Comune Terni, lite sul premio ai dirigenti

Mercoledì Cisl, Cgil e Uil hanno disertato il tavolo per discutere dell’incremento del fondo legato ai processi di riorganizzazione

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C’è una certa fibrillazione fra i sindacati in Comune, a Terni, in merito all’intesa sul premio di risultato 2017 per i dirigenti dell’ente. La riunione prevista per mercoledì sul punto è stata disertata da Cisl e Cgil e Uil – presente solo il Cida, sindacato dei dirigenti – con le sigle sul piede di guerra.

In ballo c’è il solito incremento del fondo per i dirigenti pari a 36.586 euro che, in caso di intesa, rappresenterebbero il premio «per l’attivazione di nuovi servizi o di processi di riorganizzazione finalizzati all’accrescimento dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi esistenti», come recita l’articolo 26, comma 3, del contratto collettivo nazionale sottoscritto nel 1999.

Mal di pancia Tutto ciò nonostante le rimostranze delle sigle sul punto, anche negli anni passati, e nonostante lo stato di dissesto finanziario del Comune di Terni. Se la tensione è palpabile, è anche perchè dal 2016, dal fondo dei dipendenti, sono stati decurtati 60.101 euro, oltre al mancato inserimento di un cospicuo importo della Ria (retribuzione individuale di anzianità dei dipendenti cessati) oggetto di contenzioso che si svolgerà proprio nel corso della prossima settimana presso il tribunale del lavoro di Terni.

Sospetti Fra le sigle, però, c’è già chi ha fatto presente al commissario straordinario dell’ente che non solo mancherebbero i ‘titoli legittimanti’ per procedere all’incremento, ma che il premio – erogato in modo sistematico dal 2003 ad oggi – non sia stato preceduto dalle necessarie ‘negoziazioni decentrate’. Insomma, fra i sindacati c’è chi ritiene che si tratti di un nuovo caso di ‘figli e figliastri’: «L’amministrazione si dimostra al solito forte con i deboli e debole con i forti» afferma Gian Mario Ventura della Fp Cisl. Ora l’ultima parola spetta al commissario ed ai sub commissari.

Melasecche «Si rimane perplessi – le parole del ‘re delle preferenze’ nella lista della Lega insieme a Fiorini – di questa fretta nel vedere come è ridotta la città con buche profonde circondate da cuori ironici, strisce pedonali disintegrate da anni e semafori spenti, il tutto riducendo la sicurezza dei pedoni e degli automobilisti. Lavori che secondo alcuni studiosi di diritto penale dovrebbero essere eseguiti in somma urgenza a causa della sicurezza dei cittadini che nelle attuali condizioni è venuta da troppo tempo a meno. Appare necessaria una riflessione sulle condizioni delle finanze comunali disastrate da anni ed anni di mala gestione e da debiti fuori bilancio generati da politici ma anche dirigenti disinvolti nell’ordinare spese non coperte. Ogni ternano si chiede: possibile che la città sia allo sbando ma il palazzo continui a premiare chi ha dimostrato di non essere all’altezza dei propri doveri? Forse sarebbe molto più opportuno, con un bilancio 2017 non ancora approvato,  anticipare spese realmente urgenti, ma rinviare alla prossima giunta, di poche settimane, decisioni su concorsi per dirigenti e distribuzione di indennità di improbabile risultato. Terni deve ripartire non nella piattezza della uniformità e della fedeltà quanto in una rinnovata cultura di reali risultati. Si premi chi sa organizzare, innovare, chi sa tagliare sprechi, chi sa attrarre investimenti esogeni, chi sa ricostruire un Teatro Verdi o riqualificare una Fontana, chi sa motivare e guidare i propri dipendenti, chi ogni tanto sa confrontarsi con la politica con la schiena diritta del civil servant. Si attenda l’anno successivo per coloro che non hanno dimostrato lucidità, capacità manageriale, risultati».

 

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