Cooperativa Perugina, al Mise l’idea piace

L’incontro a Roma ha ribaltato le carte in tavola. «Progetto giudicato interessante», raccontano. Interviene Leonelli (PD): «Mi impegnerò personalmente»

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di L.P.

E se la via d’uscita da una vertenza tanto complicata e da un declino che sembra inarrestabile arrivasse proprio da un progetto pensato, ideato e costruito da alcuni pensionati che hanno dedicato l’intera vita, non solo lavorativa, alla ‘fabbrica’ di Perugia?

I vecchi cioccolatini Perugina

Gli ex dirigenti Ben lontani dall’immagine dei pensionati che siamo abituati a vedere al parco assieme ai nipoti, gli otto ex dirigenti della Nestlé-Perugina sembrano proprio inarrestabili. E, da Perugia a Roma, potrebbero arrivare persino a Ginevra e cambiare, per sempre, le sorti di una delle principali aziende in crisi in Umbria. Dove non sono riusciti, almeno per il momento, sindacati e politica, loro – Dante Meucci, Silvano Pellegrini, Antonio Bonaca, Giacomo Mangano, Francesco Pinelli, Chiara Bertinelli, Mauro Ciaccio e Sergio Cenerini – potrebbero mettere a segno il colpo e risolvere, almeno in parte, i problemi della Perugina.

In Regione Dopo il ‘niet’ ricevuto dai rappresentanti della Regione Umbria – assente la presidente Marini, presenti i consiglieri regionali Carla Casciari e il segretario del Partito democratico regionale Giacomo Leonelli, assieme ad alcuni dirigenti – fuori dal palazzo del ministero dello Sviluppo economico suona tutta un’altra musica. Martedì pomeriggio, infatti, gli ex dirigenti ora in pensione della Nestlé hanno avuto modo di illustrare il progetto di una cooperativa che, in parallelo alla produzione industriale della multinazionale, possa assorbire parte degli esuberi previsti e rimettere in commercio, sotto lo stesso storico marchio, i cioccolatini che hanno reso famosa in tutto il mondo la produzione dolciaria Perugina.

Teresa Bellanova

Al Mise Ad ascoltare il progetto, carte alla mano, c’era il viceministro Teresa Bellanova assieme all’alto dirigente Giampietro Castano e alla parlamentare umbra del Movimento 5 stelle Tiziana Ciprini che ha favorito l’incontro. «Ci hanno ascoltato, e questa già per noi è stata una soddisfazione», commenta Francesco Falcinelli, ex direttore area personale. Non solo, «si sono dimostrati molto interessati, il progetto è piaciuto e lo abbiamo illustrato nei particolari. Si sono impegnati in prima persona per favorire un incontro, sempre al ministero, con i rappresentanti della multinazionale svizzera».

Gli striscioni davanti all’azienda nel settembre scorso

Business plan Tutto un altro livello, si capisce, rispetto al passaggio precedente fatto negli uffici della Regione Umbria. «Se, ora, può sembrare un ostacolo il fatto che a farsi promotori dell’iniziativa ci sia un gruppo di ex dirigenti e non un soggetto imprenditoriale radicato, in realtà il nostro business plan, qualora venga concesso l’uso del marchio Perugina, ha rassicurato sulle possibilità di strutturare una realtà imprenditoriale vera e propria non appena si potrà partire».

Cioccolatini Così, un po’ per sdrammatizzare e un po’ per far capire di che pasta sono fatti questi pensionati a cui, in più circostanze, sono state sbattute porte in faccia – non solo dalla politica locale – sul tavolo del Mise sono stati scartati dei cioccolatini prodotti da Mangano. «Li abbiamo fatti assaggiare al viceministro e al dirigente, li hanno apprezzati in tutta la loro bontà. E’ stato un incontro sorprendente, davvero, siamo molto felici. Speriamo non siano solo parole e che si riesca davvero a portare avanti un progetto che farà bene a tutta la comunità, lavoratori e famiglie in primis».

Leonelli Soddisfatto per l’esito dell’incontro a Roma è anche il segretario regionale del Partito democratico che interviene nel dibattito specificando che da parte della Regione Umbria non c’è stato disinteresse per le sorti dell’iniziativa. «Come ho avuto modo di spiegare durante l’incontro di venerdì scorso – precisa Giacomo Leonelli – il progetto è di sicuro interesse e personalmente mi impegnerò perché possa andare avanti per vie istituzionali, verificando la fattibilità del percorso in prima persona. Abbiamo già fissato un nuovo incontro con gli otto ex dirigenti, che si terrà nei prossimi giorni».

I tempi A metà gennaio, poi, i rappresentanti della multinazionale svizzera torneranno a Roma, al Mise, per discutere di nuovo col viceministro. Proprio in quell’occasione, e questa è la speranza, verrà anticipato il progetto di workers buyout in salsa Perugina e, nel giro di qualche settimana, gli ideatori del progetto potrebbero davvero sedersi a un tavolino davanti a Nestlé. Che sia davvero la strada giusta per non perdere la fabbrica della città?

 

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