Comune di Terni, mezza vittoria per Ater

Il consiglio comunale concede il via libera alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà di moltissimi alloggi, ma per ora è solo un indirizzo

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Sandro Corradi

Al consiglio comunale di Terni, per iniziare a parlare di Ater, si è dovuto aspettare le 18.30.

Le prime cinque ore Gran parte del tempo se ne è andato tra lavoratori della ex Novelli presenti in aula e melina successiva, per iniziare a parlare di Ater si è dovuto aspettare le 18.30.- il consiglio ha votato il rinvio degli atti d’indirizzo (si richiede in particolar modo un intervento nei confronti del Mise) di Andrea Cavhiccioli (Pd) ed Enrico Melasecche (IlT) alla prossima seduta, con l’obiettivo di giungere ad un unico atto di sintesi – ‘debutto’ per il neo assessore Sandro Corradi, presentato dal sindaco Leopoldo Di Girolamo – oltre alle spiegazioni sulla redistribuzione delle deleghe – nelle comunicazioni iniziali: «Grazie a Sandro Corradi – le sue parole – per aver accettato la proposta. Stimato professionista della nostra città, una risorsa importante per il periodo che ci aspetta».

Il dibattito Francesco Ferranti (FI) ha detto di non voler parlare delle eventuali incompatibilità del nuovo assessore, «questioni che non ci competono, ma di una città che annaspa, al collasso per la responsabilità politica gravissima del partito unico della sinistra che governa Comune e Regione». Al nuovo assessore ha comunque chiesto di «non agire con l’idea della transitorietà, ma per risolvere problemi inderogabili legati alle sue deleghe». Valentina Pococacio (M5S) ha chiesto se l’assessore Corradi «conosca il termine breve del suo mandato. Si va avanti in modo surreale nonostante le vicende giudiziarie del sindaco e la giunta. Questa amministrazione funziona al contrario e il nuovo assessore, piuttosto che essere nominato avrebbe dovuto essere sentito dal sindaco sulla situazione dell’Atc e su quanto è accaduto negli anni scorsi». Silvano Ricci (SI) ha rivolto gli auguri al nuovo assessore, «ma per quel che riguarda il profilo strettamente del suo incarico – ha detto – lo incalzeremo continuamente». Per Marco Cecconi (FdI) «chi è causa del suo mal, pianga sé stesso: nel senso che tutta questa ulteriore perdita di tempo, tutto questo obbligato e solo nominale rifrullo di deleghe altro non è se non la conseguenza dell’aver ridotto all’osso, a suo tempo, la composizione della giunta. Sono mesi che procedete con il passo del gambero, tra rimpasti e avvisi di garanzia, redistribuzione di incarichi assessorili, arresti, nuove nomine e via così. A noi interessa poco il profilo professionale del nuovo assessore. Ci interessa di più qual è la trama reale di questo romanzo fantasy. Qual è la trama reale? Perché siete ancora qui? Fino a quando andrà in onda questa pantomima?». Enrico Melasecche (IlT) ha rilevato che «l’attuale consiliatura ci sta riservando dei colpi di scena incredibili: siamo al terzo assessore all’urbanistica in tre anni e adesso Corradi ha tre mesi di tempo per risolvere centinaia di problemi incancreniti. Ho qualche dubbio sulla serietà da parte sua, rispetto all’accettazione di questo incarico, in una città allo sfascio». Paolo Crescimbeni (Gm) ha detto che questa amministrazione sta dando «un’immagine della politica fabbrica delle parole e delle chiacchiere. Questa ripartenza sta avendo luogo nel modo più deludente e minimale. L’amministrazione parla di rimettere a posto conti che ha devastato; l’amministrazione parla di ambiente e nomina un assessore che ha tutt’altro approccio culturale e professionale; parla di riforma della macchina comunale, ma la situazione è bloccata». Andrea Cavicchioli (Pd) ha a rivolto gli auguri al nuovo assessore «che s’inserisce – ha detto – in un contesto vivace, ma sarà sicuramente in grado di dare un apporto a questa amministrazione. Il percorso da seguire è stato delineato e non c’è bisogno di riformularlo ogni volta. Riguardo la giunta dobbiamo rimarcare che le nomine degli assessori sono una scelta del sindaco e che devono essere fatte, specie in alcuni settori, tenendo conto delle professionalità. La legge prevede una serie di incompatibilità, ma il nuovo assessore ha già fatto presente quale sarà il suo atteggiamento».

L’assessore Piacenti D’Ubaldi

Ater L’assessore Piacenti D’Ubaldi ha quindi iniziato ad esporre le idee della giunta e – siccome il consiglio risulta convocato fino alle 23.59 – magari si andrà per le lunghe. 

Gli emendamenti Dopo che il presidente della prima commissione, Faliero Chiappini, ha illustrato il lavoro fatto, Renato Bartolini (PD) ha illustrato gli emendamenti proposti alla delibera: intanto nel nuovo testo non dovrebbe più comparire la quantificazione delle somme che il Comune conta di incassare e nemmeno «immediata eseguibilità dell’atto», ma lo stesso sarebbe eseguibile «solo dopo che l’amministrazione comunale avrà determinato l’esatto importo del corrispettivo» e che «il consiglio comunale avrà approvato l’esatto importo determinato dai tecnici di questa amministrazione». Il capogruppo del PD Andrea Cavicchioli ha anche illustrato altri due emendamenti, di carattere tecnico.

La sede Ater

L’assessore Piacenti D’Ubaldi ha replicato dicendo che «la giunta non ha nessun problema a recepire gli emendamenti illustrati da Bartolini, perché anche se il prezzo non è determinato con precisione nell’atto, gli uffici hanno tenuto conto, per il computo, delle normative vigenti». Quella delibera, insomma «è un atto non ultimativo, ma che delibera un percorso, i cui dettagli, compreso il valore effettivo degli introiti per il Comune, potranno essere messi a punto in un secondo momento».

Le mediazioni Tra un emendamento e l’altro, tra una mediazione e l’altra, il rischio di frizioni che era emerso in commissione è stato disinnescato: «Quello che si sta facendo con Ater – ha detto Piacenti D’Ubaldi – è un discorso che deve portare alla riqualificazione urbana nel suo complesso e che questa operazione potrebbe favorire ed incentivare, visto che Ater ha già investito su Terni sei milioni di euro, mentre dei 12 milioni che investirà ulteriormente, il 75% saranno riservati alla provincia di Terni e il 50% in particolare nel Comune». Approvati tutti gli emendamenti di giunta e maggioranza

Il voto E alla fine, dopo che erano stati approvati tutti gli emendamenti – di giunta, maggioranza e minoranze: due da parte di Renato Bartolini (Pd), uno di Andrea Cavicchioli (Pd), e uno di Melasecche (IlT) e Braghiroli (M5S) – si è andati a votare per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà di moltissimi alloggi del Comune, con passaggio ad Ater. L’atto è stato approvato con 19 voti favorevoli, 6 astenuti e 4 contrari. Ma non sarà immediatamente eseguibile, perché il consiglio, su questo, ha votato contro. Il segretario generale Aronica ha spiegato che l’eseguibilità potrà essere concessa solo da una nuova seduta del consiglio.

Aggiornamenti a seguire

 

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