Fillea Cgil Terni via a regionalizzazione

Il segretario uscente Costanzi: «Il settore edile ha subito un’emorragia di 2.500 posti di lavoro, serve cabina di regia pubblica»

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«L’emorragia nel settore dell’edilizia in provincia di Terni sembra essersi fermata, ma sul terreno, nell’ultimo decennio, sono rimasti qualcosa come 2.500 posti di lavoro». Un bilancio allarmante quello tracciato nel corso del congresso provinciale della Fillea Cgil di Terni – svolto martedì 16 ottobre a Piediluco – al termine del quale, la platea di delegati ha approvato lo scioglimento della Fillea Cgil di Terni, che confluirà nella Fillea Cgil dell’Umbria. Passaggio che sarà ufficializzato nel congresso regionale, in programma a Spoleto giovedì 18 e venerdì 19 ottobre.

Il settore edile

«Nell’area ternana, l’andamento del settore edile è di sostanziale stagnazione, con un aspetto tuttavia positivo, consistente nel poter confermare e definire strutturale il dato riguardante l’arresto dell’emoragia di occupati, di ore lavorate e di massa salari, già a partire dal 2016», ha detto nella sua relazione Cristiano Costanzi, segretario generale uscente della Fillea Cgil di Terni. «Si è interrotta quindi quella costante dinamica erosiva che, dai primi mesi del 2009 a tutto il 2015, ha causato la perdita di più del 50% dei lavoratori iscritti alla cassa edile di Terni, dato che si traduce nella scomparsa di circa 2.500 lavoratori». Un dato in realtà probabilmente sovradimensionato, come ha spiegato lo stesso Costanzi, visto che «una parte di questi lavoratori è tutt’ora presente sul mercato, ma in altra veste: lavoro nero, finte partite iva, elusione contrattuale». A fronte di questa situazione emergenziale occorre, secondo Costanzi, «una cabina di regia pubblica che finalmente promuova tutte quelle opere indispensabili alla tutela e alla sicurezza dei territori, come per altro già da tempo indicato dalla Cgil nel suo piano per il lavoro». E questo, ha aggiunto Costanzi, «non confidando esclusivamente sulla ricostruzione post-sisma, che tutti auspichiamo in tempi brevi, ma che ad oggi segna il passo».

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