FarmaciaTerni, Cgil: «Fermare la vendita»

Desiré Marchetti (Filcams): «Si imbocca la strada peggiore, una strada di non ritorno» e rinnova la richiesta di «un incontro con il Comune per un nuovo Piano di rientro»

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Lunedì prossimo il consiglio comunale di Terni tornerà a discutere di FarmaciaTerni e del progetto relativo alla dismissione del 90% della società. La Filcams Cgil di Terni – ricordiamo che è pendente un suo ricorso al Tar sulla questione  – prende nuovamente posizione e con durezza.

Desiré Marchetti

La proposta «Recentemente – dice la segretaria, Desiré Marchetti – ci siamo fatti carico di proporre all’amministrazione comunale una soluzione per superare ogni contrasto e dare respiro finanziario al Comune, attraverso l’adozione di un nuovo Piano di rientro del debito comunale, da spalmare su 10 anni anziché sui 5 previsti dal Piano bocciato dalla Corte dei Conti. Questo allungamento dei tempi, fino al massimo previsto dalla legge, determina numerosi benefici: evita la dismissione delle farmacie e mantiene integro l’assetto dei servizi sociali; recupera quattro milioni di euro del Contratto di servizio in vigore con FarmaciaTerni (che altrimenti sarebbero andati persi con il piano spalmato su 5 anni, determinando una ulteriore passività non coperta da pari entrate); consente aggiustamenti della massa passiva e di quella attiva nel corso dei 10 anni facendo superare le obiezioni poste dalla Corte dei conti; supera le problematiche di legittimità degli atti adottati dal Comune. Questo allungamento dei tempi, poi, avrebbe avuto anche il pregio di evitare il ricorso al Fondo di rotazione e a nuove tasse per la città».

Nessuna risposta Marchetti, però, fa notare che «non abbiamo ricevuto alcuna risposta alla nostra proposta. Anzi, con la pubblicazione dell’ordine del giorno della seduta di Consiglio comunale dell’11 dicembre, apprendiamo che l’amministrazione intende introdurre un ulteriore elemento di controversia, con una torsione illegittima della procedura che ora si intende diretta a consentire la possibilità di dismettere le quote della società FarmaciaTerni “mediante negoziazione diretta con un singolo acquirente”».

«Fermate tutto» La segretaria della Filcams Cgil ritiene «che questa nuova iniziativa dell’amministrazione costituisca la strada peggiore, quella che mette ancor più in crisi i rapporti con la città, che non risolve le gravi difficoltà finanziarie del Comune di Terni e, anzi, ne crea di nuove. Insomma, una strada di non ritorno. La Filcams Cgil chiede pubblicamente che venga sospesa la discussione sul punto all’ordine del giorno del consiglio comunale e rinnova la richiesta di un incontro con il Comune per un nuovo Piano di rientro finanziario su base decennale».

 

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