Ferentillo, ‘asse rosa’ vince prima battaglia

Questione parità di genere in giunta: il Tar Umbria ha accolto l’istanza cautelare presentata da tre consigliere comunali e dalla Regione

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Vince la prima importante battaglia legale ‘l’asse rosa’ che si è opposto da subito alle decisioni del sindaco di Ferentillo Enrico Riffelli che, dopo l’elezione a primo cittadino, lo scorso giugno, aveva composto la giunta con due assessori uomini, l’ex sindaco Paolo Silveri e Roberto Pellini. Un passo contestato da tre componenti del consiglio comunale – Elisabetta Cascelli, Lavinia Maria Laura Rossi, Teresa Liguori – e dalla consigliera di parità della Regione Umbria, Monica Paparelli, per il mancato rispetto di ciò che le norme stabiliscono in fatto di ‘parità di genere’.

Il motivo

Quest’ultime – assistite dagli avvocati Folco Trabalza, Fabrizio Garzuglia e Monica Raichini – avevano rimarcato l’illegittimità della composizione dell’esecutivo in relazione all’articolo 46 del Testo unico degli enti locali che, per i Comuni con meno di 3 mila abitanti, prevede la presenza di almeno una donna in giunta, salvo giustificate ragioni, ad esempio che non vi siano persone disponibili né interessate agli incarichi.

La decisione

Le ricorrenti avevano impugnato i decreti di nomina emessi dal sindaco Enrico Riffelli di fronte al Tar dell’Umbria. Che, sul piano cautelare – la cosiddetta ‘sospensiva’ – ha accolto l’istanza delle consigliere comunali e della consigliera di parità, fissando l’udienza di merito al prossimo 17 dicembre e condannando il Comune di Ferentillo al pagamento delle spese – 1.500 euro – relative a tale fase cautelare.

La battaglia prosegue

Per le consigliere che avevano dato battaglia si tratta di una prima affermazione, importante sia perché il collegio che si esprimerà nel merito sarà lo stesso della ‘sospensiva’, sia perché il Tar ha rilevato l’assenza di motivazioni – da parte del Comune – circa il mancato rispetto del principio di parità di genere. Allo stato, in attesa dei futuri giudizi amministrativi, la giunta resta pienamente operativa ed in funzione e la battaglia è destinata a proseguire, probabilmente di fronte anche al Consiglio di Stato. E visto che la questione ‘quote rosa’ riguarda anche altri comuni, la decisione del tribunale amministrativo su Ferentillo potrebbe dare una spinta decisiva ad eventuali ricorsi per le stesse ragioni.

«Le cose non stanno così»

Antonio De Angelis, il legale che difende l’amministrazione comunale di Ferentillo, precisa alcuni aspetti relativi alla vicenda: «L’articolo dice che il Tar ha accolto l’istanza cautelare – afferma – e la notizia non è esatta. Il tar non ha accolto la domanda cautelare rivolta in via principale dalle ricorrenti, limitandosi ad accogliere la domanda subordinata di fissazione della udienza di merito a breve, a cui il Comune di Ferentillo non si era opposto. La giunta attualmente in carica resta pertanto in carica con pieni poteri e tutto è rinviato all’udienza del 17 dicembre 2019».

L’intervento

Sulla vicenda pubblichiamo una nota di Anna Pucciatti, Antonella Piermarini, Michela Natali, Irene Rossi e Stefania Matteucci. «Alcuni degli articoli pubblicati – scrivono – si soffermano sulle dichiarazioni sottoscritte da cinque donne che hanno confermato di essere state contattate dall’attuale sindaco per essere nominate assessore nella giunta comunale. In questi servizi si parla di ‘dichiarazioni fatte in soccorso del sindaco’ invitando a nostro avviso chi legge ad una interpretazione del tutto fuorviante di come si sono svolti i fatti». «Per quanto mi riguarda – spiega l’avvocato Anna Pucciatti – confermo pubblicamente l’invito del sindaco a mettere a disposizione la mia persona per un incarico all’interno della giunta. Ho ritenuto di declinare l’invito non perché ho deciso di ‘rinunciare a comandare’ come interpreta l’assessore Paparelli, ma perché la mia professione di avvocato e il mio impegno come madre e moglie assorbono interamente il mio tempo. Allo stesso modo ho risposto a chi, prima delle elezioni, mi chiedeva di candidarmi in una lista».

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