Emergenza smog, vertice al Ministero

Perugia e soprattutto Terni come Roma e Milano. Firmato un protocollo per limitare i danni e potenziare il trasporto pubblico

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Nuova riunione, meecoledì in sede nazionale, per limitare i danni da smog e inquinamento atmosferico. Danni e preoccupazioni rese ancora più allarmanti dall’assenza di pioggia da oltre un mese e dalla nebbia che sta creando disagi e una cappa irrespirabile. Da giorni, infatti, le centraline dell’Arpa segnalano livelli di Pm10 molto sopra la media consentita e da Terni a Perugia, passando anche per Foligno, a ben poco sembrano essere serviti i blocchi del traffico e le targhe alterne.

Emergenza Già ieri, in un incontro in Regione tra l’assessore all’ambiente Fernanda Cecchini, la presidente Marini e i sindaci, si era discusso di come limitare l’uso di auto private, incrementare l’efficienza energetica nelle produzioni industriali e sostituire i sistemi di riscaldamento tradizionali con impianti ad alta efficienza per cercare di contrastare le polveri sottoli e ossidi di azoto che rendono l’aria irrespirabile praticamente in tutta l’Umbria.

La riunione Mercoledì il summit si è spostato direttamente al Ministero dell’ambiente, dove il ministro Galletti ha ricevuto i governatori e sindaci delle grandi città per discutere di quella che, oramai, sembra diventata una vera e propria emergenza smog. Alla riunione ha partecipato anche il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il direttore generale dell’Ispra Stefano Laporta, il presidente dell’Anci Piero Fassino e quello della Conferenza delle regioni Stefano Bonaccini.

Il protocollo Un obiettivo importante è stato raggiunto. E’ questo il commento a caldo dell’assessore Cecchini che sottolinea l’importanza di una strategia comune tra governo, regioni e comuni per l’adozione di provvedimenti e misure che incidano sulla qualità ambientale dell’intero paese. E’ stato quindi firmato un protocollo, tra ministero, Anci e Conferenza delle regioni, che disciplina una serie di azioni volta a fronteggiare l’emergenza, ad esempio attraverso la riduzione di due gradi delle temperature massime di riscaldamenti degli edifici pubblici e privati e di limitare a 20 km orari la velocità delle auto nelle aree urbane. Ma a Roma si è anche parlato di come sostenere i comuni per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico locale, l’ammodernamento dei mezzi pubblici e per potenziare l’efficienza energetica degli edifici.

No all’inceneritore «Ho evidenziato al ministro che anche nelle tre città più popolate dell’Umbria si sono presentati problemi legati all’alta concentrazione di inquinanti – ha riferito la Cecchini – analoghi a quelli che si stanno verificando nelle metropoli italiane. Complessivamente sono sei le città più a rischio, ma in particolare a Terni, per la morfologia del territorio e per la presenza di un robusto insediamento industriale, si stanno registrando valori decisamente alti che destano preoccupazione». Servono, dunque, più risorse, secondo l’assessore, in particolare «abbiamo ribadito – prosegue l’assessore – la non idoneità del territorio ad ospitare un nuovo inceneritore. Ipotesi che, come abbiamo avuto modo di affermare in più circostanze, non è nemmeno giustificata dai quantitativi di rifiuti prodotti in Umbri».

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