Bocci, Duca e Valorosi liberi ma a processo

Inchiesta sanità, domiciliari revocati dopo che il gip ha deciso per il giudizio immediato: emerse ‘prove evidenti’. Udienza fissata per il 22 ottobre, ma c’è ipotesi abbreviato

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Dopo oltre due mesi e mezzo passati ai domiciliari, tornano in libertà l’ex segretario regionale del Pd Gianpiero Bocci, il direttore generale del Santa Maria della Misericordia di Perugia Emilio Duca e quello amministrativo Maurizio Valorosi, finiti al centro dell’inchiesta Sanitopoli. Lo ha stabilito il gip di Perugia, Valerio D’Andria. Ricordiamo che le tre misure cautelari erano A giugno lo stesso gip aveva rinnovato le tre misure cautelari scattate lo scorso 12 aprile.

L’INCHIESTA SULLA SANITÀ IN UMBRIA

Gianpiero Bocci

Giudizio immediato

Le misure sono state revocate dopo che lo stesso giudice ha disposto il giudizio immediato nei confronti dei tre indagati nell’inchiesta che ha scosso la sanità umbra. D’Andria ha dunque accolto la richiesta della procura – pm Mario Formisano e Paolo Abbritti – di rinviare subito a giudizio i tre, senza ‘transitare’ per l’udienza preliminare; un’eventualità possibile qualora durante le indagini emerga l’evidenza della prova. Dunque i tre compariranno direttamente al dibattimento, a ottobre, con ogni probabilità martedì 22. Ma ricordiamo che ora gli imputati hanno 15 giorni di tempo per chiedere il rito abbreviato o il patteggiamento.

Brunelli (avvocato Bocci): «Ci riserviamo di decidere»

«La scelta di frammentare il giudizio mi lascia molto perplesso in quanto nel rito immediato
saranno sentiti come testimoni persone che in seguito parteciperanno al loro processo ordinario per lo stesso fatto come imputati»: così all’Ansa l’avvocato David Brunelli, difensore di Gianpiero Bocci, commentando la decisione del giudice di Perugia che ha disposto il processo per l’ ex sottosegretario agli interni coinvolto nell’ inchiesta sui presunti concorsi truccati all’ospedale di Perugia e tornato libero stamani dopo 81 giorni
di arresti domiciliari. Il legale anticipa di «riservarsi ogni valutazione all’esame di tutti gli atti istruttori». Valutazioni che potrebbero portare alla richiesta di rito abbreviato.

Gli avvocati di Duca e Valorosi

«Prendo atto con soddisfazione della restituzione della libertà al mio cliente e della
motivazione del relativo provvedimento emesso dal gip che – spiega l’avvocato Francesco Falcinelli, difensore di Duca – condividendo l’istanza da me predisposta ha ritenuto l’insussistenza di esigenze cautelari ostative alla restituzione
di libertà. Ora occorrerà valutare le iniziative difensive in relazione al decreto di giudizio immediato ma sono convinto che il mio assistito in sede processuale potrà chiarire
definitivamente i fatti». Per Francesco Crisi, avvocato di Valorosi: «La situazione è complessa perché da una parte c’è la notifica del decreto di giudizio immediato ma altre
contestazioni proseguiranno in ambito ordinario pur essendo connesse. La libertà riconquistata? Per Valorosi i pm hanno chiesto la revoca della misura, si tratta di una scelta conseguente alla notifica del decreto di giudizio immediato. Ora sarà necessario valutare attentamente le scelte di eventuali altri riti alternativi».

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