Da Nesta a Oddo: così cambia il Perugia

Accordo raggiunto con il terzino, compagno di squadra dell’ex allenatore al Milan e in Nazionale. Contratto biennale e speranza di avere finalmente un po’ di continuità. Conosce Goretti dai tempi di Napoli

Condividi questo articolo su

Dai tentennamenti di Alessandro Nesta, alla sicurezza di Massimo Oddo, che firma un biennale col Perugia è dà la sensazione  di volersi legare al Grifo con un contratto più lungo di una sola stagione.

L’annuncio di Di Marzio su Twitter

Altro che ufficio stampa. Ormai gli annunci ufficiali nel calcio italiano moderno – a Perugia ma non solo – li fa Gianluca Di Marzio, su Twitter. Il giornalista Sky, guru del calciomercato, forte del suo ruolo televisivo ha un rapporto privilegiato costruito in anni e anni di carriera e riesce ad avere in anteprima le notizie, che gli arrivano dai diretti interessati: a volte dirigenti, a volte procuratori, a volte giocatori e allenatori. E quindi lo prendiamo per buono quasi fosse una nota ufficiale. Possiamo quindi scrivere oltre ogni ragionevole dubbio che «Massimo Oddo e il Perugia hanno raggiunto l’accordo; il club di Santopadre ha trovato l’intesa con il terzino ex Milan e Lazio, sulla base di un contratto biennale che Oddo firmerà nelle prossime ore. Mancano solo le ultime formalità e dopodiché Oddo sarà, a tutti gli effetti, il nuovo allenatore del Perugia». Come avevamo anticipato, Oddo era in ballottaggio con Grosso.

Oddo e Santopadre, stretta di mano

Aggiornamento ore 21

Il Perugia Calcio ha ufficializzato Massimo Oddo nella serata di venerdì. Nel comunicato, il Perugia specifica che il contratto è stato firmato fino al 30 giugno 2021. Quindi un biennale, come anticipato in mattinata. Il neo allenatore ne ha approfittato per visitare le strutture e fare una passeggiata sul terreno di gioco del Curi, come confermato dalle foto pubblicate dalla società.

STADIO CURI: PROROGATA LA CONVENZIONE

La prima passeggiata al Curi per Oddo

Chi è Massimo Oddo: la lunga gavetta e il Perugia nel destino

Alla scoperta del nuovo allenatore biancorosso, che aveva il Perugia nel destino; dal nome della prima società in cui ha giocato all’incontro con Goretti e Novellino nell’esperienza napoletana, fino all’amicizia con Nesta.

Una famiglia di sportivi

Figlio di Francesco Oddo, allenatore di lungo corso fra serie A e B; è nato a Pescara (ma la famiglia è siciliana) il 14 giugno del 1976, quindi a breve compirà 43 anni. Suo nonno Giovanni è stato campione italiano universitario di salto triplo nel 1934 e nel 1937.

La carriera da allenatore

Il Perugia nel destino: iniziò con Renato Curi

Oddo inizia a giocare nelle giovanili di una società abruzzese che ha un nome particolare, che a Perugia significa qualcosa: Renato Curi. La società abruzzese di Città Sant’Angelo nel 1978 decise infatti di ribattezzarsi in onore del centrocampista del Perugia morto fatalmente in campo pochi mesi prima. Con la Renato Curi Oddo ha vinto il campionato Allievi Dilettanti. Dopo aver disputato anche 3 partite con la prima squadra, nel 1993, a 17 anni, passa alle giovanili del Milan.

La lunga gavetta da calciatore

Nel 1995 comincia la trafila dei prestiti: al Fiorenzuola (serie C1), dove Oddo ha esordito tra i professionisti, Monza, Prato, Lecco (dove arriverà la prima rete in carriera). Esordio in serie B ancora a Monza, dove torna in prestito nel 1998, rivelandosi come uno dei migliori terzini della cadetteria: per lui 30 presenze in campionato e 4 gol. È in questi anni che il suo destro comincia a sfoderare non solo cross a raffica ma anche calci di punizione e rigori.

