Domenica delle Palme, celebrazioni in Umbria

A Perugia con il cardinale Gualtiero Bassetti e a Terni con il vescovo Giuseppe Piemontese: entrambe hanno avuto un alto valore simbolico

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A Perugia il cardinale Gualtiero Bassetti e a Terni il vescovo Giuseppe Piemontese hanno celebrato le messe della Domenica delle Palme che, in caso come nell’altro, hanno avuto un alto valore simbolico.

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Perugia «Per iniziare bene la Settimana di Passione imitiamo, fratelli, quei bambini di Gerusalemme che agitavano rami di palme andando incontro al Signore. Ritroviamo come loro il gusto dello stupore, della bellezza della fede, la gioia di seguire Cristo, soprattutto in questi tempi di tante croci per l’umanità. Non vergogniamoci mai della nostra fede, della nostra religiosità». Così il cardinale Gualtiero Bassetti nell’omelia della celebrazione eucaristica della Domenica delle Palme, pronunciata domenica in una gremita cattedrale di San Lorenzo in Perugia.

La carità Il cardinale ha ricordato che è necessario compiere, in preparazione alla Pasqua, anche opere di carità verso i fratelli più bisognosi. Il suo pensiero-appello è stato per i cristiani di Terra Santa, che hanno bisogno, mai come in questo momento, del nostro aiuto. «Un tempo la “Colletta per la Terra Santa” – ha ricordato il presule – serviva a finanziare le opere di mantenimento delle chiese e dei luoghi sacri, oggi serve soprattutto per sostenere l’accoglienza di migliaia di profughi provenienti dalla Siria in guerra». Sono intere famiglie di cristiani in fuga, che trovano una prima accoglienza nei luoghi dove nacque Gesù prima di arrivare in Italia, anche con il progetto del “Corridoio umanitario” promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Caritas italiana con il sostegno del Governo. Una di queste famiglie siriane è accolta dallo scorso autunno dalla comunità parrocchiale di Santa Maria di Colle in Perugia.

Giovedì Santo Per dare un ulteriore segno di servizio e vicinanza della Chiesa, di esempio per l’intera comunità diocesana perugino-pievese, il cardinale Bassetti, come lui stesso ha annunciato a conclusione della celebrazione, compirà il rito della lavanda dei piedi della Coena Domini in cattedrale, Giovedì Santo (13 aprile, ore 18), a una famiglia di profughi, ad un gruppo di lavoratori alle prese con la difficile situazione occupazionale e ad alcuni giovani che si preparano al Sinodo dei vescovi a loro dedicato.

Foto A.Mirimao

Terni Il vescovo Giuseppe Piemontese ha celebrato la messa della domenica delle Palme presso Acciai Speciali Terni e, nell’omelia, ha ricordato che «iniziamo la settimana santa in questo luogo: tempio della vostra operosità, del vostro lavoro, di successi e insuccessi, ma anche della vostra lode a Dio, religione del lavoro e della fatica quotidiana, della vostra partecipazione all’ opera creatrice di Dio Padre.  Collegando questa assemblea liturgica particolare, composta da operai, dirigenti, imprenditori e familiari con la vita e la passione del Signore ci rendiamo conto che la vita vera viene accolta, trasformata e nobilitata da Gesù. Le nostre quotidiane sofferenze e fatiche acquistano un senso in quell’operaio, carpentiere-maniscalco, che dopo aver nobilitato e santificato per 30 anni il suo lavoro quotidiano, strumento di umanità e dignità dell’esistenza umana, richiama tutti a cercare e dare un senso ultimo e definitivo all’operosità umana».

LA MESSA NELLE FOTO DI MIRIMAO

I temi Oggi, ha detto Piemontese, «Cristo rivive la passione insieme a tutti coloro che soffrono a causa di malattie, provocate dall’avidità e dall’ingordigia degli uomini, dall’inquinamento, dalla disoccupazione, dalle guerre e dalle violenze di ogni genere, dall’odio. In una sintesi mirabile, papa Francesco dice: “Il vero problema del ricco, la radice dei suoi mali è il non prestare ascolto alla Parola di Dio; questo lo ha portato a non amare più Dio e quindi a disprezzare il prossimo”. Nei giorni santi della Passione, Gesù ci ricorda con l’esempio e il dono della sua vita, la verità di queste parole. Da questo luogo di fatica, creatività e solidarietà impariamo a riprogettare la nostra vita a partire dal grande patrimonio che Gesù ci ha lasciato: il dono della sua vita nella sua passione, morte e risurrezione».

Burelli L’amministratore delegato  ThyssenKrupp Ast, Massimiliano Burelli, dopo aver ricordato che «la giornata coincide con una data per me particolarmente importante: in questi stessi giorni, un anno fa, iniziava il mio impegno in Ast», ha spiegato che «il 2016 è stato l’anno in cui l’azienda, dopo otto anni, ha chiuso per la prima volta il conto economico in nero, con un utile di 3,3 milioni. La strada è quella giusta: abbiamo già dato prova di saper reagire alle difficoltà rimettendo in ordine i conti, avviando un cammino di rinnovamento e una trasformazione della cultura del lavoro. Abbiamo conquistato nuovi spazi di mercato, intrapreso un percorso di responsabilità sociale e di apertura al territorio. Abbiamo avuto un importante riconoscimento dall’Executive Board di Thyssenkrupp AG, che ha deciso di affidare ad Ast la guida del “Regional Office” italiano che da quest’anno viene aggiunto al network organizzativo della Thyssenkrupp AG. Una novità per l’Italia e un riconoscimento per tutti noi: avere scelto Ast come driver del cambiamento».

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