Comune di Terni, riequilibrio approvato

Per la ‘commissione-Bocci’ il piano sui conti di palazzo Spada è fattibile. Tra un mese il pronunciamento della Corte dei conti. I pareri di Piacenti D’Ubaldi e Thomas De Luca

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Le indiscrezioni erano improntate ad un moderato ottimismo, ma è chiaro che l’apprensione c’era ed era forte. La prima sentenza, sul piano di riequilibrio finanziario del Comune di Terni – ad emetterla è stata la commissione istituita dal ministero dell’Interno e presieduta dal sottosegretario Gianpiero Bocci – alla fine è stata favorevole: il piano di riequilibrio è stato considerato fattibile

IL PIANO DI RIEQUILIBRIO

Giampiero Bocci e Leopoldo Di Girolamo

La riunione La commissione ha insomma dato il ‘via libera’, anche se molto probabilmente sono stati fissati dei paletti molto stretti (e quanto successo lunedì in consiglio comunale, con il voto su Ater che ha parzialmente accolto la richiesta della giunta relativa al patrimonio immobiliare ed ai tre milioni di euro che il Comune dovrebbe incassare e che sono parte integrante di quel piano, potrebbe aver contato non poco).

LE CIFRE IN BALLO 

Vittorio Piacenti D’Ubaldi

La storia Il Comune di Terni – il 28 dicembre dello scorso anno – ha deciso di ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale – messa a punto dall’assessore Piacenti D’Ubaldi – con un piano della durata di sei anni, a decorrere dal 2016, senza fare ricorso al fondo di rotazione, per ripianare un disavanzo di 14 milioni e 590 mila euro.

La procedura Ora ci sarà da aspettare altri trenta giorni per conoscere anche un altro parere decisivo, quello della Corte dei conti – che ha appunto un mese di tempo per esprimersi – e poi, se anche quel parere sarà positivo, la faccenda sarà definitivamente archiviata sotto la voce mission accomplished. E festa finita. O, meglio, festa appena iniziata.

Il sindaco Perché il sindaco Di Girolamo, il giorno in cui tornò in consiglio comunale dopo che il provvedimento degli arresti domiciliari nei suoi confronti era stato revocato, aveva annunciato di essere pronto a rimettere il proprio mandato nelle mani del consiglio quando il piano di riequilibrio fosse diventato realtà.

IL SINDACO PARLA IN CONSIGLIO COMUNALE

Leopoldo Di Girolamo

I dubbi Solo che il parere della Corte dei conti – qualsiasi esso sarà, ma se la ‘commissione-Bocci’ darà il via libera non è ipotizzabile un colpo di teatro – arriverà il 20 luglio, a ridosso della pausa estiva. Tutto lascia pensare che, a quel punto, la decisione del sindaco venga rinviata a settembre e, ammesso che Di Girolamo confermi la volontà di rimettere il proprio mandato, avrà poi 20 giorni di tempo per prendere una decisione definitiva. E tutto lascia pensare che, in quelle tre settimane, ci sarà la ‘tempesta perfetta’: una sequela di richieste di ‘fare il sacrificio’ e restare al proprio posto. E il sindaco, alla fine, potrebbe anche farlo, il sacrificio. 

L’assessore «Le prime comunicazioni che arrivano dal Ministero, dalla Commissione deputata – dice l’assessore al Bilancio del Comune di Terni, Vittorio Piacenti D’Ubaldi – ci dicono che il Piano di riequilibrio finanziario è fattibile. Si tratta di un parere autorevole, che conferma che il percorso tracciato è quello giusto, nell’ottica di mettere in sicurezza i conti dell’Ente, di eliminare le criticità finanziarie, dando una prospettiva di risanamento e di investimento».

Aspetti da approfondire Tutto questo, prosegue l’assessore, «senza far ricorso al fondo di rotazione, che avrebbe automaticamente portato a misure fiscali e tariffarie in contrasto con i primi segnali di ripresa economica nazionale ed europea che devono interessare anche la nostra città. Sarà compito dell’amministrazione comunale, in particolare dell’assessorato al Bilancio, approfondire in maniera dettagliata tutti gli aspetti contenuti nel parere del Ministero, in un’ottica di rafforzamento e perfezionamento della manovra avviata e basata, tra l’atro, sulla dismissioni delle attività non strategiche per l’Ente e nel mantenimento invece dei servizi realmente necessari alla comunità. L’interlocuzione che abbiamo avuto in questi mesi con il Ministero è stata sempre incentrata sulle azioni intraprese, sul massimo rispetto della normativa che disciplina il piano di riequilibrio finanziario, sull’efficienza della Pubblica Amministrazione. Un confronto che è stato utile e proficuo, di cui ora si vedono i frutti».

Il M5S Decisamente critico Thomas De Luca (M5S): «Noi ternani dovremo pagare la loro montagna di debiti. Tutti ma proprio tutti, nessuno escluso. Il ministero dell’Interno ha infatti comunicato il proprio parere favorevole al predissesto firmato Di Girolamo, un piano che salva il Partito Democratico e condanna definitivamente la città. Abbiamo perso anni a disquisire sui privilegi della cosiddetta “casta”, spesso perdendo anche di vista il punto, inseguendo la lepre meccanica che il sistema ci poneva davanti. Oggi però abbiamo capito che il privilegio vero, quello che distingue i comuni mortali dagli intoccabili, è ben altro: il diritto di non pagare. Il diritto di poter scappare dalle proprie responsabilità, l’immunità politica che permette a loro, gli intoccabili, di far pagare a tutti noi i loro “errori”. Sotto, i mortali, perdono ogni giorno della loro vita a girare nella ruota. A non saper dove sbattere la testa per mandare avanti la propria azienda, a pagare le rate del mutuo, a non chiudere occhio la notte per chiedere la rateizzazione delle cartelle di Equitalia, a dover dire no ai propri figli. Sopra chi ha occultato per anni la propria montagna di debiti, dormirà sonni tranquilli, controllore e controllato sono gli stessi. Ci saremo sempre noi a pagare per loro».

 

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