L’incontro con Goretti a Napoli

L’ottimo campionato lo fa entrare nel calcio che conta: il Napoli di Novellino sceglie lui per provare la risalita in serie A e Oddo risulta decisivo – con 36 presenze e 1 gol – per la promozione in serie A. In quella squadra, nei primi sei mesi, c’era anche Roberto Goretti. Oddo era in comproprietà e dopo la promozione il riscatto da parte dei partenopei sembrava una formalità, ma l’addio di Novellino e le instabilità societarie dei partenopei creano confusione. Il giocatore torna al Milan per poche centinaia di milioni di lire per poi essere rivenduto al Verona per 8 miliardi.

La serie A: Verona e Lazio

Con gli scaligeri due ottimi campionati (64 presenze e 9 gol) che lo impongono come uno dei terzini emergenti del calcio italiano. Nel 2002, quando prova la rifondazione per evitare il fallimento, la Lazio di Cragnotti pensa a lui e lo acquista dal Verona (nel frattempo retrocesso) affidandogli le chiavi della fascia destra, calci piazzati, rigori e, dopo la cessione di Liverani, la fascia di capitano lasciata libera da Alessandro Nesta nel frattempo passato al Milan. Altri due incroci con il mondo Perugia. Nella capitale rimane 4 anni e mezzo disputando 172 partite nelle quali ha realizzato 17 gol. Esordisce in Coppa Uefa poi in Champions League e vince due volte la Coppa Italia.

La nazionale e il Mundial

Entrato sempre più stabilmente nel circuito della nazionale fin dal 2002, Oddo era praticamente un titolare prima del mondiale di Germania 2006, poi il posto gli è stato tolto… da Grosso. Sì perché l’esplosione del terzino sinistro convinse Lippi a inserire l’ex Perugia con sempre maggiore frequenza, dirottando Zambrotta a destra, proprio al posto di Oddo, che si giocava il posto con Zaccardo. Per questo motivo, il neo allenatore fu tra i meno utilizzati nella spedizione tedesca, ma non per questo meno contento, come dimostra la sua storica esultanza ‘brilla’.

Il Milan e il Bayern

Nel gennaio 2007 è stato acquistato dal Milan. Ha esordito con la maglia rossonera il 28 gennaio 2007 in Milan-Parma 1-0 e ha segnato il suo primo gol con la nuova squadra in Milan-Chievo 3-1. Al termine della stagione vince la Champions League ad Atene battendo in finale il Liverpool. Poi, dopo la parentesi al Bayern, ancora Milan, infine la chiusura a Lecce.

La gavetta in panchina

Da allenatore ha esordito nelle giovanili dell’Genoa per poi passare al Pescara, di cui è diventaato primo allenatore nel 2015 sfiorando la promozione in serie A, poi raggiunta l’anno successivo al termine di una splendida cavalcata che lo hanno imposto come tecnico emergente in Italia. Con il Pescara ha esordito in serie A prima di essere esonerato nel febbraio del 2017.

Nel novembre dello stesso anno passa all’Udinese al posto di Del Neri e ottiene la prima vittoria contro il Perugia di Breda con un clamoroso 8 a 3 in coppa Italia, prima di cominciare una serie positiva con 5 vittorie consecutive, a cui segue però, nel girone di ritorno, una incredibile serie negativa di 11 sconfitte consecutive che lo porta all’esonero.

Ultima esperienza a Crotone e non è positiva: il 29 ottobre subentra a Stroppa ma si dimette dopo due mesi avendo collezionato 2 pareggi e 6 sconfitte.

Arriva a Perugia per riscattarsi dopo tre esoneri consecutivi e accetta di legarsi alla società biancorossa con un biennale per dare finalmente un po’ di continuità al progetto di Santopadre e Goretti.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli