Cuneo-ProPiacenza 20-0 L’arbitro era umbro

Protagonista suo malgrado della partita della vergogna, che entrerà nella storia del calcio italiano, è il figlio di Luigi Repace, presidente del comitato regionale umbro della federcalcio

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È già stata ribattezzata come una ‘partita farsa’: il Piacenza ha giocato con sette giocatori e senza un allenatore in panchina sul campo del Cuneo, perdendo alla fine 20-0. Il motivo: tutti in sciopero, per il mancato pagamento degli stipendi.

Rischio esclusione

Il Pro Piacenza ha già rinunciato a tre partite (contro Pro Vercelli, Juventus U23 e Siena) ed in caso di quarto forfait sarebbe scattato in maniera automatica l’esclusione dal torneo, come già accaduto al Matera. In campo c’erano sette giocatori: Sarr, Di Bella, Isufi, Valente, Migliozzi, Cirigliano, Del Giudice, tutti alla prima esperienza in un campionato professionistico. E c’era anche un pezzo di Umbria: ad arbitrare la partita c’era Giuseppe Repace, della sezione di Perugia, il cui nome è famoso anche perché è figlio di Luigi, presidente del comitato regionale umbro della federcalcio.

Ghirelli chiede scusa: «Poi vi racconterò quello che è successo»

«Quanto accaduto è un insulto allo sport e ai suoi principi fondanti – ha detto il presidente della Lega Pro, l’eugubino Francesco Ghirelli – sono state violate le norme della lealtà sportiva, si è superato il limite. Voglio chiedere scusa a tutti. Il mio ruolo impone innanzitutto questo, perché oggi pomeriggio a Cuneo abbiamo vissuto una delle pagine più nere di sempre del nostro calcio. Il Pro Piacenza ha violato le norme di lealtà sportiva in maniera invereconda e domani, alla luce di questa violazione, deciderà il Giudice Sportivo. Noi siamo obbligati nient’altro che a rispettar le regole che ci sono. Sapevamo fosse un anno difficile, dobbiamo cambiare, riformare e soprattutto chiedere ancora una volta scusa. Il calcio ha dei problemi ma anche i genitori hanno le loro colpe. Perché sottoporre i propri figli a un’onta simile? Si poteva evitare una tale vergogna a questi ragazzini… Da genitore mi dispiace molto di questo. Domani, dopo che il Giudice Sportivo avrà emesso il suo verdetto, racconterò quanto successo nelle quarantottore antecedenti la partita».

Il presidente Figc Gravina: «Sarà l’ultima farsa»

«Quanto accaduto a Cuneo è un insulto allo sport e ai suoi principi fondanti – ha detto il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina – in questa situazione surreale la Figc aveva il dovere di far rispettare tutte le regole e ha esercitato questo ruolo. La nostra responsabilità è quella di tutelare la passione dei tifosi, gli imprenditori sani e la credibilità dei nostri campionati: quella cui abbiamo assistito, nostro malgrado, sarà comunque l’ultima farsa».

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