Fiom Terni, il nuovo segretario è Rampiconi

«Antifascismo, autonomia, sostenibilità»: eletto venerdì mattina dall’assemblea alla presenza di Francesca Re David

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A poco più di due settimane dall’elezione di Claudio Cipolla alla segreteria generale della Cgil provinciale, venerdì mattina è avvenuto il passaggio di consegne anche al vertice della Fiom: a prendere il posto di Cipolla, come segretario della sigla dei metalmeccanici ternani, è Alessandro Rampiconi. Ad eleggerlo – 61 voti, 1 scheda bianca, 1 astensione – è stata l’assemblea generale della stessa Fiom, alla presenza della segretaria generale nazionale, Francesca Re David.

«Ast, management poco trasparente»

Tanti i temi toccati dal neo-segretario nella sua relazione, a partire dalla situazione internazionale per arrivare alle questioni della siderurgia e del territorio. Rampiconi ha rinnovato la solidarietà della Fiom di Terni a tutti i lavoratori di Taranto, ma ha anche sottolineato le differenze che esistono tra quella vertenza e la situazione di Ast. Differenze che comunque non cancellano ovviamente le preoccupazioni per l’incertezza del futuro e dello scenario internazionale: «Se devo fare un’analogia – ha detto ancora Rampiconi – la faccio con il mercato dell’auto dove rimarranno 4-5 competitors a livello mondiale. Lo stesso sta accadendo per l’acciaio e questa ristrutturazione coinvolgerà, inevitabilmente, gli acciai comuni, ma anche la nicchia degli acciai speciali. A Terni, non ce ne voglia nessuno – ha aggiunto – abbiamo un management che troppo spesso è poco trasparente o quanto meno nebuloso su volumi produttivi e sull’organizzazione del lavoro. Ancora dobbiamo capire se la produzione degli acciai speciali rientra o no nel core business della ThyssenKrupp».

Intero settore in difficoltà

Ma le preoccupazioni della Fiom sono accresciute anche dai dati occupazionali del settore, che pensalizzano soprattutto i lavoratori degli appalti. «Nel 2008 – ha sottolineato ancora il neo-segretario – l’Inps ha registrato circa 7 mila 900 lavoratori che hanno lavorato almeno una giornata in aziende metalmeccaniche della provincia, per un totale di circa 2 milioni 200 mila giornate lavorate. Nel 2018 i lavoratori erano quasi 2 mila di meno con un calo di 500 mila giornate lavorate». C’è poi la grande questione ambientale: Rampiconi ha ricordato come i bollettini dell’Arpa assegnino un giudizio troppo spesso «scadente» alla qualità dell’aria nella Conca. «Bisogna dare seguito, come chiediamo nella piattaforma di Cgil, Cisl e Uil – ha detto ancora Rampiconi – al completamento della piattaforma logistica e decongestionare il traffico dei 500 tir che quotidianamente invadono la città. Ma anche questo non basta. Abbiamo l’obbligo di fare un salto di qualità tanto complicato quanto necessario, che è quello di offrire noi un nuovo modello produttivo compatibile con l’ambiente».

Re David: «Ast non può vivere alla giornata»

«L’elezione di un nuovo segretario è sempre un fatto importante – ha detto nel suo intervento Francesca Re David – perché è anche attraverso l’esercizio della democrazia sindacale che si consolida il rapporto tra lavoratori, iscritti, delegati e gruppo dirigente. Un rapporto tanto più importante – ha aggiunto – ora che ci apprestiamo ad aprire la vertenza per il rinnovo del contratto nazionale». La segretaria ha poi parlato della situazione della siderurgia. «Viviamo una fase di grande confusione che sconta la mancanza di politiche industriali degne di questo nome negli ultimi 20 anni – ha detto – Questo lascia lavoratori e territori sulle sabbie mobili. Per quanto riguarda Terni – ha aggiunto – rivendichiamo da tempo un piano industriale di Ast, che è un sito di eccellenza, ma che non può continuare a vivere alla giornata con programmazioni e progetti di breve periodo».

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