Comune di Terni, Pd: «Ricorso e nuova fase»

Giovedì riunione dello stato maggiore del partito dopo la bocciatura del piano di riequilibrio: «No dimissioni immediate di Di Girolamo»

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Una giornata di summit, riflessioni e incontri quella di giovedì in casa Pd dopo la bocciatura del piano di riequilbrio finanziario presentato dal Comune di Terni. Il ‘no’ della Corte dei Conti ha portato lo stato maggiore del partito a riunirsi in via Mazzini per fare il punto della situazione: lo status quo non cambia, con la precedenza al ricorso sul riequilibrio e quindi le dimissioni di Leopoldo Di Girolamo.

LA RIUNIONE DI MARTEDÌ TRA ASSENZE E MALUMORI

La nota Nella serata di giovedì, con una nota, sono Giacomo Leonelli, Carlo Emanuele Trappolino e Jonathan Monti – rispettivamente segretario regionale, provinciale e comunale del Pd – a spiegare che «parlamentari, assessori e consiglieri regionali, sindaco, capogruppo e segretari provinciale e comunale del Pd ternano hanno unanimemente espresso il suo pieno sostegno al sindaco della città Leopoldo Di Girolamo relativamente alla volontà di avviare la procedura di ricorso contro il pronunciamento della Corte dei Conti sul piano di riequilibrio elaborato dall’amministrazione». Martedì in via Mazzini era andato in scena il confronto tra il sindaco e maggioranza, con un alto numero di defezioni – a testimonianza di una certa scollatura – tra i consiglieri.

LA CORTE DEI CONTI BOCCIA IL PIANO DI RIEQUILIBRIO

Nuova fase e niente dimissioni immediate I tre sottolineano che «quanto emerso dalla riflessione non fa che ribadire quanto sempre sottolineato rispetto alla necessità di mettere al primo posto gli interessi delle istituzioni, della città e dei cittadini. È evidente che ogni atto diverso dal ricorso, comprese le dimissioni immediate del sindaco con la conseguente mancata approvazione del piano di riequilibrio, produrrebbe effetti nefasti per la città, tra cui l’aumento al massimo della tassazione, la riduzione del 10 per cento dei servizi, l’impossibilità di contrarre nuovi mutui. Da parte del Pd c’è – concludono – l’impegno a traguardare il piano con l’obiettivo di salvaguardare la tenuta della città e a sostenere, da ultimo, la volontà del sindaco di rimettere il mandato all’esito del ricorso per favorire l’apertura di una nuova fase per Terni».

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