Da Arconi a Turreno: «Perugia si esprima»

Fronte comune delle opposizioni che vogliono un consiglio aperto per discutere del futuro della città: «In ballo 40 milioni»

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di L.P.

Non solo la biblioteca multimediale agli Arconi e il futuro del Mercato coperto. I progetti per la città, grazieanche ai fondi stanziati a livello ministeriale, regionale e quelli della fondazione Cassa di Risparmio sono tanti. Una pioggia di milioni di euro di cui i cittadini devono essere informati e chiamati anche a partecipare le scelte della giunta.

Il cantiere agli Arconi

Progetti condivisi Con questo spirito, presentando mozione d’ordine a inizio dei lavori dell’ultimo consiglio comunale, il consigliere del Pd Tommaso Bori ha presentato, a nome di tutto il gruppo e anche di Perugia civica e riformista e Movimento 5 stelle la richiesta per un consiglio aperto sulle numerose progettualità che riguardano la città, a partire dal centro storico fino ad arrivare alle periferie, Fontivegge e Sant’Andrea delle Fratte comprese. «Si tratta -ha detto Bori- di progettualità importanti per il futuro della città, che impegnano significative risorse, per questo chiediamo che siano condivise con la città. Il consiglio aperto serve per presentare i progetti stessi e discuterli con chi ama la città e con gli esperti».

Il teatro Turreno

Consiglio aperto Istituito d’ordine su richiesta di almeno nove consiglieri e dopo che, sempre lunedì, il consiglio comunale ha approvato con 25 voti a favore la preconsiliare con cui si accetta la donazione dell’ex cinema Turreno, propedeutica alla partenza della riqualificazione della struttura, ora, ed è questa la richiesta delle opposizioni, la giunta deve «parlare con i suoi cittadini». Sono circa 40 i milioni di euro che sono e saranno investiti su progetti «mai presentati pubblicamente e partecipati dalla cittadinanza – come specifica Bori – si va dalla biblioteca degli Arconi, all’auditorium di San Francesco al Prato, dall’ex carcere di piazza Partigiani che è stato demanializzato dallo stato e in cui si parla di creare una ‘cittadella giudiziaria’, fino all’ex cinema teatro Turreno, ma anche la zona industriale di Sant’Andra delle Fratte, il quartiere di Fontivegge per cui ci sono i 16 milioni di euro messi dal governo e, infine, il Mercato coperto».

Partecipazione La città non può scoprire cantieri già a lavoro o progetti calati dall’alto, secondo Bori. «Non possiamo neanche dire se il cemento armato agli Arconi ci piace o meno, perché non conosciamo il progetto. Salvo poi scoprire che questi progetti sono stati modificati, che la Soprintendenza richiede modifiche. Non posso e non devo essere io a giudicare, lo devono fare dei professionisti – insiste – l’Università e i tecnici in primis, poi anche le associazioni e tutti i cittadini». Che ora, per forza di cose, saranno chiamati a dire la propria «in nome di una trasparenza necessaria, quando si parla del futuro di Perugia».

Il restyling della zona Fontivegge

Fondi regionali Progetti ‘top secret’. Oltre agli Arconi, su cui la Regione ha stanziato 3 milioni e 400 mila euro, in ballo c’è il completamento dell’auditorium di San Francesco al Prato, su cui, sempre la Regione, ha stanziato 2 milioni e 800 mila euro, i 4 milioni e 850 mila per il Mercato coperto, i 3 milioni e 100 per il cinema Turreno, la riqualificazione dell’area industriale a Sant’Andrea delle Fratte per 2 milioni e 500 mila euro e la maxi riqualificazione di Fontivegge che, grazie al bando periferie, sarà realizzata con 16 milioni di euro del Governo. «Come hanno intenzione di spendere – prosegue Bori – gli 11 milioni e 600 mila euro stanziati per Agenda urbana, sempre dalla Regione? Ricordo, poi, che i finanziamenti di Governo e Regione sono vincolati alla presentazione pubblica dei progetti».

Centro storico Sul tema le opposizioni fanno fronte comune. «La nostra firma alla richiesta di convocazione del consiglio aperto – spiega la capogruppo del Movimento 5 stelle Cristina Rosetti – è però vincolata a un’altra richiesta, ancora mai calendarizzata, che proceda ad aprire un dibattito sul centro storico. Non si può parlare di Mercato coperto, Turreno, Fontivegge, senza aprire un discorso sulla vocazione del centro storico, sull’identità della città. Altrimenti ogni progetto è destinato a non avere successo». Sul centro, poi, ci sono ancora questioni irrisolte, come i nuovi parcheggi e l’apertura della zona Ztl anche il sabato mattina.

Visione e identità «Non è solo una questione di singoli interventi – precisa ancora la Rosetti – per governare una città serve una visione, e solo partendo dall’ascolto di chi la città la vive, di chi ci lavora, che può emergere una progettualità che vada incontro alle esigenze dei cittadini. Altrimenti si rischia di fare come sempre: si presentano progetti in extremis, come per gli Arconi, per non perdere finanziamenti. Salvo poi scoprire che il progetto è stato modificato e che ci saranno da fare ulteriori modifiche, oltre che magari poi non è funzionale alle reali necessità della città. Di questo si deve tornare a parlare, che identità ha Perugia? Come vogliamo immaginare il suo presente e il suo futuro?».

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