Elezioni 2018, effetto domino sugli incarichi

Il neoeletto Nevi in Umbria lascia il seggio in consiglio regionale a Maria Rosi. Tesei e Grimani intenzionati a rimanere alla guida di Montefalco e San Gemini

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I risultati – alcuni definitivi altri ufficiosi – delle elezioni politiche 2018 in Umbria avranno anche qualche piccolo effetto sul fronte amministrativo: una serie di doppi incarichi, compatibili o incompatibili tra loro, che costringeranno alcuni dei neoeletti a delle scelte.

Il turn over in Regione Il primo è quello che riguarda il capogruppo in Regione di Forza Italia, Raffaele Nevi, eletto alla Camera nel collegio Umbria 3: legge alla mano, è impossibile per lui mantenere nel contempo sia il ruolo di parlamentare che quello di consigliere regionale, quindi dovrà dimettersi da quest’ultimo impegno. Al forzista – entrato a palazzo Cesaroni nel 2005 ed eletto per la terza volta nel 2015, con oltre 3.500 voti – subentrerà fino alle elezioni del 2020 la prima dei non eletti dello stesso partito, Maria Rosi. Si tratta di un ritorno tra i banchi dell’assise regionale, visto che anche lei è stata già consigliera del centrodestra tra il 2010 e il 2015.

A Montefalco Tra gli amministratori locali umbri alle prese con una nuova avventura in Parlamento, questa volta al Senato, c’è anche il sindaco di Montefalco, Donatella Tesei, eletta a mani basse nel collegio uninominale Umbria 2. Per i Comuni sotto i 20.000 abitanti (Montefalco ne ha circa 5.700) non è prevista l’incompatibilità tra l’incarico di primo cittadino e quello di parlamentare, dunque potrà rimanere alla guida dell’amministrazione, come è intenzionata a fare, fino alla scadenza del mandato, prevista nella primavera 2019. «La mia missione continua – spiega la neoeletta -. Ho accettato un impegno con la mia gente e lo voglio portare a termine, sono sicura che riuscirò a farlo anche grazie ad una squadra di assessori brava e funzionale che sicuramente riuscirà a coprire tempi che dovrò dedicare a questo nuovo incarico».

A San Gemini Non c’è ancora l’ufficialità, in quanto la conta per la ripartizione dei seggi nei listini non è ancora finita, ma è ormai molto vicina anche l’elezione al Senato, al proporzionale, di un altro sindaco, questa volta del Pd, cioè Leonardo Grimani di San Gemini (Comune con poco più di 5.000 abitanti). Anche lui potrà e vorrà rimanere in sella fino alla prossima tornata elettorale, prevista anche in questo caso tra poco più di un anno. «Se dovessi venire eletto mi aspetterebbe un anno difficile – commenta, ancora con un po’ di prudenza -, ma proprio perché sono nella fase finale del mandato farei il massimo per consentire una conclusione della legislatura la più ordinata possibile».

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