Diabete mellito, Terni guida la ricerca medica

Studio Esinodop, rilevanti benefici nel controllo della malattia sui primi dieci pazienti trattati. Parisi: «Centro di riferimento in Italia». Dal Maso: «Un vanto per l’ospedale»

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Il 16 settembre dello scorso anno, all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni e al ‘Sandro Pertini’ di Roma, era partito l‘innovativo studio clinico randomizzato no profit Esinodop – Early Sleeve gastrectomy In New Onset Diabetic Obese Patients – per la cura del diabete mellito di tipo 2 tramite la chirurgia bariatrica mininvasiva. E da marzo sono stati trattati dieci pazienti (lo studio prevede il ‘reclutamento’ di 100 persone, nell’arco di tre anni) con buoni risultati: tutti hanno interrotto l’assunzione di farmaci antidiabetici o hanno comunque ottenuto rilevanti benefici nel controllo della malattia e nella perdita di peso.

L'equipe di Amilcare Parisi

L’equipe di Amilcare Parisi

Lo studio prevede di seguire i pazienti per un periodo di sei anni, potendo così verificare gli effetti dei trattamenti a lungo termine. A finanziare Esinodop l’azienda ospedaliera di Terni e il centro di ricerca statunitense della Johnson&Johnson di Cincinnati (Ohio), dove i ricercatori del nosocomio ternano si sono aggiudicati un grant di ricerca competitivo milionario. Stanno partecipando allo studio la struttura complessa di chirurgia digestiva e unità fegato diretta da Amilcare Parisi (principal investigator di Esinodop), il dipartimento di diabetologia diretto da Giuseppe Fatati e l’ospedale ‘Pertini’ di Roma con l’unità operativa complessa di diabetologia diretta da Sergio Leotta; nel team di ricerca inoltre il personale specialista della diabetologia del ‘Santa Maria’ e della struttura romana: Ilenia Grandone, Mariangela Palazzi, Luisa Paolini (Terni), Lucia Fontana, Maria Altomare (Roma). A loro si aggiungono i componenti della chirurgia digestiva Stefano Trastulli, Lorenzo Guerci, Jacopo Desiderio e Roberto Cirocchi.

L'equipe di Fatati

L’equipe di Fatati

L’obiettivo Esinodop – il primo del genere a livello internazionale – vuole investigare l’efficacia della chirurgia mininvasiva dell’obesità nella cura del diabete mellito di tipo 2, confrontandola con una terapia medica intensiva in pazienti obesi che però hanno una recente diagnosi di diabete di tipo 2 – massimo 8 mesi – e non hanno ancora sviluppato alcuna complicanza legata alla malattia diabetica. Questi ultimi rappresentano gli elementi più innovativi dello studio.

Rivoluzione della terapia Il direttore generale della struttura ternana, Maurizio Dal Maso, sottolinea che «è un vanto per l’ospedale e per la città di Terni condurre un studio così importante nello scenario mondiale, uno studio che potrebbe rivoluzionare la terapia del diabete mellito di tipo 2 e che sta infatti suscitando grandi aspettative nella comunità scientifica internazionale». Parisi e Trastulli parteciperanno ad ottobre al congresso mondiale – ‘Obesity week’ – sull’obesità e le malattie metaboliche a New Orleans, Louisiana (Stati Uniti), per discutere dei progressi e dei risultati finora ottenuti nello studio Esinodop con i principali esponenti mondiali in questo campo di ricerca.

Fratini e Dal Maso

Fratini e Dal Maso

Centro di riferimento Per Parisi «l’ospedale di Terni, grazie allo studio e alla sua attività clinica e chirurgica per la cura di obesità e diabete, è diventato uno dei centri di riferimento in Italia per la cura dell’obesità e del diabete tipo 2 e tengo a ricordare che si tratta di una ricerca totalmente no profit vincitrice di un premio in competizione con altri progetti a livello mondiale, per la quale è stato firmato un apposito contratto, basato sulla normativa italiana, che testimonia una completa indipendenza ed autonomia, sia scientifica che economica, del team – conclude Parisi – di ricerca rispetto allo sponsor». A favorire la realizzazione di Esinodop a Terni la presenza del centro multidisciplinare per lo studio e la cura dell’obesità, anche attraverso l’esecuzione delle più avanzate tecniche di chirurgia – sleeve gastrectomy laparoscopica e bypass gastrico con tecnica robotica – bariatrica».

 

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