Dimissioni del sindaco: «Casi di sciacallaggio»

Terni: dure prese di posizione del Pd regionale e locale dopo l’addio di Leopoldo Di Girolmo. Segno delle eterne tensioni interne

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Si moltiplicano le reazioni – spesso già dal sapore elettorale – alle dimissioni confermate venerdì pomeriggio in consiglio comunale dal sindaco Leopoldo Di Girolamo. Fra i consiglieri, c’è chi ha parlato durante la seduta e chi ha preferito affidare ad una nota oppure ai ‘social’ il suo pensiero. C’è poi chi il mondo politico che die la sua su uno dei passaggi più delicati della storia amministrativa recente di Terni.

DI GIROLAMO, LE ULTIME PAROLE DA SINDACO – VIDEO

Andrea Pensi

«Tentativi di sciacallaggio elettorale» Il Partito Democratico dell’Umbria, con una nota del responsabile enti locali Andrea Pensi, «esprime un ringraziamento al sindaco dimissionario, già presidente del Cal e presidente della Provincia di Terni, che con esperienza, dignità, passione, onestà e spirito civico ha guidato per quasi nove anni il governo di una città importante e complessa qual è Terni, soprattutto in questi ultimi mesi di assoluta difficoltà. È certo – scrive Pensi – che il dissesto finanziario dell’ente ha determinato una cesura netta tra passato e futuro e, per questo, ha rappresentato un fatto che ha spinto Di Girolamo a rassegnare le sue dimissioni davanti al consiglio come atto estremo di responsabilità verso la città. Già nei giorni scorsi avevamo riaffermato l’assoluta autonomia del consiglio cittadino nel ricercare gli argomenti e, soprattutto, gli strumenti per garantire alla città di Terni l’effettività di alcune misure già messe in atto per il rilancio della città. Questa capacità di dialogo – è il punto di vista del Pd umbro – è mancata soprattutto in un quadro politico generale in cui non sono mancati tentativi di fuggire dalle proprie responsabilità, occasioni per distinguersi, magari avanzando qualche tentativo di sciacallaggio elettorale, tutto questo ai danni di una comunità pesantemente colpita da questa situazione. Per questo riteniamo che sarebbe stato un punto avanzato aver condiviso e compreso le responsabilità del dissesto, essere riusciti a fare una analisi più profonda e articolata che avesse messo da parte le grida spagnolesche, da più parti avanzate, per restituire, infine, un clima di serenità che avrebbe di certo aiutato la ripresa della città. Di questo aveva bisogno Terni, nel momento della sua massima difficoltà. Evidentemente questi presupposti sono mancati e Leopoldo Di Girolamo ne ha preso atto con la solita lucidità che da sempre lo contraddistingue, confermando le dimissioni già rassegnate. A questo punto il rapido ritorno alle urne rappresenta l’unico strumento per restituire un governo nuovo, autorevole e legittimato a Terni. In questa prospettiva, peraltro, le elezioni anticipate sono state, sin dall’inizio della discussione sul dissesto, uno scenario preso il considerazione dal Pd umbro. Nel partito di Terni – conclude Andrea Pensi – già da alcuni mesi è stato aperto un dibattito sul futuro della città ed è stato avviato un percorso di rinnovamento che ha portato Sara Giovannelli alla guida del partito cittadino oggi impegnato con autorevolezza, passione e capacità nella campagna elettorale per le elezioni politiche».

Sara Giovannelli

Sara Giovannelli: «Atteggiamenti irrispettosi» La segretaria comunale del Pd di Terni è intervenuta sabato mattina con una nota in cui, fra l’altro, ‘sferza’ una parte dell’ex maggioranza consiliare: «Il Pd di Terni – scrive – rispetta e convintamente sostiene la scelta del sindaco Leo Di Girolamo di confermare le proprie dimissioni. Un atto di lealtà e trasparenza verso la città che per due volte lo aveva, democraticamente, eletto al mandato di sindaco. Mai una fase di crisi e di intrecciate azioni – scrive Sara Giovannelli – avevano messo in così dura condizione un’istituzione locale che, come tante in Italia, soffre i problemi della finanza locale maturati nei decenni e decenni precedenti. Il sindaco ha preso atto dei problemi evidenziati nella maggioranza e all’interno del gruppo consigliare che si sono manifestati con ritardi nelle presenze in consiglio, sterili distinguo, stancanti tergiversazioni e in ultimo anche singoli atteggiamenti irrispettosi. Il Pd di Terni è pronto alle sfide prossime sia di valenza politica che amministrativa e, alla luce del salutare quanto irreversibile percorso di rinnovamento avviato, aprirà una fase di ascolto e proposta condivisa con le forze vive ed onestamente, lealmente e sinceramente interessate al futuro della nostra amata città».

