Di Girolamo e il futuro: «Decideremo insieme»

Terni, le prime parole del sindaco: «Felice di riabbracciare le persone a cui voglio più bene». Sul futuro: «Sono testardo ma non spetta a me, da solo, indicare la direzione»

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Il tribunale del Riesame di Perugia ha deciso: il sindaco Leopoldo Di Girolamo, costretto agli arresti domiciliari dallo scorso 2 maggio, è di nuovo libero. La decisione è stata comunicata martedì mattina ai legali difensori del primo cittadino, gli avvocati Daniele e Attilio Biancifiori e lo studio Calvi di Roma. Resta invece confermata la misura della sospensione dall’attività di amministratore comunale per l’assessore Stefano Bucari. L’ordinanza del Riesame (giudici Narducci, Verola e Semeraro) fa seguito all’udienza che si è tenuta lunedì pomeriggio a Perugia, in cui il pm Raffaele Iannella non si è opposto alla revoca della misura per Di Girolamo, chiedendo invece la conferma di quella applicata dal gip Federico Bona Galvagno nei confronti di Bucari.

INDAGINE IN COMUNE, LA STORIA

Parla il sindaco Raggiunto telefonicamente da umbriaOn, Leopoldo Di Girolamo si dice «contento. L’affetto della mia famiglia non è mai mancato – trapela un pizzico di emozione – ma ora finalmente potrò riabbracciare mio fratello, mia suocera, i nipoti, i cognati, i colleghi di lavoro e soprattutto i tanti amici». E anche i pazienti, visto che nel primo pomeriggio di martedì il primo cittadino ha raggiunto la sede dell’ordine provinciale dei medici chirurghi per consegnare copia del provvedimento dell’autorità giudiziaria e ottenere la revoca della sospensione dall’esercizio dell’attività professionale.

«Fiducia nella magistratura» «Certo, non è stato un periodo facile – dice il sindaco – ma continuo ad avere assoluta fiducia nella magistratura e nello Stato. Ho vissuto serenamente questi giorni ed ora, alla luce del provvedimento che mi restituisce la libertà, sono ancora più sereno e convinto di potermi difendere nelle sedi preposte. Diciamo che ho tenuto duro ma questo fa parte del mio carattere».

Il futuro «La vicinanza della giunta e dei partiti che mi sostengono, non è mai mancata. Decideremo insieme a loro se e come proseguire. Io sono disponibile, mi conoscete, sono un testardo. Ma questa decisione, se andare avanti o meno, non posso prenderla da solo visto che c’è chi, in questo periodo, ha sostenuto sulle proprie spalle una responsabilità politica importante. Il percorso deve coinvolgere tutti e deve essere una scelta condivisa e giusta per la città».

Le ragioni In attesa delle motivazioni, che dovranno essere comunicate alle parti entro i prossimi 45 giorni, nell’ordinanza emessa martedì i giudici del Riesame spiegano – sinteticamente – le ragioni delle decisioni. Per Leopoldo Di Girolamo sono venute meno le esigenze cautelari e, di fronte all’impossibilità di applicare la sospensione dalla carica (in quanto ufficio elettivo ricoperto per diretta investitura popolare), la strada è stata quella della revoca tout court. Semplicemente rigettata, invece, l’istanza dell’assessore Bucari che resta così sospeso dall’esercizio di pubblico ufficio. Di contro, nulla specificano i giudici circa i ‘gravi indizi di colpevolezza’ sottolineati dall’accusa anche in sede di Riesame.

I legali «Appena ci hanno comunicato la decisione, sono andato a trovare il sindaco a casa – racconta l’avvocato Attilio Biancifiori – e mi sono imbattuto nella polizia che lo aveva raggiunto per notificargli il provvedimento del Riesame. La sua è stata un’attesa serena e anche ora, a maggior ragione, è sereno. È sempre stato molto fiducioso sul fatto che la misura cautelare sarebbe stata revocata, convinto che non gli si addicesse al di là di ogni valutazione di merito. Siamo contenti che sia stato restituito alla cosiddetta ‘società civile’ e sia di nuovo operativo, visto che anche i suoi pazienti (Di Girolamo è medico, ndR) erano in attesa di poterlo finalmente ritrovare. Le determinazioni politiche, invece, spetteranno solo a lui». L’avvocato Roberto Spoldi, che difende Bucari, parla invece di «decisione incomprensibile e che lascia particolare amarezza. Si è deciso di mantenere la misura della sospensione pur in assenza di esigenze cautelari. La strada seguita del Riesame appare tutt’altro che logica in questo senso». Per l’assessore comunale, restano così in ballo eventuali istanze al gip di Terni o il ricorso per Cassazione.

