Con ‘Balla la terra’, Preci scaccia la paura

L’edizione 2017 del festival ‘Tradizioni di maggio’, assume una valenza del tutto particolare dopo i traumi del terremoto

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L’edizione 2017 del festival di musica e cultura tradizionale ‘Tradizioni di maggio’, a Preci, assume una valenza del tutto particolare. Tanto è vero che il titolo scelto per questa quinta edizione – ‘Balla la terra – vuole quasi esorcizzare la paura vissuta dal agosto ad oggi a causa del terremoto.

Il festival Protagonisti della kermesse sono la musica tradizionale, i balli e le tradizioni orali delle regioni del ‘cratere’ del terremoto del Centro Italia: Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, con una presenza di suonatori e cantori del ‘Carpino Folk Festival’, giunti dalla Puglia per solidarietà nei confronti delle regioni colpite dal sisma.

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Il sindaco Pietro Bellini, sindaco di Preci, sottolinea come il festival, «alla seconda giornata, già possa considerarsi un successo. L’avvio è stato straordinario, con il coinvolgimento di duecento bambini delle scuole della Valnerina. Un segnale importante, perché sono loro il nostro futuro e spetta loro trasmettere queste nostre tradizioni. È stato il motivo per cui, insieme al Cedrav, nel 2010 abbiamo creato questo festival che quest’anno abbiamo voluto riproporre, coinvolgendo anche le altre regioni colpite dal terremoto, per dimostrare che siamo usciti dalla fase emergenziale e guardiamo avanti, con la volontà di ricostruire non solo gli edifici, ma anche l’identità e la cultura del territorio, quale motore del suo sviluppo. Ci siamo posti una sfida importante, ma già possiamo dire di averla vinta. Ringraziamo perciò la Regione e quanti ci hanno manifestato, con semplicità e voglia di stare insieme, solidarietà e aiuto, e ci impegniamo a proseguire questa manifestazione nel 2018 e nei prossimi anni».

Marini La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, dice che quello di Preci «è l’unico caso in cui ci piace che balli la terra. In questa manifestazione c’è la tradizione popolare, che parla in modo diretto a tutti noi, c’è la tradizione artigiana, c’è musica, cultura. Le piccole comunità delle aree interne avranno futuro solo se manterranno queste tradizioni culturali e la vocazione turistica. Non basterà ricostruire case ed edifici, pur se è fondamentale, ma c’è bisogno di una comunità che si senta e sia viva ed attrattiva per il ritorno alla normalità e soprattutto per un futuro nel segno dello sviluppo».

Domenica La giornata si aprirà con ‘Campane in festa’ del gruppo Campanari di Arrone e una lezione di ballo riservata al gruppo ‘Salta che ti passa’, costituitosi dopo il terremoto. Dalle 15 è in programma il ‘percorso della speranza’, con stazioni musicali fino alla ‘zona rossa’ di Preci.

I volontari della Guardia nazionale ambientale a Preci

Tanti eventi Negli spazi espositivi proseguiranno corsi pratici e officine del saltarello e dello stornello, delle serenate, di ottava rima, delle scampanate, laboratori di arte terapia. Ci saranno anche le esibizioni dei gruppi folk di Umbria, Marche e Lazio. Alle 17 la rassegna ‘Canta il maggio’ con i gruppi spontanei del maggio di tutto il Centro Italia. Gran finale alle 18.30 con il ‘Ballo della ciambella’, danza rituale del territorio di Preci. Al festival sono presenti anche le Guardie Nazionali Ambientali del distaccamento di Terni, il cui responsabile è Giampiero Crisantemi, che hanno già messo in campo – in relazione al post sisma – un impegno consistente a fianco delle popolazioni colpite.

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