Difesa bunker, attacco killer: vigore Ternana

Fere inarrestabili al ‘Liberati’ sotto la guida Liverani: poker di fila come nel 2004 e buon viatico in vista del Brescia. I rossoverdi: «Ora sappiamo fare calcio»

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di S.F.

Liverani come Beretta: 4 vittorie interne di fila in B, non accadeva dall’annata 2003/2004. Sorrisi con Mauro Stentella

Pisa e Latina condannate – poco ci manca, due gare di svantaggio rispetto alla Ternana a cinque giornate dal termine – alla Lega Pro, Vicenza di nuovo alle spalle e Brescia raggiunto, proprio alla vigilia dello scontro diretto che, al momento, coinvolge le due formazioni che andrebbero a giocarsi il playout. E dal «quasi impossibile sogno salvezza» si è passati ad uno scenario comunque in salita, sì, ma che prefigura chance concrete di permanenza in B per via Aleardi: le ‘Fere’ 4.0 di Fabio Liverani – al ‘Liberati’ – si confermano devastanti anche dinanzi Frosinone, in una prestazione corale di rara efficacia ed intensità in ambedue i fronti di gioco. Biagio Meccariello in difesa e Simone Palombi in attacco i grandi protagonisti di una vittoria tanto sudata – meno del previsto in realtà – quanto meritata.

LA PARTITA, IL COMMENTO DI FABIO LIVERANI E L’OPINIONE DEL DS DANILO PAGNI

Assorbimento e calma Il Frosinone, in crisi nell’ultimo mese e con la necessità di non farsi sfuggire l’Hellas Verona, ci ha provato ad allungare la Ternana con il 3-5-2 schierato da Pasquale Marino. Specie appoggiandosi a Dionisi per vie centrali e Mazzotta sull’out sinistro: tutto inutile, perché Diakité e Meccariello non hanno concesso pressoché nulla agli avversaria, sia nel gioco aereo che palla a terra. Brivido iniziale – incertezza di Aresti nell’uscire, poi bravo il sardo a deviare il tiro – su Mokulu, dopo di che un paio di conclusioni dalla distanza innocue e un colpo di testa di Frara altrettanto inoffensivo: non per Germoni purtroppo, che nella circostanza ha riportato un doppio trauma (cranico e cervicale) con 35 giorni di prognosi. Una delle due note stonate di un pomeriggio di festa per la Ternana.

Palombi, Falletti e Petriccione, protagonisti nel secondo tempo

LA GALLERY DI ALBERTO MIRIMAO

Ternana mai in difficoltà dunque nella disputa con i ciociari. Sulle corsie esterne un paio di buchi e poco più per Zanon, Germoni e Contini, in mezzo Ledesma ha orchestrato – avvio non troppo felice dell’italo-argentino, poi in crescendo – senza sbavature di rilievo e davanti ci ha pensato il killer instinct di Palombi a mettere in ginocchio la retroguardia gialloazzurra. Pochi fronzoli ed efficacia elevata per la Ternana in zona gol: folate offensive sempre pericolose per Bardi e compagni, grazie soprattutto alla giornata di grazia del talento di Tivoli. Un compleanno – domenica – festeggiato nel migliore dei modi; spettcolare la ripartenza e lo scambio in velocità con Falletti concluso con l’assegnazione del penalty da parte di Abbattista.

Il penalty fallito da Avenatti

I nervi Al di là delle singole prestazioni – spiccano anche quelle di Aresti e Diakité -, le ‘Fere’ hanno evidenziato ancora una volta una crescita sotto l’aspetto nervoso, caratteriale. Il rigore fallito da Avenatti – nel primo ‘scavetto’ tentato dall’avvio della sua avventura a Terni, con tirata d’orecchie di Liverani nel postpartita – non ha inciso né sotto l’aspetto psicologico né su quello tecnico: la squadra, nonostante il pressing (sterile) del Frosinone, è rimasta concentrata riuscendo ad andare sul 2-0 e, successivamente, sfiorare addirittura il 3-0 sul consueto asse Palombi-Petriccione. E il tecnico romano ottiene così uno score che mancava in serie B da tredici anni, quando Mario Beretta (stagione 2003/2004) conquistò il poker casalingo consecutivo contro Treviso, Piacenza, Vicenza e Pescara.

