Fermata in tribunale con un coltello in borsa

Perugia, terrore al palazzo delle Poste dopo il caso Ferracci. Bloccata dai militari, la donna doveva portare a far affilare la lama

Condividi questo articolo su

È bastato poco per ripiombare nel terrore. Questa volta, però, le misure di sicurezza hanno funzionato alla perfezione.

L’aggressione di Ferracci lo scorso settembre

L’episodio Martedì mattina una donna si è diretta verso l’ingresso principale del tribunale civile di Perugia, proprio all’ingresso del palazzo delle Poste. Sono stati i militari dell’esercito ad accorgersi che, nella borsa, la donna aveva un coltello affilato. Fermata dai militari, è stata subito consegnata ai carabinieri che l’hanno portata in caserma in via Ruggia.

La vicenda Secondo quanto riporta La Nazione, la donna, una 50enne di Magione, avrebbe dovuto incontrare il proprio legale all’ingresso del tribunale perché coinvolta in una causa, in fase di conciliazione, con un parente stretto. Nessuna udienza in programma, solo un incontro per definire alcuni dettagli. E quando i militari gli h anno chiesto come mai nella borsetta nascondeva un coltello, una mannaia affilata lunga circa 15 centimetri, la donna è caduta dalle nuvole.

Le ambulanze portano via i giudici Altrui e Rana

Il coltello Secondo la versione dei fatti raccontata ai carabinieri e riscontrata dagli stessi militari, la donna, in servizio presso un ristorante, aveva portato con sé il coltello per consegnarlo a una collega che lavora nel centro storico di Perugia che lo avrebbe dovuto far affilare. Nessuna intenzione criminale, dunque, ma tanto è bastato per beccarsi una denuncia per porto ingiustificato di oggetti atti a offendere.

Il precedente L’episodio ha fatto subito scattare le misure di sicurezza dopo che, lo scorso 25 settembre, Roberto Ferracci, un 53enne originario di Spello, si era introdotto negli uffici del tribunale, non presidiati da soldati o metal detector, e aveva accoltellato i giudici Francesca Altrui e Umberto Rana, assieme a un dipendente amministrativo. Nel bersaglio dell’uomo, recentemente condannato a 12 anni, c’era proprio la giudice Altrui, titolare del fascicolo riguardante l’hotel di Ferracci, finito all’asta per debiti insoluti nei confronti di alcune banche.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli