«Sei nero, voltati»: maestro sarà punito

Dopo la denuncia che arriva da Foligno il ministro Bussetti annuncia «provvedimenti urgenti». La famiglia dei bimbi si rivolgerà alla magistratura. Tante reazioni politiche

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«Le strutture territoriali del Ministero stanno predisponendo provvedimenti urgenti a tutela della serenità degli alunni. La scuola è luogo di inclusione ed è di tutti»: lo scrive su Twitter il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti lasciando intuire che ci saranno sanzioni per il docente che avrebbe additato alla classe bimbi di colore. Un fatto che – se confermato – sarebbe gravissimo, per il suo significato intrinseco e per il brutto esempio verso una classe di bambini. E ancor più grave perché giustificato come ‘esperimento didattico’.

A ‘PORTA A PORTA’ LE SPIEGAZIONI DEL MAESTRO (CHE DIVENTA VITTIMA DI INSULTI SUI SOCIAL)

Faccia verso la finestra: «Sei troppo brutto»

Siamo a Foligno, in una scuola elementare del quartiere Monte Cervino. In una classe c’è un bambino di colore, fatto ormai consueto che non dovrebbe costituire alcun motivo di variazione nell’approccio didattico. E invece capita che il maestro, assunto a tempo determinato per una supplenza, abbia utilizzato questo fatto come strumento per una lezione particolare, costringendo il piccolo a voltarsi verso la finestra e a fissare un punto, spalle ai compagni di classe, con la scusa di essere «troppo brutto per essere guardato in faccia».

Lui si difende: «Macché razzismo»

«Il razzismo non c’entra, era un esperimento sociale»: si sarebbe difeso così il maestro di fronte alle rimostranze dei genitori (non solo quelli del bambino di colore, va sottolineato), alcuni dei quali si sono rivolti ad un legale. E dopo il clamore iniziale, sarebbe emerso che non si trattava di un caso isolato: stesso trattamento per la sorella maggiore del bimbo. Il maestro utilizzerebbe questo atteggiamento sotto forma di paradosso, per far capire ai bambini che non bisogna essere razzisti. Questa sarebbe la sua singolare strategia educativa, chissà se contemplata nel piano didattico che ogni docente presenta ad inizio di ogni anno scolastico.

L’avvocato della famiglia: «Presto azione legale»

I genitori dei due bambini si sono quindi rivolti a un legale e la vicenda potrebbe finire a breve anche all’attenzione della magistratura, dopo essere diventata ‘notizia del giorno’ a livello nazionale. Lo rivela all’Ansa l’avvocato Silvia Tomassoni, che anticipa: «Stiamo predisponendo un atto giudiziario», senza comunque specificare di che tipo. «Non intendo
parlare di quello che è successo – ha aggiunto il legale – ma è significativo che la vicenda sia emersa dai racconti degli altri bambini che ne hanno parlato con i genitori. Il padre e la madre dei bambini sono sereni e chiedono di essere tutelati».

La Iunti al Ministero

La vicenda sarebbe stata confermata dalla dirigente scolastica cui fa capo la scuola, Ortenzia Marconi, che non vuole rilasciare dichiarazioni (le telefonate vengono filtrate dalla segreteria che respinge con decisione ogni tentativo) ha informato la responsabile dell’ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, che nella mattinata di giovedì era a Roma, al ministero e probabilmente avrà relazionato anche su questo episodio. Partita una indagine interna mentre, nonostante del caso sia stato investito un legale, non risultano presentate denunce formali. Intanto entrambi i fratellini di colore sono tornati a scuola, accolti dalla solidarietà dei compagni di classe, ai quali non serve alcun esperimento: loro il razzismo non lo conoscono.

Le reazioni

Interrogazioni parlamentari di Fratoianni e Morani

Il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni (che vive a Foligno), ha annunciato di aver presentato un’interrogazione parlamentare al governo. Azione analoga da parte di Alessia Morani (Pd).

