Confartigianato: Latini diserta, De Luca no

Non-confronto in via Casale, senza il candidato del centrodestra. Franceschini: «Giustificazione che fa un po’ sorridere»

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«Solo i confronti già fissati» e un ‘misunderstanding’ nell’invito – con un silenzio interpretato come assenso – nonostante «la piena e sincera disponibilità al confronto e al dialogo con Confartigianato Terni e i suoi associati»: passaggi della lettera inviata dal candidato del centrodestra Leonardo Latini all’associazione di via Casale. Comunicazione ‘puntellata’ dal presidente Mauro Franceschini che ha parlato di «inesattezze. Sorrido – ha detto – ripensando a quando Latini mi ha detto di aver appreso dell’invito da Facebook e non in via ufficiale. Ma ce ne facciamo una ragione. Se in Italia non è strano avere due Papi e tre presidenti del consiglio, non sarà certo strano un ‘confronto’ con un solo candidato».

Il confronto-non confronto di giovedì pomeriggio ha visto così presente il solo Thomas De Luca del Movimento 5 stelle. Che, pur nei limiti delle domande e dei tempi fissati dall’associazione delle piccole e medie imprese, ha avuto ‘campo libero’. Senza contradittorio. Sala meno gremita del primo confronto ‘a sei’ – anche in quel caso Latini era assente’ – del 7 giugno: un segnale?

Tari, squilibri e macchina comunale De Luca è partito da alcune esigenze come quella di rimodulare la Tari per agevolare il tessuto produttivo, motore dell’economica cittadina. Poi, come prima azione da sindaco, se lo diventerà: «Chiamerà tutti a raccolta per fare squadra, per dare un segnale chiaro anche verso quello squilibrio che caratterizza la nostra regione, specie sul piano delle risorse come i fondi strutturali. Anche per questo serve unità». Sulla macchina Comunale: «Va restituita la motivazione e la voglia di lavorare per il bene comune. Bisogna premiare chi lavora con qualità. Ritardi, mancate assunzioni di responsabilità, lacune burocratiche che causano problemi: a tutto ciò dovrà essere posto un freno deciso».

L’ambiente Va detto, specie senza confronti diretti è difficile ascoltare concetti nuovi rispetto ai giorni precedenti. D’altronde i programmi quelli sono e un po’ di stanchezza si fa sentire, per tutti. «Non credo nella strategia repressiva rivolta alle imprese – ha detto De Luca – ma in un percorso condiviso per mettere in campo le risorse ed ambientalizzare le produzioni. La tutela dell’ambiente è anche un’occasione per la nostra economia, per il lavoro. L’economia circolare è in grado di aprire nuovi spazi, così come i fondi disponibili, e mai utilizzati, per le bonifiche».

Promozione del territorio «Cultura, sport e turismo devono andare di pari passo. Anche sul bando delle periferie, da 18 milioni disponibili siamo scesi a 10 per mancanza di progetti. Mi chiedo cosa avremmo potuto fare con quei fondi su territori come quelli della cascata delle Marmore, di Piediluco, di Collestatte, della Valnerina ternana. Siamo la prima città per chi viene da Roma, una vetrina importante ma ‘mordi e fuggi’. Lo sport e gli eventi, magari ‘sburocratizzati’ da uno sportello unico dedicato, possono fare molto. Dobbiamo dare alle persone le ragioni giuste per restare qui più giorni, anche intervenendo sulla cura della città».

De Luca e la città «Voglio aprire le porte del Comune ai cittadini, a chi vuole apportare soluzioni e proposte. C’è bisogno di un’amministrazione condivisa. Le scelte imposte dall’alto creano solo conflittualità e noi vogliamo acquisire la governance aprendo gli spazi. Senza paura, senza temere il confronto. È forse questa una delle chiavi per risolvere i problemi di Terni. Dal 24 giugno possiamo imprimere una svolta chiara. L’alternativa è continuare a fare gli stessi errori sistemici». Un’ora scarsa, ma sufficiente.

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