Festival di Spoleto, l’edizione delle novità

Per la prima volta spettacoli anche fuori dal centro storico, a chiudere l’evento non sarà un concerto. L’assessore Laureti: «Ricucito il rapporto con le frazioni»

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Un festival che per la prima volta dopo 60 anni si aprirà all’intera città, per cercare di coinvolgere non solo il centro storico, da sempre ‘culla’ degli spettacoli, ma tutto il territorio: è una delle novità della 61esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, in programma dal 29 giugno al 15 luglio prossimi, il cui cartellone è stato presentato mercoledì al Museo nazionale delle Arti del XXI secolo Maxxi di Roma.

La presentazione Ad illustrarlo, insieme al sindaco facente funzioni Maria Elena Bececco e al direttore della Fondazione del Festival, Giorgio Ferrara, anche l’assessore alla Cultura, Camilla Laureti. La quale tiene a sottolineare «che il Festival si espanderà ed entrerà in rapporto e contatto anche con le frazioni della città», visto che nell’edizione 2018, tra le varie location scelte, oltre al carcere ne è stata individuata anche una inedita, la palestra comunale di Baiano, dove si svolgerà lo spettacolo di Romeo Castellucci ‘Giudizio possibilità essere’. Ma tra le nuove iniziative c’è anche la collaborazione con il Teatro lirico sperimentale di Spoleto, che durante il festival proporrà la Cenerentola di Gioacchino Rossini.

Camilla Laureti

Tra le novità Inedito sarà anche l’evento conclusivo: nessun concerto finale, il 15 luglio in piazza Duomo, ma andrà in scena lo spettacolo ‘Jeanne d’Arc au bûcher – Giovanna d’Arco al rogo’, un oratorio con le musiche di Arthur Honegger che vedrà protagonista l’attrice premio Oscar Marilon Cotillard. L’artista francese, sui testi di Paul Claudel, diretta dal maestro Benoît Jacquot e accompagnata dal coro e dall’orchestra di Santa Cecilia, darà voce all’eroina che ripercorre in punto di morte la propria avventura esistenziale e di fede. «Un’opera che vedrà sul palco ben 200 persone» spiega l’assessore Laureti.

Le prospettive Fare entrare appieno il Festival nel tessuto cittadino, non solo dal punto di vista spaziale ma anche temporale, organizzando eventi legati alla manifestazione in tutto l’arco dell’anno, in modo da coinvolgere sempre più cittadini: questo, secondo la Laureti, l’obiettivo da perseguire per il futuro. «In un momento in cui nascono tanti festival – prosegue l’assessore -, noi che ne abbiamo uno così importante dobbiamo continuare a lavorare per valorizzarlo, puntando sulla formazione e sull’occupazione».

L’impegno dell’assessore Ecco dunque uno dei punti del programma della Laureti (candidata del centrosinistra per la poltrona di sindaco di Spoleto), che come assessore alla Cultura si è dedicata in particolare al cento storico, ma che annuncia tra i primi punti a cui si dedicherà dopo un’eventuale elezione a sindaco ci sarà anche l’attenzione alle periferie e alle frazioni. «Spoleto – conclude – ha un territorio vastissimo, bisogna ricucire il rapporto tra le varie realtà. Per questo creerò un assessorato alle frazioni».

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