Droga Toner, in sei escono dal carcere

Lo ha deciso il gip Valerio D’Andria. Applicato il braccialetto elettronico. Soddisfatti gli avvocati. Abbreviato il 16 dicembre a Perugia

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Dopo oltre quattro mesi di carcere, tornano a casa – in regime di arresti domiciliari con applicazione del ‘braccialetto elettronico’ per monitorarne gli eventuali spostamenti – quattro dei ternani arrestati lo scorso luglio nell’ambito dell’operazione antidroga ‘Toner’ condotta dalla Dda di Perugia – pm Giuseppe Petrazzini – e dai carabinieri del nucleo investigativo di Terni. Il gip di Perugia Valerio D’Andria ha accolto le istanze presentate per i quattro – Sandro Broccucci, Marco Pellerucci, Manuel Fiori e Mirko Fiorini – dal loro legale difensore, l’avvocato Massimo Proietti. Quest’ultimo si dice «soddisfatto della decisione del gip, anche alla luce del giudizio attesi per i prossimi giorni». Insieme ai citati, escono dal carcere e vanno ai domiciliari – con braccialetto – anche due arrestati originari del Marocco: Ismail Jamghili – difeso dagli avvocati Francesca Abbati e Francesco Mattiangeli – e Abdelkrim Kabbouri, difeso dal solo Mattiangeli, per i quali i rispettivi legali esprimono piena soddisfazione.

Processo in vista

Altri arrestati ternani – difesi dagli avvocati Proietti e Morcella – erano stati rimessi in libertà nelle scorse settimane fra decisioni dello stesso gip e del tribunale del Riesame di Perugia. Il prossimo 16 dicembre si terrà l’udienza di fronte al tribunale di Perugia, con rito abbreviato, per dodici dei diciannove arrestati nel contesto dell’operazione con cui l’Arma ternana aveva portato alla luce un vasto giro di droga – cocaina soprattutto – fra Roma e Terni, con spaccio condotto in città da un gruppo di ternani orbitanti attorno ad un negozio di ricariche toner per stampanti – poi chiuso – ubicato a Campitello. Droga che veniva portata in città grazie alla ‘sinergia’ fra i ternani arrestati ed un altro gruppo di cittadini marocchini, con solidi contatti con alcuni fornitori ubicati nella capitale.

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