Di Maio ‘scopre’ le criticità dell’Umbria

Infrastrutture, investimenti, un’area di crisi complessa che richiede l’impegno del governo: tanti i punti indicati martedì da Confindustria

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di G.N.

Dal ‘decreto Calabria’ alle infrastrutture, passando per il mercato del lavoro: sono alcuni dei temi affrontati martedì pomeriggio dal vicepremier e ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, nel corso dell’incontro con Confindustria Umbria nella sede di via Palermo, a Perugia. Il presidente degli industriali Antonio Alunni ha posto sul tavolo diverse questioni ritenute «fondamentali, come le infrastrutture e la ricostruzione post sisma che – ha commentato il presidente – sta sfiancando la nostra regione. Si parte da un dialogo, oggi si aggiunge un altro tassello importante su cui continuare a lavorare».

INTERVISTA A DI MAIO – VIDEO

Lavoro e salario

Sul salario, Alunni ha detto che «a livello generale le relazioni industriali devono rimanere in un ambito di confronto fra rappresentanza datoriale e dei lavoratori. Nel merito, il salario minimo per Confindustria rappresenta tante categorie e settori di categorie presente già nei contratti salariali. Le questioni del lavoro devono essere trattate senza l’intervento di un governo, ma anche su questo si apre un confronto».

Shock sanità in Umbria

«In parlamento – ha ricordato il ministro – abbiamo appena proposto un emendamento che blocca le nomine politiche in sanità. Lo dico dall’Umbria che ha attraversato un’inchiesta che fa soffrire i cittadini di questa splendida regione. Ci aspettiamo che la Lega voti questo emendamento, qualcuno sta rallentando il provvedimento, ma ci aspettiamo lealtà perché siamo preoccupati per i pazienti italiani. Se non dovessero votarlo, si prenderebbero una bella responsabilità. Prima vengono qui a dire che si deve cambiare tutto, poi a Roma fanno come la vecchia politica. Ma non sarà così».

Ricostruzione post terremoto

«Nel decreto sblocca cantieri stiamo introducendo tante norme che vengono anche dal mondo degli industriali e delle imprese che cercano di sbloccare la situazione, per avviare o continuare più velocemente la ricostruzione. Dobbiamo derogare alcune norme di un codice degli appalti che ha bloccato tutto, in attesa di una sua riforma organica che consenta anche di intervenire con procedure ordinarie d’emergenza. Ma fino a quel momento, i bizantinismi scritti nel codice degli appalti non vanno bene per gli appalti normali, figuriamoci per le aree terremotate».

Lavoro e imprese

«Sono le imprese che creano lavoro e l’impresa chiede stabilità a questo Paese. È da irresponsabili far aumentare lo spread, come in queste ore, parlando di sforamento del debito/pil. Il Paese deve recuperare risorse dai 300 miliardi di euro di evasione fiscale, tagliare tutte le spese inutili e proseguire con la spending review».

Infrastrutture in Umbria

«A breve, faremo il punto anche con tutte le autorità locali. Stiamo lavorando per sbloccare una serie di dossier, tra cui le aziende in concordato. Stiamo valutando il contratto di sviluppo per l’area di crisi complessa Terni-Narni e prevedendo investimenti in dissesto idrogeologico».

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