E45: «Potrebbe riaprire in tempi brevi»

Incontro positivo a Roma con il ministro Toninelli sull’esigenza di risolvere l’impasse legata al sequestro del viadotto Puleto: «Forse entro 24/36 ore ci saranno novità»

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«Ho rappresentato al ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, innanzitutto la necessità di sollecitare la procura della Repubblica di Arezzo ad un rapidissimo confronto con Anas affinché si possa al più presto riaprire, anche parzialmente, la percorribilità del viadotto Puleto e, conseguentemente, riattivare il traffico sull’intera tratta della E45. Il ministro ha assicurato tutti i presenti di condividere questa richiesta e non è escluso che nelle prossime 24/36 ore possano esserci positive novità a questo riguardo»: così l’assessore regionale alle infrastrutture, Giuseppe Chianella, che ha partecipato nel pomeriggio di martedì all’incontro convocato dal ministro presso la sede del Mit, a Roma, sulla questione della chiusura della E45 a nord dell’Umbria a causa del sequestro del viadotto Puleto.

Manutenzioni in vista

«Il ministro, sulla base delle tante richieste giunte non solo da me, ma anche da tutti gli altri rappresentati dei territori interessati – spiega Chianella -, ha annunciato la piena disponibilità ad avviare, insieme ad Anas, importanti interventi di riqualificazione della viabilità secondaria al servizio della E45, affinché si doti l’intero territorio attraversato da questo importante asse viario, di un’adeguata viabilità alternativa che, in caso di emergenza, possa comunque offrire collegamenti alternativi efficienti ed evitare così il blocco totale delle comunicazioni su una arteria di grande rilevanza. Tali interventi, così come è emerso durante l’incontro, almeno in alcuni tratti che interessano l’Umbria, potrebbero essere cantierizzati da subito da parte di Anas che ha già disponibili specifiche risorse».

Un tavolo per le imprese

«Disponibilità è stata manifestata dal Ministro – conclude l’assessore regionale alle infrastrutture – anche alla proposta che ho avanzato di convocare un tavolo più ristretto tra i rappresentanti delle regioni e del governo per verificare la possibilità di attivare misure economiche a sostegno delle aziende che operano direttamente sulla E45 come le stazioni di servizio, e delle imprese che hanno subìto e stanno subendo gravi danni a causa della chiusura della superstrada».

La mozione unanime

Precedentemente l’incontro, martedì mattina, il consiglio regionale dell’Umbria aveva approvato all’unanimità la mozione, a firma dei capigruppo Chiacchieroni (Pd), Rometti (Socialisti) e Solinas (misto-Mdp), che impegna la giunta ad attivare «tutte le possibili iniziative volte a gestire il superamento della grave situazione emergenziale creatasi sulla E45 a seguito del sequestro giudiziario del viadotto Puleto (Arezzo), per scongiurare l’isolamento della nostra regione che penalizzerebbe pesantemente le imprese umbre già costrette a far fronte alle problematiche di una ripresa sempre più difficile da perseguire».

E45 INTERROTTA, COME CAMBIA LA VIABILITÀ

«Disagi pesanti»

Illustrando l’atto in aula Chiacchieroni (Pd) ha ricordato che «la E45 è una delle arterie stradali più importanti, dopo l’Autostrada del Sole, per il passaggio soprattutto dei mezzi pesanti» e che «la circolazione dei mezzi che transitano in Umbria è di fatto fortemente penalizzata. Tale circostanza crea notevoli disagi a tutto il sistema produttivo regionale. La chiusura della E45 determina anche un vero e proprio isolamento per i cittadini che vivono nelle zone limitrofe al tratto chiuso, essendo anche la vecchia statale interrotta da anni per gravi danni alla carreggiata».

LA LETTERA DELLE CAMERE DI COMMERCIO

Le tante criticità umbre

Nel corso della discussione sono intervenuti anche consiglieri Smacchi e Leonelli del Pd, Rometti (SeR), Ricci (Misto RP/IC), Squarta (FdI), Carbonari (M5s) e l’assessore Giuseppe Chianella. Così Andrea Smacchi: «Dobbiamo essere uniti contro l’isolamento e per la tenuta del nostro sistema produttivo, già provato da sisma e crisi. Oltre all’E45 dobbiamo gestire anche le problematiche legate al blocco dei lavori sulla Perugia-Ancona e la messa in sicurezza e completamento della Pian d’Assino. Serve poi un approfondimento sul viadotto della Contessa dopo le molte segnalazioni sulla sua tenuta. Con la chiusura della E45 e il blocco della Perugia-Ancona, la Contessa è diventata fondamentale».

