Congressi PD, Pardini in corsa a Terni

Il medico si è iscritto al partito e adesso è formalmente in corsa per la segreteria comunale: il congresso si dovrebbe svolgere tra ottobre e novembre

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Quando si era parlato di Alessandro Pardini, e si era detto che il medico di origine bresciana avrebbe potuto essere uno dei candidati alla segreteria ternana del Partito Democratico, qualcuno aveva obiettato: «Non è nemmeno iscritto, prima dovrebbe fare la tessera». Bene, problema risolto.

Tesserato Pardini si è messo in contatto con Saverio Lamanna, segretario della sezione ‘sanità’ del partito a Terni et voilà, adesso è un iscritto Dem. Caduta la pregiudiziale, il primo candidato è praticamente già in corsa. Ora non resta che aspettare che ne arrivino altri, magari a cominciare dal vice presidente della Regione, Fabio Paparelli, di cui si era parlato come possibile competitor.

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In campo La discesa in campo di Paparelli, però, non sarebbe una questioncella da incasellare tra le ‘beghe interne’, tutt’altro. Perché in ballo c’è l’idea stessa di partito che si vuole affermare all’interno e che si vuole offrire all’esterno. Ma certamente non c’è solo questo. Quella relativa al professor Alessandro Pardini – apprezzato cardiochirurgo, ex senatore dell’Ulivo e prima ancora consigliere comunale a Brescia, sua città di provenienza – sarebbe solo la prima mossa di una partita a scacchi, perché dentro il Partito Democratico si rimescolerebbero nel profondo alleanze che, in qualche caso, vanno avanti da tempo. E spazzerebbe via le ipotesi – che dall’interno del partito sono state veicolate all’esterno, più o meno in buona fede – di possibile congresso ‘di passaggio’, con la conferma del segretario uscente, Jonathan Monti e conseguente rielezione anche di Carlo Emanuele Trappolino al ‘provinciale’. 

LE POSIZIONI EMERSE NEL DIBATTITO INTERNO

Gli altri Ipotesi che, però, già configgeva con i movimenti che dentro il corpaccione del Partito Democratico ternano si andavano manifestando da parte di coloro i quali stavano già pensando a come impostare la ricerca del consenso. Antonello Fiorucci e Daniele Lombardini (tanto per non fare nomi) e le scuole di pensiero a cui si ispirano, ma anche i segretari di circolo, saranno messi di fronte a scelte decisive: mettersi in gioco lo stesso, sapendo che le possibilità sono quelle che sono, o puntare ad accordi – il termine in questo caso non è usato in forma riduttiva – che permettano magari di avere spazi di manovra futuri. 

 

 

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