Armonizzazione dei sistemi contabili – decreto legislativo entrato in vigore dal 2015 – e degli schemi di bilancio. C’è questa necessità alla base di una doppia operazione del Comune di Terni finalizzata mercoledì mattina in merito all’utilizzo di somme vincolate dal 1° gennaio 2019 alla scorsa settimana: c’è una doppia regolarizzazione che ammonta rispettivamente a 7 milioni 242 mila euro e 6 milioni 377 mila. Il tutto allo scopo di evitare violazioni dei limiti massimi, distorsioni o abusi in materia.
L’utilizzo per le spese correnti
Succede questo: il tesoriere può utilizzare le somme vincolate quando l’ente è in anticipazione di tesoreria e non ci sono liquidità di cassa. Negli undici mesi dell’anno in corso sono stati impiegati – somme vincolate – per il pagamento di spese correnti oltre 7 milioni (il più corposo attivato il 28 marzo per oltre 2 milioni) e queste operazioni hanno creato la formazione di ‘carte contabili’ sospese di entrata e di spesa da sistemare in un secondo momento.
La ricostituzione
In contemporanea però c’è bisogno di un secondo passaggio, vale a dire la reintegrazione degli incassi vincolati destinandoli ai cosiddetti incassi liberi: in questo caso l’importo regolarizzato dal Comune è di 6 milioni 377 mila euro (quasi 4 in un’unica ‘partita’, quella del 26 marzo), con una differenza complessiva rispetto all’impiego di oltre 865 mila euro. Questa cifra resta dunque in ‘sospeso’ e, su richiesta del tesoriere, saranno normalizzate con le prossime entrate sul conto libero. Intanto in giunta mercoledì mattina c’è stata una nuova variazione – non è di certo la prima – di bilancio che mira alla gara legata alla riscossione straordinaria del pregresso.