«Mozione di buonsenso»

Per Rometti l’interruzione della E45 «non è un fulmine a ciel sereno: l’Anas aveva già stanziato risorse per la manutenzione del viadotto che evidentemente ha dei problemi. La Regione deve chiedere una verifica e un confronto tra i tecnici del tribunale e Anas per verificare la situazione. Dobbiamo capire se c’è la possibilità di poter riaprire la carreggiata, anche con delle limitazioni. Serve un confronto per attenuare le decisioni prese». Secondo il consigliere Ricci «La Regione deve chiedere una copia della perizia della procura. Anas ha parlato di opere di manutenzione e di veloce riapertura. Le due prospettive sono in dicotomia. Mi auguro che in seconda commissione si abbia maggiore chiarezza sulle reali condizioni del viadotto». Per Marco Squarta si tratta di «una mozione di buonsenso. Due mesi fa una mozione mia e del collega Morroni, approvata all’unanimità, impegnava la giunta a chiedere ad Anas lo
stato di viadotti e ponti che si trovano in Umbria. Chiedo se ci sono novità in merito».

«Accertare lo stato dell’intera E45»

«Voterò a favore della mozione – ha detto Maria Grazia Carbonari – però mi chiedo se solo quel tratto della E45 abbia problemi o anche il resto del tracciato che attraversa l’Umbria. Cerchiamo di avere relazioni su tutta la E45, che è una delle strade che va sottoposte a maggiore attenzione. La Regione deve acquisire la consulenza della procura di Arezzo e cercare di capire la versione di Anas. La situazione della E45 la conoscono tutti gli umbri. Da anni è una strada in manutenzione continua. Nel 2015 noi sollevammo questo tema. Il governo è in carica da soli sette mesi ed è stato preceduto da altri che hanno responsabilità sicuramente maggiori visto gli anni che hanno governato». Per l’assessore Chianella si tratta di una «mozione opportuna che rafforza le nostri ragioni e le nostre richieste in vista della riunione (che si è tenuta poi nel pomeriggio, ndR) con il ministro Toninelli. Quella di cui ci occupiamo è questione complessa, che abbiamo affrontato da subito attraverso un immediato e costante confronto con Anas e con la Regione Toscana per affrontare le problematiche conseguenti la chiusura del viadotto. Auspico che avvenga quanto prima il confronto fra i tecnici della procura di Arezzo e quelli di Anas (che indicano risultati discordanti) e che dia un risultato positivo ai fini della riapertura in sicurezza dell’arteria. A quanto risulta Anas avrebbe fatto tutte le prove e valutazioni tecniche ‘appropriate’ per valutare struttura e sicurezza dell’infrastruttura».

«Basta propaganda»

Polemico con la Lega il consigliere Leonelli: «Quando si è determinata l’emergenza ha pensato bene di attaccare in primo luogo la Regione. Oggi non vedo i colleghi della Lega. Occorre invece ricordare che l’Umbria è parte lesa e che di fronte a criticità del genere bisognerebbe fare fronte comune fin da subito e non utilizzare in chiave polemica problemi di tale gravità. Basta giochino politico-propagandistici». Il collega Morroni ha sottolineato come il disagio «conferma l’isolamento infrastrutturale dell’Umbria. Il tema dei collegamenti, stradali e non solo, è fortemente strategico.La chiusura di Puleto ha determinato un grande danno economico che dovrebbe spingere tutti ad agire in maniera unitaria, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli».

L’appello delle Camere di commercio

Al governo hanno scritto le Camere di commercio di Perugia, della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini, Ravenna) e di Arezzo-Siena: «Intervenire – il messaggio lanciato – con la massima tempestività per la messa in sicurezza e riapertura del viadotto, almeno a senso unico alternato, fino alla totale messa in sicurezza. Il sequestro preventivo, da parte della procura di Arezzo, del viadotto Puleto, con conseguente chiusura della superstrada E45, legittimo e condivisibile nell’ottica della prevenzione di incidenti e/o disastri, sta creando disagi e danni notevoli alle imprese, certamente delle zone interessate, ma anche di tutto il territorio italiano». I firmatari della lettera sono i rispettivi presidenti: Giorgio Mencaroni, Fabrizio Moretti, Natalino Gigante e Massimo Guasconi, che si rivolgono al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, al presidente di Unioncamere nazionale Carlo Sangalli, ai presidenti delle Regioni, delle Province e dei Comuni attraversati dalla E45. «Un’arteria cruciale per il collegamento Adriatico–Tirreno e l’attuale chiusura crea, di fatto, una spaccatura che divide in due il traffico viario dell’intero paese, con notevoli ripercussioni economiche dirette , in termini di perdita di ricchezza prodotta e di competitività in comparti produttivi strategici a livello nazionale quali l’agroindustria, il commercio, il turismo, i trasporti su gomma», sottolinea Mencaroni. «Per l’Umbria, poi la E 45 è l’unica dorsale, che attraversa da sud a nord la Regione per oltre 140 chilometri, e garantisce il collegamento con le altre regioni del centro-nord».

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