PARLANO SIMONE PALOMBI, JACOPO PETRICCIONE E DAMIANO ZANON, VIDEO

Il secondo colpo di testa vincente di Simone Palombi

Trascinata da un 21enne Altra doppietta, altro avversario steso e nuova linfa salvezza per la Ternana. Il talento in Simone Palombi si è notato fin da primissimi tocchi in maglia rossoverde, ora la punta di scuola Lazio sta dimostrando anche di poter trascinare i compagni in contesti tutt’altro che agevoli dal punto di vista psicologico: duplice stacco aereo vincente e doppia cifra stagionale – ‘Tim Cup’ compresa, fu suo il gol d’esordio dell’annata – a un passo: «Due gol – le parole del 14 rossoverde – di testa arrivati in una fase dove arrivavamo da una ‘calata’, avevamo sbagliato da poco un rigore: era doveroso chiudere la gara e ci siamo riusciti. Sono punti fondamentali come il pane e quindi ci godiamo il successo; martedì avremo lo scontro salvezza che determinerà la nostra stagione. Ora si festeggia, ma a testa sempre bassa. A livello personale – conclude – sono strafelice del percorso che sto facendo».

Jacopo Petriccione, altro assist per Palombi

L’amico assistman Jacopo Petriccione capisce bene il calcio di Palombi. Il goriziano – di recente era già accaduto a Novara, ma le combinazioni tra i due sono molto spesso di ottima fattura tecnica – ha servito all’attaccante il prezioso servizio per il 2-0: per lui primo tempo in chiaroscuro, ripresa più decisa ed efficace sia in quantità che in qualità. «Non era facile nel primo tempo, entrambe – spiega il giocatore di proprietà Fiorentina – le squadre non volevano sbilanciarsi e c’era paura da perdere. Nella ripresa si sono allungati, abbiamo avuto più fiducia e la Ternana ha fatto bene: quando si gioca contro squadre forti come il Frosinone bisogna correre più di loro. Non ho problemi nel sacrificarmi, ho 22 anni, se non corro io chi deve farlo? Sembrava impossibile – termina sul discorso permanenza nella categoria – tornare a lottare per la salvezza così, ma sono sempre stato fiducioso perché è un grande gruppo e anche nei momenti più difficili non c’è stato mai un litigio».

Modibo Diakité bene

Liverani aggiusta Ternana Una squadra, un corpo, una testa. Ora sì che la Ternana ha le sembianze di un gruppo e Damiano Zanon lo evidenzia nel postpartita: «Abbiamo creato più di loro nei novanta minuti, non è facile tenerci con la nostra velocità. Siamo contenti della vittoria e ritengo che la Ternana abbia giocato una grande prestazione sia a livello difensivo che offensivo: la squadra – l’elogio al tecnico – ora sa fare calcio e sa cosa fare, merito nostro e del mister». Una bocciatura nemmeno troppo nascosta per Benito Carbone e Carmine Gautieri.

Il rinnovo, il rifiuto e la speranza Zanon come Ceravolo e Vitale? Probabile a giudicare dalle parole dell’aquilano: «La proposta – accenna sul contratto in scadenza – è stata fatta e ho rifiutato come già ho detto in passato, tuttavia come sempre detto resto disponibile a parlare. Per ora non c’è stata una controproposta ma non è un problema: io sto benissimo così e mi piacerebbe chiudere la carriera qui, chiaro, il matrimonio però si deve fare in due. La Ternana è la prima squadra – sottolinea in chiusura – cui voglio dare la precedenza per il rinnovo, poi vedremo». La speranza è sempre l’ultima a morire dicono gli ottimisti. Intanto domenica la mattina lavoro di scarico per il gruppo, lunedì la partenza per la Lombardia senza Avenatti – squalificato – e Germoni.

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