«Marini via con onore. Salvini? Uno sciacallo»

Umbria, il commissario Pd Walter Verini fa il punto dopo l’addio della presidente della Regione e il terremoto politico in corso

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di G.N.

In casa Pd Umbria, il ‘day after’ le dimissioni della presidente della Regione, Catiuscia Marini, è nel segno dello shock per quanto accaduto, ma anche voglia di reagire, non prima di aver espresso parole di stima nei confronti della presidente.

L’INCHIESTA SULLA SANITÀ IN UMBRIA

«Senso di responsabilità»

Mercoledì mattina il commissario del Partito Democratico umbro, Walter Verini, riferendosi alla lettera di dimissioni, ha parlato di una scelta «compiuta in piena autonomia improntata su principi alti e sugli interessi dei cittadini. Non dimentichiamo che ha ricevuto un avviso di garanzia e che, dunque, è possibile che la sua posizione venga esclusa da ulteriori indagini. Ma quanti altri con avvisi di garanzia restano al loro posto? Il suo non era un gesto dovuto e nessuno glielo ha chiesto. Ha dimostrato il suo senso di responsabilità e di attaccamento alle istituzioni. Con quel gesto lei ha voluto rispondere alla comunità».

Il sistema umbro e il giudizio del commissario Verini

«Lo shock e lo stupore che tutti abbiamo provato – ha detto Verini – è un segno che questa terra non è di malaffare. Non siamo abituati a cose che altrove sono ordinarie. Questa comunità ha gli anticorpi per reagire e ce l’ha anche il Pd». Sulla sanità umbra ha aggiunto che «ci sono livelli di assistenza, emergenza, cura e prevenzione invidiati da altre regioni. Da tre anni è regione benchmark e non è cosa da poco. Abbiamo un rapporto ambiente e sviluppo buono, la coesione sociale è un valore. Non ci sono odio e razzismo. Questo sistema umbro, e qui è il dramma per noi di sinistra, ha generato pigrizia, opacità, sclerosi e per una forza del cambiamento non ci possono essere queste incrostazioni. La politica non deve più nominare i direttori generali delle Usl. La politica non può occupare spazi impropri e se lo ha fatto, ha sbagliato».

I concorsi

Il problema dei concorsi è facilmente risolvibile: «Si presentano 3 mila ragazzi alle 10 nel padiglione di Umbria Fiere, a Bastia Umbra. La commissione esaminatrice viene riunita 20 minuti prima e le vengono date 500 tracce da cui si estrarre la prova».

I campanelli d’allarme

«I campanelli d’allarme c’erano già prima di questa situazione, quando il Pd ha perso Perugia, Terni, Amelia, Todi, Nocera Umbra e altri comuni. Quello di oggi è stato uno shock. Ma l’alternativa è rappresentata da Umbertide, Montefalco e Terni dove governa la Lega? O il Movimento 5 Stelle della Raggi a Roma? L’alternativa siamo noi».

Salvini, a Perugia e le domande di Verini al ministro

«Verrà, nel pomeriggio, con una delle sue felpe, non so quale indosserà, con atteggiamento cinico e da sciacallo. Ma Salvini è vicepresidente del consiglio dei ministri e, oltre a lucrare su questa vicenda, dovrebbe venire a Perugia per dirci quando riconvoca un tavolo sul futuro delle acciaierie di Terni al quale far partecipare il ministro competente, Di Maio, e non un funzionario. Perché le progettualità sull’area di crisi complessa Terni-Narni, tutte pronte e finanziate dal precedente governo, sono ferme? Perché da otto mesi c’è un commissario al terremoto che blocca qualsiasi iniziativa?».

Il messaggio agli elettori del Pd

«La stragrande maggioranza degli elettori, degli iscritti, dei militanti, dei dirigenti e amministratori del Partito Democratico – ha concluso Verini – sono persone per bene. Di Berlinguer ricordiamo il coraggio e la capacità di avere una visione. Il 31 Luglio del 1981 su Repubblica uscirono due pagine sulla questione morale di Berlinguer. Quelle parole sembrano scritte oggi. Ripeto. Questa non è una regione del malaffare. Ci vergogniamo di errori nostri e vogliamo superarli. Ma oggi non è il momento di capire da dove veniamo, pur se la memoria è importante. Ora è fondamentale percorrere insieme una strada nuova».

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