Coni ‘teso’, Carignani: «Si poteva evitare»

Il presidente onorario del Coni Umbria – per 18 anni alla guida del Comitato Olimpico a Terni – dice la sua sulla recente ‘querelle’

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«Forse è mancata la politica, ma quella sportiva. Forse tutto ciò si sarebbe potuto evitare ad un anno dalla scadenza del mandato olimpico. Ma così non è stato e credo che, da qualsiasi parte la si guardi, è lo sport umbro a non esserne uscito bene». L’avvocato Massimo Carignani, presidente onorario del Coni umbro, per 18 anni presidente del Coni di Terni e per 40 all’interno del Comitato Olimpico Nazionale con vari incarichi, dice la sua sulla recente ‘querelle’ Lupi-Ignozza, con il delegato ternano ‘defenestrato’ dal presidente regionale e l’esigenza, ora, di individuare una nuova figura che rappresenti il Coni a Terni, città decisamente vitale sul fronte sportivo e degli eventi.

LUPI VIA DAL CONI, PARLA IGNOZZA – ARTICOLO E VIDEO

«Atto d’imperio, mancato il dialogo»

«Nel mondo dello sport – afferma Carignani – credo che certe questioni vadano affrontate ‘a tavolino’. Forse il confronto, ad un anno dalla scadenza del mandato, avrebbe evitato una situazione del genere. La decisione del presidente Ignozza mi è sembrata per certi versi inutile visto il momento in cui ci troviamo. È vero che si tratta di una fase di cambiamenti per lo sport, ma la scadenza olimpica poteva essere rispettata. La percezione, piuttosto, è quella di un atto di imperio poco ragionato, nonostante lo statuto lo consenta appieno. Come presidente onorario del Coni regionale, dopo il lavoro condotto per lunghi anni su questo territorio che mi pregio di conoscere in ogni sua singola sfaccettatura, avendo buone relazioni con tutti anche al di fuori di Terni, credo che una telefonata al sottoscritto sarebbe stata opportuna. Fra persone di sport si ragiona e si valuta. Certi ‘terremoti’ in una regione con due sole province come la nostra, rischino di trasformarsi anche in un fatto campanilistico».

«Lupi? Ha lavorato bene»

Secondo Carignani, il lavoro condotto da Lupi sul territorio ternano «è positivo. Si è dato molto da fare. Anche fra e lui non sono mancati momenti di confronto e punti di vista diversi sulle singole questioni. Ma gli va dato atto di aver condotto un’opera importante. Credo paghi qualcosa che è sfuggito ai più e credo che Ignozza si sia sentito offeso. Non so se fra un anno il presidente regionale sarà ancora lui ma anche per questo sarebbe stato opportuno attendere».

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