Corte dei Conti Umbria «Danni per 50 milioni»

Il procuratore regionale Antonio Giuseppone ha stilato il bilancio del 2017: «Non saremo di intralcio alla ricostruzione. Ma vigileremo»

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«Nessun intralcio» all’opera di ricostruzione post-sisma – che «non risulta ancora avviata in maniera significativa» – nella speranza comunque che la procura «non sia chiamata ad agire, perché ciò starebbe a significare che tutto si sarà svolto nella correttezza più assoluta».

LA RELAZIONE DEL PROCURATORE GIUSEPPONE – LINK

«Sotto organico» È uno dei passaggi principali della relazione stilata dal procuratore regionale presso la Corte dei conti dell’Umbria, Antonio Giuseppone, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 della sezione giurisdizionale. «Per la quasi totalità del 2017 – osserva – l’ufficio del pubblico ministero contabile in Umbria ha potuto operare con solo due Magistrati assegnati a tempo pieno. Purtroppo le carenze nell’organico della magistratura contabile, lamentate da anni, non hanno mancato di far sentire il loro effetto negativo anche in questa procura regionale».

Denunce e archiviazioni Nel corso del 2017 la procura regionale presso la Corte dei conti dell’Umbria ha ricevuto 1.661 denunce, esposti, segnalazioni varie (1.554 nel 2016), seguite da 635 nuove istruttorie (contro 1.011): «L’opera di filtro preliminare – ha osservato Giuseppone – è stata particolarmente attenta e minuziosa». L’archiviazione è stata disposta in 1.028 casi, in mancanza delle condizioni previste dalla legge per poter aprire un nuovo fascicolo. Nell’ambito delle denunce pervenute ed archiviate, vanno segnalati 693 decreti di equa riparazione per irragionevole durata del processo, in forte aumento rispetto ai 205 del 2016.

«Scarsi controlli interni» 231 delle 635 nuove istruttorie derivano da segnalazioni delle amministrazioni umbre (36,37% del totale). Nel dettaglio, 40 sono relative a debiti fuori bilancio e ben 152 sono legate a risarcimenti da esercizio di attività sanitaria. «Se è positivamente degno di nota il dato relativo alle 44 istruttorie aperte a seguito di denunce o segnalazioni degli organi di controllo esterni – ha detto il procuratore – continua a sorprendere in negativo il dato pari a zero delle istruttorie aperte a seguito di denunce degli organi di controllo interni delle amministrazioni umbre». Inoltre 54 istruttorie derivano da segnalazioni di privati cittadini, 71 da articoli di stampa o di altri media, 24 da segnalazioni di associazioni e rappresentanti politici e sindacali.

Contestati danni erariali per 50 milioni Nel 2017 sono state archiviate 663 istruttorie pendenti (di cui 4 dopo l’emissione dell’invito a dedurre) e sono stati emessi 31 atti di citazione (con 85 convenuti in giudizio) per un ammontare di danni erariali stimat0 in 49.234.057 euro. Relativamente alle istruttorie archiviate dopo l’emissione dell’invito a dedurre «merita menzione – ha spiegato Antonio Giuseppone – quella riguardante la posizione di 98 professori universitari a cui era stato contestato un danno erariale di oltre 240 mila euro connesso alla percezione di indennità non dovute, interamente riparato dopo la notifica dell’invito a dedurre mediante la restituzione delle somme percepite».

L’impegno «Se è vero che rispetto al 2016 il dato degli atti di citazione è in flessione (31 contro 39) – ha detto il procuratore regionale – è altresì vero che l’importo dei danni erariali contestati è considerevolmente aumentato rispetto ai 14.606.931 euro del 2016. Se consideriamo la riduzione dell’organico dei magistrati, emerge che la produttività dell’ufficio si è mantenuta su elevati livelli quantitativi e qualitativi anche nello scorso anno». Nel corso del 2017 la sezione giurisdizionale della Corte dei conti dell’Umbria ha emesso 16 sentenze di condanna per un ammontare di 1.686.677 euro, a fronte di 26 condanne nel 2016 per 1.652.770 euro.

I principali procedimenti Fra i 31 atti di citazione emessi figurano diversi casi interessanti: gli oltre 25 milioni di euro contestati ai gestori del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani nei comuni dell’ATI2; il danno stimato in 4.467.000 euro per presunte irregolarità nella contabilizzazione e riscossione di Ici e Tarsu presso il Comune di Spoleto; la citazione di cinque medici dell’ospedale di Foligno (1.884.177 euro) a seguito dei gravi danni cerebrali riportati da un neonato per la non adeguata assistenza alla nascita. C’è poi il caso di un medico in servizio presso il carcere di Spoleto che, dietro il pagamento di compensi illeciti, permetteva ad alcuni detenuti di fruire di benefici penitenziari a cui non avevano diritto. Nei guai anche un dipendente del comune di Narni per ammanchi sulle somme riscosse dai cittadini per il rilascio delle carte di identità (28.151 euro), alcune aziende per l’indebita percezione di contributi pubblici, un cancelliere Unep che avrebbe omesso di versare le trattenute per la Cassa di previdenza ufficiali giudiziari ed altre somme (contestazione di 65.375 euro), una società titolare di una distilleria alimentata con energie rinnovabili per l’indebita percezione di 3.532.000 euro di agevolazioni, una Srl e il suo amministratore per l’ottenimento di contributi per progetti innovativi (quasi 5 milioni di euro) sulla base di costi mai sostenuti.

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