Sandro Piermatti

«Colpa delle guerre interne al Pd» Sandro Piermatti, consigliere comunale di ‘Liberi e uguali’, fra coloro che avrebbero probabilmente sostenuto un nuovo tentativo del sindaco di andare avanti, si esprime così: «Si chiude oggi l’esperienza amministrativa guidata dal sindaco Leo Di Girolamo. Voglio esprimere la mia stima personale nei confronti di Leo che con il suo intervento in consiglio comunale ha dimostrato coerenza, onestà intellettuale e morale, al di là del giudizio politico che si può esprimere sulla sua azione di governo. Questa esperienza – afferma Piermatti – termina per le guerre intestine al Pd ternano che non tengono conto dei problemi che sta vivendo la città, colpita da una profonda crisi economica e sociale. Questa esperienza finisce per l’incapacità di prospettare una visione condivisa e partecipata per il futuro di Terni, prima ancora che per le difficoltà finanziarie del Comune. La sinistra in questa città non finisce con la crisi del Pd. Noi ci impegnamo come Liberi e Uguali a ricostruire un pensiero e un progetto di sinistra di governo per la città con tutti coloro che saranno disponibili. Terni non può essere lasciata né ai populusti ne alla destra. A coloro che strillano invece di proporre».

Cini, Fiorini, Camoni

Lega Nord Terni Il capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale Emanuele Fiorini e il segretario del partito a Terni, sparano ad alzo zero: «Le dimissioni del sindaco na decisione tardiva, dovuta non solo alla disastrosa gestione di governo del Pd che ha condotto la città al dissesto finanziario, ma anche alla disgregazione politica di un centrosinistra lacerato da lotte intestine, lontano dal sentire della gente e privo di qualsiasi visione programmatica sia a livello locale che nazionale. Nel suo intervento, rivendicando una responsabilità personale di mera facciata, il sindaco ha però evitato ogni tipo di argomentazione inerente buchi di bilancio, debiti e gestione delle partecipate, scaricando colpe sui privati, su contingenze storiche e su scelte fatte da governi appoggiati dalle stesse forze di centro sinistra che sino ad oggi lo hanno sostenuto. Posati i calici – proseguono Fiorini e Cini – è arrivato il momento di pensare al futuro di Terni con la speranza che a tutti i cittadini venga data la possibilità di tornare quanto prima alle urne, come più volte abbiamo richiesto nel corso degli anni di fronte ad una evidente inadeguatezza del sindaco e della sua giunta che hanno creato debiti ogni oltre misura. Come Lega vogliamo lanciare un appello a tutte le forze vive della città, affinché ciascuno si assuma delle responsabilità in vista della costruzione di un percorso politico che possa condurre la nostra città fuori da questo baratro e verso il futuro che merita».

Sandro Piccinini

«Non ringrazio tutti» Il consigliere marmorese Sandro Piccinini (Pd) fa il pieno di consensi su Facebook con un post non privo di riferimenti polemici, ‘casualmente’ interni alla maggioranza: «È finita oggi con le dimissioni del mio sindaco il mio impegno da consigliere comunale. Dopo 14 lunghi anni di impegno e di passione, pur con i miei tanti limiti, ho cercato di dare un modesto ma dignitoso contributo alla mia città. Non so se ci sono riuscito, posso soltanto dire di averlo fatto con onestà, umiltà e generosità. Ora si aprono nuovi scenari, spero solo che chi arriverà possa governare senza avere puntata una pistola sulla tempia, come è avvenuto in questi ultimi tempi nei confronti di un sindaco e di una maggioranza a cui si potrà imputare di tutto, ma non la disonestà. Il tempo ci dirà se quello che è avvenuto era giusto che avvenisse. Ringrazio Leo e tutti i colleghi di maggioranza che ci hanno messo la faccia fino all’ultimo. Non ringrazio quelli, sempre di maggioranza, che la faccia non ce l’hanno messa fino all’ultimo. Mi scuso infine con tutti se qualche volta ho reagito in maniera scomposta rispetto ad alcune accuse che mi sento di respingere totalmente. Grazie».

