Dissesto Comune Terni Consiglio lunedì 19

Sabato altro appuntamento a vuoto dopo la conferma delle dimissioni di Di Girolamo. Nuova convocazione in via d’urgenza per lunedì, poi partiranno le lettere al prefetto

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di F.L.

Le opposizioni in aula sabato pomeriggio

Più di un consigliere, tra la maggioranza, ha già riconsegnato il badge per il voto elettronico ai funzionari e svuotato il proprio cassetto riservato a palazzo Spada. Sui social, intanto, si moltiplicano i post di commiato. Scendono prima del tempo i titoli di coda sulla legislatura Di Girolamo: la palla è destinata a passare in tutto e per tutto al prefetto Paolo De Biagi e agli altri organi chiamati a supervisionare le procedure tecnico-amministrative. Sabato pomeriggio altro appuntamento a vuoto a palazzo Spada.

DI GIROLAMO CONFERMA LE DIMISSIONI

Il primo tentativo fallisce perché in aula – c’è il sindaco Di Girolamo con il segretario generale Aronica e il presidente del consiglio comunale Mascio – ci sono appena 13 consiglieri comunali (manca quasi l’intera maggioranza, ovviamente). Ampiamente previsto dopo i fatti di venerdì pomeriggio. Nel contempo Mascio ha convocato in via d’urgenza un nuovo consiglio comunale per lunedì 19 a partire dalle 18; sei ore dopo saranno effettive le dimissioni del sindaco.

L’aula consiliare sabato pomeriggio

Seduta sciolta Il secondo appello non dà effetti migliori. I consiglieri presenti questa volta sono quindici, sei della maggioranza e otto dell’opposizione: non bastano per proseguire, la seduta è sciolta. L’ultimo tentativo in via d’urgenza andrà in scena lunedì pomeriggio. Della maggioranza c’erano anche Faliero Chiappini, Cristiano Crisostomi (entrambi di Città Aperta), Fabio Narciso, Jonathan Monti e Sandro Piccinini (Pd).

L’ULTIMA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE, POI PALLA AL PREFETTO

 L’ultima riunione di giunta e le lettere In avvio della prossima settimana inoltre dovrebbe esserci – poco prima del consiglio comunale – l’ultima riunione di giunta dell’era Di Girolamo per la delibera riguardante l’Area di crisi complessa. Martedì mattina entrerà in azione il segretario generale el Comune Aronica: prima partirà la lettera per comunicare le dimissioni del sindaco, il giorno successivo quella per la mancata approvazione del dissesto finanziario.

Il prefetto Paolo De Biagi

Commissario ad acta Se la seduta di lunedì, come ormai appare scontato, non avrà un esito positivo per quanto riguarda il dissesto – che, stando al Tuel, deve essere approvato entro 20 giorni dalla notifica da parte della prefettura della bocciatura della Corte dei conti ad ogni singolo consigliere – non ci saranno i tempi tecnici per convocarne un’altra (anche se è evidente che, in mancanza delle condizioni politiche all’interno della maggioranza, il risultato sarebbe sempre lo stesso). A questo punto, come stabilisce l’articolo 247 del Tuel, decorso infruttuosamente il termine dei 20 giorni, «l’organo regionale di controllo nomina un commissario ad acta per la deliberazione dello stato di dissesto». Del provvedimento sostitutivo, recita ancora il Tuel, è data comunicazione al prefetto, che avvia la procedura per lo scioglimento del consiglio dell’ente.

LEOPOLDO DI GIROLAMO, LE ULTIME PAROLE DA SINDACO – VIDEO

Leopoldo Di Girolamo

Doppio scioglimento Ma, nel complicato caso specifico ternano, questa procedura andrà a sovrapporsi ed intrecciarsi con quella relativa alle dimissioni del sindaco (a questo punto, dopo le comunicazioni di venerdì pomeriggio, certe) che diventeranno efficaci e irrevocabili alla mezzanotte di martedì, data in cui scadranno i 20 giorni di tempo a disposizione di Di Girolamo per ritirarle. Anche in questo caso l’articolo 53 del Tuel prevede lo scioglimento del consiglio, con contestuale nomina del commissario prefettizio, nomina che a questo punto dovrebbe avvenire già martedì mattina. Da chiarire se sarà lo stesso commissario ad occuparsi anche della presa d’atto del dissesto, oppure se le figure saranno distinte.

DIMISSIONI DI GIROLAMO, RIDDA DI REAZIONI

Si va verso le elezioni a maggio

Subito al voto Quello che è certo è che, una volta deliberata la procedura di dissesto, il ministero dell’Interno dovrà successivamente indicare i nomi dei tre commissari chiamati ad occuparsi, per i prossimi cinque anni, dell’azione di risanamento del debito del Comune. Un’attività, la loro, che per pochi mesi (potrebbero volerci anche settimane prima dell’avvio ufficiale del loro incarico) correrà parallela a quella del commissario prefettizio e poi, dopo le elezioni della prossima primavera, a quella della nuova amministrazione comunale che governerà la città. Terni verrà infatti subito inserita nella lista dei Comuni al voto alla tornata elettorale 2018, che probabilmente (ma le date non sono ancora ufficiali) si terrà il 27 maggio, con eventuale ballottaggio il 10 giugno.

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