 100 milioni per i servizi istituzionali e di gestione, circa 13 milioni per l’ordine pubblico e la sicurezza, 36 per l’istruzioni e il diritto allo studio (in decremento con il passare degli anni), 14 per le politiche giovanili, sport e tempo libero, appena 1,5 per il turismo, 75 per lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio, 35 per trasporti e diritto alla mobilità, 46 per i diritti sociali, politiche sociali e famiglia, poco più di 2 per la tutela della salute, altrettanti per sviluppo economico e competitività e ben 330 di anticipazioni finanziarie. In arrivo l’approfondimento in commissione consiliare.

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