Corse annullate con cartelli alla fermata: monta la protesta

Brutta sorpresa per molti viaggiatori umbri che lunedì mattina alla fermata del bus hanno trovato il temuto avviso di taglio corse. Le proteste dei comuni. Sciopero il 24 luglio

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Forse in modo un tantinello esagerato, è stato già ribattezzato «L’11 settembre dei trasporti» dal sindaco di Terni Leonardo Latini nel corso della conferenza stampa congiunta tenuta con il sindaco di Perugia Andrea Romizi ed altri primi cittadini, riuniti nella sede perugina di Anci.

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Un cartello per avvisare gli utenti

Parliamo dei famigerati tagli al trasporto pubblico su gomma che sono partiti questa settimana me dureranno salvo complicazioni almeno fino al 10 settembre. Tagli che erano già noti da tempo ai più, ma che molti hanno scoperto all’improvviso, dalla sera alla mattina, con un semplice cartello apposto alla fermata del bus. Al contenuto dei tagli, si aggiunge quindi la forma barbara di comunicazione, che fra l’altro non è stata nemmeno preventiva ma di fatto contestuale, lasciando a piedi probabilmente centinaia di viaggiatori che hanno scoperto solo in strada che il loro bus non sarebbe mai passato.

Rabbia social: verso un estate rovente

E mentre i sindacati del comparto trasporti si dannano l’anima per cercare di salvare il salvabile, in termini di servizi e di posti di lavoro (in estate si rimedierà con le ferie, ma da settembre se la situazione drammatica dovesse perdurare ci saranno pesanti tagli), gli utenti sfogano la propria rabbia sui social. Anche perché i tagli riguardano decine di migliaia di chilometri, con alcuni importanti centri lasciati completamente senza collegamento pubblico, né su gomma né su rotaia (ricordate i problemi Fcu? Ecco, appunto…). Situazione che porterà ad un aumento nell’uso dei mezzi privati per raggiungere i centri nevralgici del territorio, il che, unito ai sempre tempestivi lavori sulla E45 e la SS75 lascia già presagire un’estate ricca di improperi sulle strade umbre.

Intervengono i Comuni

Per far fronte al problema, alcuni comuni (Assisi e Umbertide gli esempi più noti) hanno deciso di intervenire con fondi propri per garantire la copertura economica dei collegamenti (o di parte di essi) in via di soppressione mentre altri proprio non ci stanno. Inevitabile che, a pochi mesi dalle regionali, la faccenda assuma anche connotazioni politiche, visto che da un lato c’è tutto l’interesse a limitare i danni mentre dall’alto l’altrettanto legittimo interesse a sottolineare le responsabilità, per passare all’incasso in fase di campagna elettorale. In mezzo ci sono i cittadini, che fino a settembre dovranno farse a piedi o recuperare l’auto.

Prossimi incontri

L’incontro fra sindacati e assessore, inizialmente previsto per lunedì 8, è stato rimandato (probabilmente al 12 luglio). Il 15 luglio è in programma un incontro fra i sindaci del territorio e i parlamentari eletti in Umbria: ottimo contesto per portare la questione sui tavoli nazionali (ma anche lì ci sarà tutto l’interesse a sottolineare le colpe più che risolvere i problemi in modo radicale). Nel 2020 dovrebbe tenersi una gara d’appalto unica, già più volte rimandata, che – in assenza di altri fondi – potrebbe far diventare strutturale quel taglio che al momento è solo temporaneo. Una patata bollente che sarà sul tavolo della nuova giunta regionale. Un ‘assaggio’ della temperatura sul tema – già di per sé incandescente – lo si potrà avere il prossimo 24 luglio con lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale. E l’Umbria non starà a guardare.

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