Disabilità, Umbria: pronti quasi 4 milioni

La giunta regionale ha preadottato le linee guida per ‘Vita indipendente’: «Processo d’innovazione culturale, metodologica e organizzativa in materia di disabilità»

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Sperimentazione sul territorio regionale di progetti innovativi e personalizzati – circa 170 – per l’inclusione sociale. È ‘Vita indipendente’, le cui linee guida sono state preadottte dalla giunta regionale umbra su proposta dell’assessore alla salute, alla coesione sociale e al welgare Luca Barberini. Destinati ai progetti oltre 3 milioni di euro.

Lo scopo L’assessore spiega che «l’obiettivo è avviare un processo d’innovazione culturale, metodologica e organizzativa in materia di disabilità e non autosufficienza, riorientando i servizi verso l’autodeterminazione, la promozione dell’autonomia e la piena integrazione nella società delle persone con disabilità. A tale scopo, con risorse del fondo sociale europeo 2014-2020, sono stati stanziati quasi 2,4 milioni di euro destinati alle dodici zone sociali dell’Umbria per realizzare 126 progetti sperimentali di vita indipendente. Sono stati inoltre previsti ulteriori 800 mila euro con il fondo nazionale per la non autosufficienza e altri 600 mila euro con la nuova programmazione Prina (piano regionale integrato non autosufficienza), che permetteranno di realizzare all’incirca altri 40 progetti. Le linee guida per la ‘Vita indipendente’ sono state preadottate dalla Giunta regionale dopo una fase di partecipazione con l’Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità e con le Federazioni maggiormente rappresentative al livello nazionale. Prima dell’approvazione definitiva, verranno partecipate con i Comuni, che realizzeranno concretamente le misure previste, perché possano rispondere al meglio ai bisogni delle persone con disabilità».

L’inclusione I destinatari – prosegue Barberini – «sono persone residenti in Umbria, di età compresa fra 18 e 64 anni, con un Isee fino a 25 mila euro e in condizioni di accertata disabilità. I progetti di vita indipendente saranno definiti sulla base delle caratteristiche di ogni singolo richiedente e potranno riguardare percorsi di studio e formazione, lavorativi, di assunzione di carichi familiari, attività di rilevanza sociale, azioni comuni di vita quotidiana, esperienze di coabitazione sociale, tutti mirati all’approccio verso l’autonomia».

Il bando Le modalità di accesso saranno indicate in un bando emanato dai comuni capofila delle zone sociali: contributi dai 12 ai 18 mila euro per progetto, durata massima fra i 12 e i 18 mesi. Copriranno i costi di operatori regolarmente contrattualizzati e individuati come assistenti personali delle persone con disabilità, i costi di locazione dell’unità immobiliare nella quale viene realizzato il progetto e i costi per l’acquisto di ausili all’autonomia.

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