Da Terni alla Romania, solidarietà per Carmen

La comunità rumena si mobilita per sostenere una giovane mamma che ha bisogno di trasfusioni: «Facciamo diventare l’iniziativa virale, così non aiutiamo solo lei»

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La gara di solidarietà – simbolica e non solo – parte da Terni, tocca altre città italiane e sconfina fino in Romania. E’ qui, nel Paese dell’Est Europa, che vive colei alla quale è rivolta: Carmen, una 37enne mamma di un ragazzo di 15 anni, che pochi giorni fa ha scoperto di essere affetta dalla poliradicoloneuropatia, una malattia rara del sistema nervoso periferico che comporta disturbi delle sensibilità, dell’equilibrio e della forza, portando anche alla paresi.

L’idea Per trattarla la giovane – che in passato ha vissuto a Viterbo – ha bisogno di trasfusioni di plasma. Le donazioni raccolte in Italia non possono ovviamente aiutarla concretamente, ma alcuni connazionali che vivono a Terni e in altre città italiane, hanno deciso comunque di dare vita ad un’iniziativa di solidarietà che potrà darle un sostegno almeno psicologico, aiutando al contempo altre persone più vicine.

L’obiettivo A spiegarne il senso è una delle promotrici, Viorica Bunduc, un’assistente sociale che vive nella città dell’acciaio e lavora come volontaria al centro della Caritas di Sant’Antonio. «Anche se siamo a migliaia di chilometri di distanza, abbiamo deciso di recarci in ospedale e donare il sangue, un gesto simbolico che serve a dimostrare la nostra vicinanza e il nostro affetto a Carmen in questo momento di difficoltà, sostenendola almeno emotivamente, ma anche ad aiutare a salvare qualcun altro, un bambino, una mamma o un papà».

Sabato mattina in quattro si sono recati all’ospedale Santa Maria di Terni per la donazione, hanno fatto una foto e poi l’hanno postata su Facebook usando l’hashtag ‘amoreperCarmen’. L’obiettivo è farlo diventare virale, coinvolgendo altri donatori, che hanno raggiunto già – spiega ancora Viorica – «quota 200 tra l’Italia e la Romania, cittadini rumeni e non solo. Una vera catena di Sant’Antonio – conclude – che si è mobilitata per tutta la comunità e per chi ha bisogno».

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