Discarica Le Crete, protesta a Perugia

Orvieto: «Il fatto che la Regione non abbia ancora chiuso la procedura di valutazione d’impatto ambientale fa pensare che le trame della politica siano altre»

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Perugia regione umbria discarica le crete rifiuti protesta (2)L.P.

Manifestazioni, marce, proteste e una conferenza stampa per portare il ‘caso Orvieto’ fino in Parlamento. E di nuovo, sotto il sole cocente di fine giugno, un sit in davanti a palazzo Cesaroni, per scongiurare una volta per tutte quella che sembra essere una vera e propria spada di Damocle che pende sulla città.

Perugia regione umbria discarica le crete rifiuti protesta (3)Il sit in Martedì pomeriggio gli ambientalisti dell’associazione Amici della Terra, Tavolo dell’ambiente, Osservatorio Le Crete, Orvieto per tutti, i medici dell’Isde e ancora il consigliere comunale Andrea Sacripanti si sono ritrovati davanti alla sede del consiglio regionale per ricordare alla politica che «il progetto di ampliamento della discarica è incompatibile con la vocazione, la storia e il futuro di Orvieto». Già in piazza Italia il piccolo gruppo di manifestanti, con tanto di striscioni, ha accolto l’ingresso dei consiglieri a palazzo Cesaroni. Qualcuno si è fermato fuori con loro, ad ascoltare i motivi della protesta, qualcun altro ha tirato dritto, come la presidente Marini, suscitando non pochi malumori per la scarsa attenzione riservata alla protesta contro la discarica.

La lettera «Sono trascorsi circa trenta giorni dalla marcia contro la discarica Le Crete, quando davanti la piazza del Duomo il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani si è assunto l’impegno di attivare ogni necessaria verifica per rassicurare la cittadinanza sull’assenza di rischi per la salute, in particolare attraverso specifiche ispezioni e attività di monitoraggio di acqua, aria e terra. Ad oggi nessuna informazione ci è giunta circa lo stato dei controlli». Per questo martedì pomeriggio gli orvietani sono venuti direttamente a Perugia, per consegnare a mano una lettera indirizzata a tutti i gruppi consiliari e a tutti i consiglieri. «A Roma – afferma Ciro Zeno – la vice presidente della Camera Martina Sereni ha sottolineato che la responsabilità delle scelte relative alla chiusura o meno della discarica sono in capo al governo regionale. Pertanto pretendiamo delle risposte e lo abbiamo chiarito agli stessi capogruppo qui in consiglio regionale».

Perugia regione umbria discarica le crete rifiuti protesta (4)La V.I.A. L’obiettivo, condiviso con l’intera città, è uno solo: scongiurare un nuovo ampliamento e chiudere una volta per tutte la discarica Le Crete che ospita anche rifiuti speciali non pericolosi. «Non sappiamo cosa, negli anni, è stato sotterrato lì dentro e, a tutt’oggi, la Regione sta temporeggiando sulla chiusura della procedura di V.I.A».  Sulla valutazione d’impatto ambientale, infatti, la Regione ancora non si è espressa, nonostante i pareri negativi e vincolanti del comune di Orvieto e della Soprintendenza. Questa attesa che viola i tempi previsti – afferma ancora Ciro Zeno – ci lascia il dubbio che le trame della politica siano altre e che gli interessi privati si insinuino nella cosa pubblica come la cronaca degli ultimi anni ci ha insegnato».

Perugia regione umbria discarica le crete rifiuti protesta (6)Comune Eppure l’amministrazione era stata chiara, già in tempi non sospetti, come dimostra la deliberazione del consiglio comunale del 17 novembre 2014, con la quale il comune si impegnava «a porre in atto tutte le misure ed atti che si renderanno necessari a scongiurare ogni e qualsiasi ulteriore ipotesi di ampliamento della discarica esistente in località Le Crete.

Perugia regione umbria discarica le crete rifiuti protesta (5)Soprintendenza Uguale parere negativo veniva espresso dal Mibact, ministero per i Beni e le attività culturali e del turismo, nel novembre 2015 specificando che: «Considerato che sul medesimo sito della discarica è già stato autorizzato in passato un progetto per la sopraelevazione e che la attuale richiesta prevede una ulteriore sopraelevazione di oltre 1 milione di metri cubi (1.153.380 mc), per una quota in più di elevazione pari a circa mt. 10 (da circa 225 slm a circa m. 235,5 slm); Considerato che l’adeguamento proposto altera in maniera irreversibile il profilo delle colline che circondano la rupe di Orvieto, costituendo una modifica orografica del suolo e soprattutto la irreversibile modifica degli aspetti del paesaggio caratterizzato da formazioni calanchive argillose, ed una modifica delle visuali da tutti gli affacci di belvedere dal lato nord della rupe di Orvieto, […] si esprime parere negativo all’intervento, ritenendo altresì il parere non superabile con modifiche o attenuazioni o mitigazioni di quanto proposto, ma con la sola rinuncia all’intervento».

Mozione georadar E intanto alla fine della riunione del consiglio regionale è stata approvata all’unanimità, con l’aggiunta di un emendamento parzialmente sostitutivo proposto dai consiglieri di maggioranza, la mozione presentata dai consiglieri regionali della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, circa l’impegno della Giunta a verificare che nella discarica Le Crete di Orvieto i soggetti competenti attivino tutti i controlli previsti dalla normativa vigente, anche avvalendosi di Arpa e di tutti gli strumenti tecnologici, incluso il georadar. «Non serve una mozione – ha commentato l’assessore all’ambiente Fernanda Cecchini – è tutto sotto controllo, ma non abbiamo niente in contrario a rafforzare il concetto di approfondire le verifiche. Sul georadar, questo non spetta alla Regione. Ognuno deve svolgere il proprio ruolo: a noi spetta la programmazione, la gestione è tutta in carico ai Comuni e alle società di gestione, che si può comunque affidare ad Arpa. Quindi questa parte della mozione andrebbe modificata. Non scopriamo ora le dinamiche e le difficoltà della gestione dei rifiuti. Laddove ci sono società private che gestiscono rifiuti e discariche si sono verificate delle criticità, a Orvieto come a Perugia con Gesenu. Ci sono Regioni che sono al 10 per cento di raccolta differenziata, noi abbiamo una buona performance, abbiamo evitato l’emergenza e siamo stati in passato individuati come Regione da commissariare per poter imporre l’accoglienza dei rifiuti di altri».

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