Comune Terni: accordo sull’integrativo, ma Cgil e Csa non firmano

Intesa siglata da Uil, Cisl e rsu, riguarda 700 dipendenti non dirigenti di palazzo Spada

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Le divisioni erano emerse forti e chiare già durante la trattativa e così anche al momento della firma del contratto integrativo dei 700 dipendenti (non dirigenti) del Comune di Terni, giovedì, i sindacati hanno preso strade diverse: a siglare l’accordo sono state Uil, Cisl e rsu, mentre Cgil e Csa hanno deciso di non sottoscriverlo.

La posizione dei firmatari

È così la Uil Fpl ad esprimere «piena soddisfazione» per la firma, sottolineando che «i lavoratori avevano bocciato l’accordo stralcio firmato dal Comune con Cgil e Csa che riduceva la produttività di circa 200 euro a testa e non prendeva in considerazione ne progressioni di carriera, ne formazione, ne altri importanti istituti previsti dal contratto nazionale. In pochissime settimane si è invece ora giunti ad un contratto complessivo voluto fortemente da Uil e Cisl». Per il sindacato si tratta di «un contratto fortemente innovativo che punta decisamente ad una svolta nella gestione dei servizi comunali puntando al loro miglioramento. Dunque forte professionalizzazione della macchina comunale con oltre 400 progressioni economiche di carriera (il 70% dei concorrenti) attribuite attraverso metodi selettivi, poi per la prima volta dopo un decennio passaggi di livello (progressioni verticali), formazione per tutti anche valorizzando come docenti le risorse interne, un sistema premiante che per la prima volta punta ad incentivare il lavoro di squadra e non la competizione tra i dipendenti, l’introduzione per la prima volta del welfare aziendale, meccanismi di tutela contro le aggressioni fisiche e verbali dei dipendenti il coinvolgimento dei lavoratori, la verifica per possibili reinternalizzazioni di servizi, incentivi per il recupero dell’evasione, la difesa dei fondi per la produttività e la verifica per il pagamento di una prima quota in estate, un ruolo più marcato del sindacato nei processi di riforma dell’apparato, una politica del personale che ponga al centro il benessere lavorativo coniugandolo con la efficienza dei servizi, il coinvolgimento dell’utenza dei processi di miglioramento».

Capitolo polizia locale

Per quanto riguarda la polizia locale, secondo Uil Fpl, «contrariamente a quello che prevedeva l’accordo stralcio di Csa e Cgil, viene riaffermato il suo valore incentivante e la possibilità che con lo stesso si finanzi anche la vigilanza esterna. Sul versante economico rispetto allo stralcio per i vigili, oltre alle progresioni di carriera, c’è di un aumento di 555 euro all’anno netti. Significativa la differenzazione, su chi ha puntato i piedi la Uil, a favore dei vigili che operano in modo costante in vigilanza esterna. Tutte le indennità avranno decorrenza retroattiva dal 1° gennaio 2019. È da sottolineare che la svolta è ancor più significativa in considerazione del fatto che il Comune di Terni è in dissesto e quindi subisce forti limitazioni alle spese per il personale ponendo limiti assai stringenti».

Il ‘no’ della Cgil

Dall’altro lato la Fp Cgil, insieme al Csa, spiega perché ha deciso di non sottoscrivere il contratto decentrato. «Dispiace che, ancora una volta cavalcando le spaccature sindacali, si sottoscriva un accordo che in realtà penalizza i lavoratori pubblici del Comune di Terni» afferma Desirè Marchetti, segretaria della Fp Cgil di Terni. «Le lavoratrici e i lavoratori avrebbero certamente meritato di più per la qualità del lavoro svolto in questi anni, di grande difficoltà – continua la dirigente sindacale – invece vengono doppiamente beffati, prima di tutto a causa del rifiuto da parte dell’amministrazione di accogliere la nostra proposta di scorporare l’indennità di servizio esterno riconosciuta alla polizia locale dal fondo per la produttività, cosa assolutamente legittima come recentemente confermato dalla stessa Aran. Questo – continua Marchetti – avrebbe liberato circa 80 mila euro da redistribuire tra tutti i lavoratori e le lavoratrici». ll secondo forte elemento di criticità evidenziato dalla Fp Cgil è relativo alle progressioni orizzontali, «sulle quali l’accordo siglato dalle altre organizzazioni sindacali pone vincoli stringenti con percentuali predefinite».

Csa contro le decurtazioni

Ad intervenire, sul tema della polizia locale, anche il Csa, in merito alle indennità di servizio esterno. «Constatiamo che per alcuni servizi – scrivono Giovanni De Angelis e Pierfranco Crisanti – si è provveduto alla decurtazione di 1 euro giornaliero. Il nostro dissenso non deriva da una questione economica, data l’esiguità dell’importo, ma dal principio leso di voler distinguere gli operatori di polizia locale impegnati nelle stesse identiche attività ma remunerati diversamente, adducendo come motivazione la ‘programmabilità’ di alcuni servizi. Altro motivo di contrasto, che dimostra come questo accordo sia stato fatto in maniera frettolosa ed approssimativa, è l’erogazione dell’indennità di funzione al solo personale della centrale operativa, non considerando ulteriori operatori che rientrano in fattispecie aventi compiti di responsabilità previste dall’art. 56-sexies Ccnl 2018, i quali non sono mai stati degnati di considerazione».

La soddisfazione della Cisl Fp Umbria

«Esprimiamo soddisfazione per la sottoscrizione del contratto collettivo decentrato integrativo insieme a Uil e Rsu con l’Ente municipale per circa 700 dipendenti del Comune di Terni. Dopo molti anni di progressioni verticali automatiche il merito torna criterio centrale per l’assegnazione di circa 500 progressioni orizzontali, oltre alle verticali, in cui forte sarà il peso della valutazione», si legge in una nota di Gian Mario Ventura della Cisl Fp Umbria. «Contestualmente, si valorizzano le potenzialità dei dipendenti tramite la previsione di re‐internalizzazioni dei servizi, di incentivi alla collaborazione del personale nonché alla continua ricerca del miglioramento del benessere lavorativo. Il presente accordo promuove strumenti innovativi come, ad esempio, quello dell’auto‐formazione interna del personale. Nondimeno, i cittadini riceveranno dei benefici da tale accordo grazie al proprio coinvolgimento nella progettazione degli iter migliorativi dei servizi resi all’utenza e, altrettanto degni di nota, dagli incentivi al recupero dell’evasione fiscale. Parimenti, la firma di questo contratto ha consentito di superare lo stralcio precedentemente sottoscritto fra Cgil, Csa, Rsu e Comune, che avrebbe determinato la riduzione di circa 200 euro di produttività per dipendente. Ringraziamo quindi i nostri iscritti che ci hanno sostenuto nella nostra funzione di rappresentanza e nella difesa di quei principi di eguaglianza che consideriamo ispiratori della nostra attività sindacale».

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