Discarica Le Crete, inchiesta in corso

Terni, la conferma su Orvieto arriva, quasi per caso, dall’Arpa: il 28 giugno a Perugia nuovo sit in contro l’ampliamento

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L.P.

Nulla accade per caso. E può anche succedere che, con una semplice richiesta di accesso agli atti, siano proprio i cittadini a incappare in una vera e propria notizia.

Inchiesta in corso Come quella che si sono ritrovati per le mani gli ambientalisti ‘Amici della terra’ di Orvieto che da anni si battono per far luce sui rifiuti che sono stati ammassati tra i calanchi a pochi chilometri dal duomo. E così, con una semplice richiesta di accesso agli atti, viene fuori che la magistratura di Terni sta indagando sulla discarica Le Crete dal 2013. E a certificarlo è proprio l’Arpa che, con un’inchiesta in corso, è costretta a non fornire tutti i dati richiesti.

Accesso agli atti Gli ‘Amici della terra’ di Orvieto, in particolare, erano interessati a conoscere i dati dei Modelli unici di dichiarazione ambientale fino al 2014, i dati dei rifiuti conferiti in discarica quanti, soprattutto, da fuori regione, come quei conferimenti di ceneri e fanghi provenienti da impianti di depurazione. «Inoltre chiediamo – si legge nella missiva inviata all’Arpa – i quantitativi di percolato prodotto in discarica, in quali impianti viene smaltito, le caratteristiche chimiche del percolato prodotto, le autorizzazioni di Arpa allo smaltimento e i controlli effettuati da Arpa Umbria».

La risposta di Arpa Così insieme a dati quantitativi e qualitativi, l’associazione aveva chiesto anche se ci fosse qualche procedimento giudiziario in corso. Ipotesi confermata dalla stessa Agenzia regionale di protezione ambientale che, in risposta, scrive: «Essendo stata effettuata notizia di reato – si legge – l’accesso a dati e informazioni relativi al procedimento penale debbono essere differiti fino alla conclusione delle indagini preliminari».

Nuovo sit in Un’inchiesta, dunque, c’è. Il mistero, però, è ancora sui reati contestati e, soprattutto, su eventuali indagati. Qualche riga più avanti l’Arpa poi precisa, affermando che «In base ai dati in nostro possesso, non risulta che in seguito al provvedimento di reato sia scaturito alcun atto di divieto di pesca», in riferimento alla recente ordinanza firmata dal sindaco Germani dopo che le analisi avevano fatto emergere livelli di mercurio preoccupanti all’interno del fiume Paglia. Probabilmente la magistratura potrebbe indagare sulla gestione della discarica in generale o, forse, sul percolato o qualche rifiuto speciale in essa conferito. Quello che è certo è che la protesta dei cittadini andrà avanti, dopo essere arrivata fino in Parlamento. Per il prossimo martedì 28 giugno, infatti, è previsto un nuovo sit in sotto il palazzo del consiglio regionale a Perugia «per gridare alla regione il nostro no all’ampliamento della discarica di Orvieto».

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