Valeria Masiello

«Fatta la scelta giusta» Post-fiume per un’altra consigliera comunale Pd, Valeria Masiello: «[…] Ho tanti ricordi, tante immagini, tante battaglie che porterò dentro di me per tutta la vita, ma anche tanta, infinita amarezza per come poi sono andate le cose. Le problematiche finanziarie dell’ente hanno completamente azzerato la politica e da lì, tutto è stato condizionato da un unico obiettivo: salvare il Comune dal dissesto. Noi consiglieri di maggioranza ci siamo presi tutti le responsabilità personali del caso, ci siamo presi gli insulti e le ingiurie, solo ed esclusivamente per un bene maggiore. Cosa significa governare d’altronde se non anteporre l’interesse pubblico a quello personale? A tutte le persone che in questi anni ci hanno attaccato, rispondo che su una cosa hanno ragione, non siamo stati in grado, ma di certo mai nulla è stato fatto in malafede. Oggi ho letto sul volto del sindaco e sui volti della giunta e dei consiglieri di maggioranza tutto il peso dello sforzo di questi anni, il peso degli errori e soprattutto il peso di non sentirsi più sostenuti dalla nostra stessa città, e per questo, ritengo, con immenso dolore, che il sindaco abbia compiuto la giusta scelta. Perchè non è solo un problema di numeri, è un problema che riguarda la fiducia tra gli elettori e gli eletti. Ho sentito uno strappo prodotto con i cittadini, con le forze sociali, con i compagni che fino a ieri ci avevano sostenuto. Ho provato con tutta me stessa in questi anni a far cambiare rotta ad una politica che a volte ascolta poco, che perde il contatto con la realtà, che perde per certi versi un pò di generosità, umiltà e umanità che sono invece fondamentali. Ad un certo punto qualcosa si è perso. E troppi obiettivi sono stati mancati. Per questo, è corretto consegnare ai cittadini ternani la possibilità di scegliere una nuova guida, che spero sappia ricucire gli strappi e donare a tutti noi la serenità che meritiamo […]».

Gianluca Rossi

Universo Pd Dal mondo ‘social’ spuntano anche altre reazioni. Come quella – in realtà si tratta di una ‘non reazione’ – dell’ex senatore Gianluca Rossi che snobba, chissà quanto casualmente, il bailamme in Comune: «Secondo il sito di ricerca Openpolis, che valuta il lavoro dei parlamentari – scrive Rossi venerdì sera – sono risultato il più ‘produttivo’ degli eletti in Senato in Umbria, con un indice di 389,36. Un grazie particolare a chi in questi anni ha collaborato con me #carlotta #laura #valeria». La ‘tocca piano’ invece Sandro Corsi: «Sono oltre 40 anni che conosco Leopoldo, il nostro sindaco. Con Saverio Lamanna erano studenti impegnati nelle lotte di ‘medicina democratica’ mentre io mi battevo nella sinistra extraparlamentare e poi insieme dal Pci ad oggi. L’onestà di Leo, della sua famiglia e soprattutto la sua generosità sono fuori dall’ordinario ed avrebbe ancora sopportato pur di non vedere lacerata la nostra città. Ma evidentemente le pretese, furbizie e oltre di obliqui personaggi sono andate oltre e la dignità di una persona perbene non può essere calpestata e vilipesa». Benzina, ne abbiamo?

Rossano Pastura

PSI Così la segreteria provinciale e il coordinamento comunale di Terni del Partito Socialista: «Prendiamo atto della conferma delle dimissioni del sindaco, ritenendo che queste fossero ormai un atto dovuto, ma non ci accodiamo a chi oggi esulta per questa amara conclusione. La fine anticipata di un’amministrazione comunale non è mai un fatto positivo. Lo stato di difficoltà in cui l’amministrazione comunale di Terni era costretta a muoversi in questi ultimi anni, tra problemi finanziari, vicende giudiziarie e continue tensioni interne alla maggioranza e al Partito Democratico, spesso erroneamente convinto di poter essere autosufficiente, non poteva purtroppo produrre un esito diverso. Pur avendo negli ultimi giorni avuto una posizione estremamente critica verso l’ennesimo tentativo di resistere ad una situazione che era ormai insostenibile, auspicando la conclusione di questa esperienza amministrativa, non ci sembra il momento di brindare né di esultare. Negli ultimi mesi abbiamo cercato di portare un contributo costruttivo all’interno del dibattito politico cittadino, grazie alla collaborazione con il consigliere comunale Silvano Ricci, ma l’ennesima bocciatura da parte della Corte dei Conti del piano di riequilibrio finanziario hanno fatto precipitare la situazione. La chiusura anticipata dell’amministrazione Di Girolamo, a cui diamo atto dell’impegno e della correttezza istituzionale, non è la vittoria di nessuno, ma la sconfitta di un’intera comunità e di una classe politica che in questi anni non ha saputo far fronte alle tante problematiche che la città di Terni ha dovuto fronteggiare».

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