Comuni e territorio: imparare a comunicare

Un convegno a Terni, il 30 marzo, sugli esiti del ‘Master Luce’. Il professor Renato Di Giorgio: «Molte le criticità, ma ci sono punti di forza»

Condividi questo articolo su

Come si racconta un territorio? Come si effettua una corretta comunicazione? È questo il tema del convegno in programma giovedì 30 marzo alle 15, nella sala del consiglio della Provincia di Terni. Al convegno interverranno il presidente della Provincia Giampiero Lattanzi, il direttore scientifico del master Renato Di Gregorio (nel quadro del quale rientra lo studio), gli studenti, il sindaco di Montecastrilli Fabio Angelucci, il sindaco di Montefranco Rachele Taccalozzi e il vicesindaco di Giove Elisabetta Pevarello.

‘Master Luce’ L’iniziativa dell’Istituto di ricerca sulla formazione-intervento, di Impresainsieme e di In metodo, con il patrocinio della Provincia, rientra nel programma di studio del ‘Master Luce’ avviato nei comuni del territorio ternano. Finalità dell’incontro è fare il punto sul progetto di comunicazione territoriale che i giovani laureati che frequentano il master stanno portando avanti dal 22 novembre scorso con la collaborazione dell’amministrazione provinciale. La conclusione del master è prevista per il 5 maggio.

L’analisi I giovani ricercatori hanno già incontrato gli amministratori di tre aree territoriali delle sei identificate come distintive ed hanno avviato un’analisi sulla comunicazione utilizzata dagli Enti locali per rappresentare in modo comune le caratteristiche e le attrattività di ciascuna area. «L’analisi fin qui condotta – dicono gli organizzatori – ci consente di esprimere alcune prime considerazioni sulle strutture presenti, sugli strumenti di comunicazione usati e sui contenuti trasmessi per definire in maniera condivisa l’avvio della seconda parte del programma di intervento, quella più propriamente progettuale».

Le criticità Il professor Renato Di Giorgio, direttore del master, contattato da umbriaOn, spiega che nella fase di analisi «sono 3 le criticità emerse nel territorio provinciale. La prima riguarda la figura incaricata alla comunicazione pubblica: dovrebbe essere un esperto in comunicazione formato all’università, ma negli ultimi anni questa strategia è stata, purtroppo, abbandonata in relazione alla necessità di contrarre l’organico comunale. La seconda criticità riguarda l’omogeneità: i territori esprimono una comunicazione consapevole solo se sono omogenei, ma se lavorano ancora in termini singoli questo non avviene. C’è bisogno di un associazionismo di Comuni per individuare le aree territoriali e capire come lavorare insieme, ma anche per fare questo servono delle figure di supporto. Infine, la terza criticità, riguarda il rapporto tra sogno e realtà: molti amministratori hanno la lungimiranza per le prospettive future del territorio, ma poi sono costretti a distaccarsi dal sogno per far fronte alle criticità della gestione quotidiana causate dalle impoverite risorse».

I punti di forza Dall’analisi però, secondo il professor Di Giorgio, sono emersi anche due punti di forza. «A prescindere dalla comunicazione formale, nel territorio ternano, si riscontra molto quella informale. c’è dialogo tra gli amministratori che riesco a trovare accordi comuni per la realizzazione di progetti in quelle che indicavamo poco fa come aree territoriali. Inoltre, e questo si riscontra un po’ in tutta l’Umbria, le persone tengoo molto al proprio territorio. È una realtà geografica, culturale e ambientale ben curata dalle persone. Non c’è disattenzione o abbandono del territorio. Questo mi fa pensare che basterebbe veramente poco per renderlo più attrattivo».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli