Fcu, binari deformati: «Pietra tombale»

Nuovo stop sulla tratta Todi-Terni. La denuncia dei sindacati e della Lega Nord: «Proprio mentre è in corso l’esame sugli sprechi»

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Nuovi incredibili disagi per la Ferrovia Centrale Umbra o quello che ne resta. La tratta ex Fcu compresa tra Todi e Terni nei giorni scorsi è stata chiusa di una presunta deformazione dei binari, provocata dal forte caldo. A rivelarlo, una nota dei sindacati Filt-Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Faisa Cisal dell’Umbria. Il comunicato è firmato da Marco Bizzarri, Gianluca Giorgi, Stefano Cecchetti e Paolo Bonino.

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Lo sciopero del 25 Anche in questa tratta, come già in altre, i viaggiatori saranno costretti a prendere l’autobus sostitutivo. Un disagio che si unisce ai mille altri che sono già costretti a subire non solo i viaggiatori ma anche i dipendenti, tanto che le organizzazioni sindacali hanno deciso di indire quattro ore di sciopero per il 25 di agosto, cui parteciperanno tutti i dipendenti, pur nel pieno rispetto della normative per quanto riguarda i servizi pubblici.

«Casse vuote» Le accuse dei sindacati piovono in particolare sulla Regione, che a giudizio dei sindacati – pur essendo stato il solo ente ad impegnarsi – non vigila sull’operato di Busitalia. L’azienda, secondo i rappresentanti dei lavoratori, ha le casse vuote e non riconosce i corrispettivi da gennaio.

Lega: «Addio credibilità» Sull’argomento è intervenuta anche la Lega Nord che, con il consigliere Valerio Mancini, parla di «ultimo atto del collasso dell’infrastruttura di Umbria Mobilità». «Appena due giorni fa – ha detto il vicepresidente dell’assemblea legislativa – nel corso di un’iniziativa avevamo denunciato il grave rischio legato alla cronica mancanza non solo di investimenti, ma anche di un minimo di manutenzione ordinaria e straordinaria. Quanto accaduto rischia di rappresentare una pietra tombale per l’ex Fcu. Ciò si aggiunge, infatti, ad un quadro già fortemente compromesso sul quale la Corte dei Conti ha recentemente acceso i riflettori per i 45 milioni di sprechi di cui ha chiesto conto a Regione e Provincia».

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