Desolazione Cascata: «Ci rimettiamo tutti»

Terni: negozi e ristoranti in affanno e turisti disorientati, l’incertezza regna sovrana. Da marzo la nuova gestione ma restano danni e timori

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Fatto salvo l’impegno di chi è stato chiamato a ‘tenere in piedi la baracca’, la situazione della Cascata delle Marmore – in attesa che i nuovi gestori prendano possesso del principale polo turistico dell’Umbria – non è proprio delle più rosee. Per i commercianti e ristoratori della zona e, soprattutto, per i turisti. Anche sabato mattina, con un bel tempo di quelli che invitano a farsi un giro, sparuti e disorientati gruppi si chiedevano come e quando fosse aperto il salto d’acqua più alto d’Europa. Salvo poi ritornare sui propri passi e, nel migliore dei casi, rinviare la visita.

I commercianti protestano

Zero affari, per tutti

E proprio all’ora di pranzo – in attesa che alle 15 la Cascata venisse aperta, con le biglietterie entrate un po’ faticosamente in funzione alle 14.30 – il piazzale del plesso commerciale, punto di passaggio fra l’ingresso inferiore e la stessa biglietteria, era desolato. «Diciamo che sono stati praticamente buttati via due mesi – attaccano dall’associazione Cascata delle Marmore 365 che raccoglie gli esercenti della zona – ma il problema non è solo nostro. Perché vedere ‘poveri’ turisti alla ricerca di un bagno che il più delle volte trovano chiuso, persone si chiedono se gli orari di cui sono in possesso siano giusti – visto che cambiano ad ogni soffio di vento – e nessun punto di riferimento, crediamo sia profondamente ingiusto e screditante verso il territorio e il centro turistico attorno al quale dovrebbe ruotare un bel pezzo dell’economia ternana e della Valnerina».

Tavoli vuoti al ristorante

Il futuro fa un po’ paura

L’associazione in passato si è fatta sentire più volte dal Comune, anche in modo propositivo per ciò che attiene la modulazione degli orari in questa indigesta fase di transizione iniziata il 1° gennaio: «Il nostro auspicio, dopo i danni, è che tutto torni a regime quanto prima. E che alla scadenza dell’appalto, non ci si ritrovi come ora. Con una gestione arrangiata, raffazzonata. Il timore c’è visto che in Comune (l’assessore Fabrizio Dominici, ndR) c’è chi ha parlato di gestione ‘in house’ come prospettiva». Ultimo disagio in ordine di tempo: tre turisti rimasti chiusi all’interno dell’area della Cascata giovedì scorso al termine delle visite delle ore 17. Alla fine qualcuno è arrivato ed ha risolto il problema. Ma, dettagli a parte, oggi a pesare sono soprattutto gli incassi persi, tanto dal pubblico quanto dai privati.

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