Dai canoni alle risorse, i ‘sassolini’ di Paparelli

Il presidente della Regione parla delle risorse per Terni e ‘punzecchia’ l’assessore comunale Melasecche: «Confronto pubblico per fare chiarezza»

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di Fabio Paparelli
Presidente della Regione Umbria

Caro direttore, ogni volta che diamo una qualche notizia circa l’utilizzo dei canoni idrici sul ternano, arriva puntualmente la presa di posizione dell’assessore comunale Melasecche, che asserisce che si dovrebbe fare meglio e diversamente. Pur comprendendo il disagio vissuto nelle ultime ore, le sue continue esternazioni svelano, al di là del merito sul quale dirò, un tentativo maldestro di spostare l’attenzione altrove rispetto ai suoi fallimenti. Una Lega non più al governo del paese, un partito locale allo sbando e un’amministrazione comunale in perenne crisi lo portano ad una sorta di populismo meramente rivendicativo verso la Regione che accusa di non aver fatto abbastanza per la città di Terni.

Per quanto mi riguarda penso che i miei concittadini siano autonomamente in grado di valutare l’impegno messo, nell’esercizio delle mie funzioni, non solo sul tema delle risorse messe a disposizione della città per il decoro urbano, grazie alla legge speciale da me promossa, sui cosiddetti ‘canoni idrici’ con cui abbiamo messo a disposizione per il triennio 2017/2020 quasi 4 milioni di euro, ma anche l’impegno profuso attraverso lo strumento dell’area di crisi complessa per trovare le risorse necessarie per la riconversione e riqualificazione del polo industriale di Terni e Narni, che sta producendo centinaia di nuovi occupati. Potrei continuare citando le decisioni assunte per riportare a Terni la sede legale della Usl o cosa ha significato il ritorno di Umbria Jazz in città, oppure citando i 10 milioni di agenda urbana o gli investimenti in edilizia scolastica.

A breve, peraltro, uscirà un nuovo avviso per ulteriori 200 mila euro dedicati a consolidare la presenza sul territorio delle federazioni sportive, con impianti sempre più all’avanguardia. Sempre grazie alla legge, di cui sono orgoglioso (ricordo che abbiamo, con essa, aumentato l’importo dei canoni relativi agli impianti di grandi derivazioni, per impiegarne una parte sempre più consistente sul territorio ternano: 1,4 milioni annui per la sola città di Terni), il prossimo triennio avremo risorse da dedicare all’impiantistica sportiva, così come deciso dall’assemblea legislativa nell’aggiornamento della legge del 2018, votato anche dalla Lega, lo stesso partito di Melasecche.

Un tema, quello degli impianti sportivi, di particolare rilevanza ed importanza per l’economia cittadina, turistica e sociale. I fondi potranno essere impiegati non solo per la riqualificazione definitiva del centro remiero di Piediluco, in ottica dei mondiali 2021, ma anche, ad esempio, per la riqualificazione del Camposcuola o del centro per la scherma, per le esigenze di sport consolidati come il tiro con l’arco o il tennistavolo e, ancora, per riqualificare gli impianti delle frazioni e delle periferie per garantire un migliore ambiente sociale.

Verrebbe da replicare, ai suoi rimbrotti, che, a memoria, non ricordo negli anni in cui Melasecche è stato consigliere regionale, cosa per cui oggi percepisce un lauto vitalizio che somma alla indennità di assessore, iniziative analoghe o la stessa attenzione verso questo territorio che ha subìto, più di altri, le conseguenze di una progressiva crisi economica e sociale. Proprio per questo mi rendo disponibile ad un confronto pubblico per analizzare insieme all’assessore Melasecche questi temi. Non penso a singolar tenzoni ma occasioni di confronto utili a fare chiarezza e a promuovere il bene della città.

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