Ex Novelli, i ‘cassati’ attaccano la Regione

«Formazione? Il nostro lavoro viene svolto da personale di altre sedi e consulenti esterni». Ombre sul futuro della Nuova Panem

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Non è che sia andata tanto giù agli lavoratori ex Novelli, finiti dalle ferie forzate alla cassa integrazione dopo lo sciopero dei giorni scorsi, l’idea della Regione di attivare percorsi formativi e incentivi alle assunzioni, per ridurre i ‘costi sociali’ della ristrutturazione aziendale siglata al Mise da proprietà e sindacati. E lo fanno sapere una una dura nota.

«’Grazie’» «È di ieri – scrivono – la notizia volta a ‘tranquillizzare’ noi 32 lavoratori messi in cassa integrazione straordinaria, con atto discriminatorio dopo uno sciopero, da parte della politica umbra. Quella stessa politica che fortemente è intervenuta a metterci in questa situazione. Sarebbero pronti i fondi per i corsi di formazione volti a riqualificarci. Corsi di formazione a persone che per 20, 30, 40 anni hanno lavorato per mandare avanti un’azienda (la ex Novelli, ndR) che hanno sempre sentito anche un po’ loro. Dobbiamo imparare un nuovo lavoro, perché per quello che abbiamo sempre svolto con coscienza e dedizione saranno chiamati lavoratori di altre sedi e consulenti esterni. Grazie signori politici per il tardivo interessamenti: il vostro ‘piano’ tranquillizza noi e le nostre famiglie. Ancora una volta ci avete dato le risposte che ormai siamo abituati ad aspettarci da voi».

La provocazione Ma gli strali dei lavoratori ‘cassati’ riguardano anche i sindacati: «Come se niente fosse, parlano di oltre quattro mesi perché vengano riconosciute le spettanze dovute per la cassa integrazione in cui siamo stati gettati dall’8 maggio scorso. Come pensano i signori sindacalisti che le famiglie nel frattempo possano mangiare, comprare le medicine, curarsi, pagare l’affitto e le bollette, fare benzina e cose altrettanto superflue? Perché – questa la provocazione – i sindacati non adottano ognuno dieci famiglie dei lavoratori in cassa e gli preparano, a loro spese, colazione, pranzo e cena?». Intanto anche per la Nuova Panem Srl di Muggiò, e in particolare le 130 unità impiegate, si addensano altre fosche nubi all’orizzonte, con i libri che potrebbero finire presto in tribunale.

 

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