Il Partito Democratico Sulla revoca degli arresti domiciliari per il sindaco di Terni, i segretari umbri del Pd – Giacomo Leonelli (Umbria), Carlo Emanuele Trappolino (provinciale Terni) e Jonathan Monti (comunale Terni) – hanno diffuso una nota: «Ora Leopoldo Di Girolamo potrà difendersi da uomo libero dalle accuse che gli vengono mosse e dalle speculazioni che gli vengono indirizzate. A lui, come anche a Stefano Bucari, ribadiamo il nostro sostegno, la nostra vicinanza e la nostra stima personale, prima ancora che politica. Siamo fiduciosi che entrambi sapranno dimostrare la correttezza del loro operato. Come ha fin qui dimostrato di voler fare, con grande responsabilità e coesione, il Pd metterà sempre al primo posto l’esigenza di tutelare le istituzioni e gli interessi dei cittadini. Per questo ribadiamo il nostro impegno ad affrontare nei prossimi giorni la situazione politica ternana ma contestualmente respingiamo con fermezza gli addebiti che ci vengono rivolti da chi, quasi volendosi sostituire alla magistratura, specula sulla delicata situazione politica ternana con atteggiamenti forcaioli e giustizialisti pensando di incassare qualche consenso in più. Nell’attesa che la magistratura faccia il suo lavoro, che rispettiamo, continuiamo a invitare alla cautela quanti sembrano dimenticare che siamo in uno Stato di diritto e che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva».

Movimento 5 Stelle Il M5S di Terni commenta la decisione del Riesame attraverso una ‘comunicazione ufficiale’ diffusa sui social: «Come era scontato, il tribunale ha liberato dall’arresto il sindaco Leopoldo Di Girolamo. Ora gli auguriamo di cuore che sia il suo partito a liberarlo quanto prima. Va detto che se fosse stato possibile applicare misure intermedie per il sindaco, il suo destino probabilmente sarebbe stato come quello dell’ex assessore Bucari per il quale viene confermata la sospensione. Comunque vada, l’esperienza di questa maggioranza è conclusa. Buona libertà Leopoldo, da un gruppo di nemici leali, perché crediamo sia molto più corretto essere nemici leali, piuttosto che cattivi amici come quelli che incontri tu nel tuo partito».

«Decisione giusta sul piano umano» Così Francesco Maria Ferranti, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale: «Ferma restando la durissima critica politica a questa amministrazione che abbiamo espresso anche con l’atto politico dello scorso 3 maggio, con il quale per primi abbiamo chiesto un passo indietro all’amministrazione per i numerosi fallimenti politici e amministrativi, sul piano umano quanto deciso dal Riesame non può che esser visto positivamente».

Lega Nord Per il capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale, Emanuele Fiorini, «ora il sindaco, da uomo libero e, si spera, libero da ogni vincolo e condizionamento, deve assumersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini e dimettersi. Una decisione che dovrebbe prendere quanto prima per il bene della città. Da quando è stata colpita dagli scandali giudiziari, la giunta di centrosinistra è piombata nel più completo immobilismo, con un’agenda politica esclusivamente limitata alla gestione delle mere emergenze connesse alle varie decisioni prese dall’autorità giudiziaria. È ormai chiara a tutti l’autoreferenzialità di questa maggioranza che da anni non rispecchia la volontà dei cittadini e che ha perso non solo il consenso, ma anche il ‘sentire’ la città e le sue esigenze, soprattutto nelle questioni fondamentali: lavoro, ambiente e sicurezza. Terni non può tollerare questo scempio nemmeno un giorno in più».

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