Dal Ministero: «Chiesta una relazione»

«Sul caso Foligno abbiamo chiesto una relazione attraverso il nostro Ufficio scolastico regionale»: lo fa fa sapere in una nota il ministero dell’Istruzione. Poi proprio il ministro Bussetti: «Sul caso di Foligno ho immediatamente attivato l’ufficio scolastico regionale dell’Umbria – scrive sui social – per effettuare le opportune verifiche. Saremmo di fronte ad un fatto gravissimo. Da condannare». E sulla vicenda interviene anche il sottosegretario ‘Cinque Stelle’ all’Istruzione Salvatore Giuliano: «Se confermato, è un atto di razzismo gravissimo. Faremo chiarezza sull’accaduto», ha scritto. Ho chiesto agli uffici di intervenire immediatamente. Le strutture territoriali del Ministero stanno predisponendo provvedimenti urgenti a tutela della serenità degli alunni. La scuola è luogo di inclusione ed è di tutti

Dalla Regione: Serlupini, Porzi e Marini

La Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Maria Pia Serlupini chiede che venga fatta chiarezza; una richiesta cui si unisce la presidente dell’assemblea legislativa Donatella Porzi. Mentre la presidente Catiuscia Marini parla di «episodio gravissimo ed estraneo ad una cultura diffusa di rispetto che la terra umbra e la sua gente ha sempre avuto».

I frati di Assisi: «Fuori dal tempo»

«Episodi anacronistici, fuori dal tempo, fuori dalla storia, fuori dall’umanità»: a dirlo è il custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, che in merito a quanto successo nella scuola di
Foligno auspica si faccia chiarezza. «E se fosse confermato quanto accaduto – ha sottolineato padre Gambetti – chi ha responsabilità prenda seri e significativi provvedimenti. Qualsiasi forma di xenofobia va
condannata e perseguita».

Dai sindacati: la Cgil stigmatizza

«Se le notizie relative all’episodio di razzismo che si sarebbe consumato in una scuola della nostra provincia, a Foligno, venissero confermate, saremmo di fronte ad un fatto di gravità inaudita. Ogni forma di discriminazione è odiosa, ma se questa avviene in una scuola e da parte di chi dovrebbe trasmettere cultura e valori positivi ai ragazzi, allora il tutto assume contorni ancora più inquietanti. Sappiamo che le tante lavoratrici e i tanti lavoratori umbri della scuola sono impegnati quotidianamente in questa difesa e per trasmettere alle alunne e agli alunni quei valori di solidarietà, accoglienza, uguaglianza e giustizia sociale che sono alla base della nostra Costituzione»: lo dichiarano in una nota Moira Rosi, segretaria della Flc Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia, segretario della Cgil di Perugia, e Vincenzo Sgalla, segretario della Cgil dell’Umbria.

Dai partiti: Zingaretti e Carfagna

Sulla notizia, è intervenuto anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, candidato alle primarie del PD: «Se i fatti di Foligno saranno accertati, il maestro non dovrà più mettere piede in nessuna scuola italiana. Vicino alla scuola per far crescere e per formare a non odiare». In serata il commento di Mara Carfagna (FI): «Mettere un bambino faccia al muro sarebbe un esperimento sociale? Ma per piacere! Attendiamo che il ministro Bussetti accerti l’accaduto, intanto siamo vicini alla mamma di Foligno e ai suoi bambini. Cosa è diventato il nostro Paese se non riesce a distinguere il bene dal male, il giusto dall’inammissibile?».

Il Partito Socialista Italiano

«Sono rimasto sconcertato e profondamente amareggiato nell’apprendere quanto accaduto in una scuola di Foligno e riportato oggi dai mezzi di informazione, Pensare che in un luogo dove si dovrebbero educare le nuove generazioni al rispetto reciproco, alla tolleranza, all’apertura verso altre culture e forme di vita, possa accadere un fatto del genere, ci preoccupa e ci spinge ad attivare ogni iniziativa affinché chi ha commesso un tale gesto venga rimosso immediatamente dal ruolo di educatore» è quanto afferma il Segretario Provinciale di Terni, Rossano Pastura, a nome del Partito Socialista Umbro.

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