Cyberbullismo, arriva il corso per educatori

Progetto #Iocliccopositivo ideato da Pepita Onlus, a Perugia il primo evento pilota per la certificazione Aica: «Fondamentale riconoscere segnali di disagio»

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Un corso con certificazione online delle competenze per vigilare sulle modalità di fruizione della rete da parte degli adolescenti e individuare, in questo modo, fenomeni che possono sfociare nel cyberbullismo. È stato organizzato per la prima volta a Perugia – in occasione dello stage annuale nazionale dei formati dell’Anspi, l’Associazione nazionale san paolo Italia – nell’ambito del progetto #Iocliccopositivo, ideato da Pepita Onlus per sostenere nei ragazzi un uso consapevole dei social media. L’appuntamento è per venerdì mattina al Sacro Cuore e vedrà protagonisti cinquanta educatori, formatori e sacerdoti: saranno loro ad avere la prima certificazione dell’Associazione italiana per l’informatica e il calcolo automatico.

Il corso consentirà ai partecipanti di ricevere una serie di strumenti pratici pronti per essere applicati nel contesto educativo in cui operano. Il tutto a un mese – era il 18 giugno – dall’entrata in vigore della legge 29 maggio 2017 ‘disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni’, che richiede agli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nell’ambito della propria autonomia, di individuare fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo e promuovere l’educazione all’uso consapevole della rete internet e ai diritti e doveri connessi all’utilizzo delle tecnologie informatiche, quale elemento trasversale alle diverse discipline curriculari.

Le questioni chiave Tre le domande base sul quale si poggia il progetto: come riconoscere i segnali del cyberbullismo? Come prevenirne gli episodi? Come responsabilizzare i ragazzi e promuovere un uso consapevole degli strumenti della rete?. Il corso – sarà condotto dagli operatori di Pepita onlus – si propone di rispondere a queste domande, di accogliere, di accogliere i nuovi bisogni educativi cui dovranno adeguarsi gli istituti scolastici per prevenire le cosiddette nuove forme di disagio reale dovute a un uso scorretto delle nuove tecnologie (isolamento, depressione, mancanza di relazioni vere, non accettazione della propria identità, dipendenza) e di certificare, dopo il superamento di un esame, le competenze acquisite.

Gli argomenti Durante il corso si parlerà del riconoscimento degli strumenti per prevenire e gestire con efficacia fenomeni di cyberbullismo, dell’approfondimento degli aspetti psicologici del cyberbullismo, del riconoscimento dei primi campanelli d’allarme e dell’attivazione delle linee di intervento rivolte alla vittima, ma anche al cosiddetto bullo, a come affrontare i giochi pericolosi on line e le sfide sui social, all’imputabilità del minore – responsabilità legale – e all’analisi dei principali reati connessi all’uso scorretto della rete e della privacy e dell’identità digitale, con considerazioni riguardanti la pubblicazione online di foto e contenuti.

Strumento concreto «Siamo molto contenti – spiega Giuseppe Dessì, presidente nazionale Anspi – di poter sperimentare pioneristicamente questo progetto e offrire ai nostri formatori uno strumento concreto per operare con maggiore consapevolezza e competenza nei diversi territori d’Italia. Nella nostra società e per la chiesa, gli oratori rappresentano e si dimostrano sempre più luoghi educativi privilegiati per essere vicini e accompagnare nella crescita integrale i ragazzi; diviene quindi fondamentale che gli educatori che accompagneranno i minori, siano formati circa i rischi legati all’utilizzo improprio delle nuove tecnologie, possano riconoscere tempestivamente i segnali di disagio e promuovere comportamenti responsabili online». Carlo Tiberti, responsabile Aica del progetto, sottolinea che «il progetto si inquadra perfettamente nelle molteplici attività che Aica mette in campo da anni per favorire lo sviluppo e la crescita della società digitale. Acquisire specifiche competenze è oggi sempre più importante per poter fruire delle infinite potenzialità della rete con la necessaria consapevolezza e sicurezza. Il ruolo degli educatori diventa quindi determinante – conclude – per trasmettere modelli positivi e proteggere da comportamenti scorretti, spesso messi in atto anche in modo inconsapevole». Infine Ivano Zoppi, presidente di Pepita Onlus: «Da molto tempo lavoriamo per fornire ai docenti e agli educatori in ogni contesto, scolastico ed extrascolastico, le competenze necessarie ad affrontare le problematiche adolescenziali, questo progetto pilota ci permette di andare oltre e di confermare un percorso di formazione ormai divenuto fondamentale».

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